Vorrei avere mille (euro) lire al mese
di Pompeo Maritati
Nel 1939 fece gran furore la canzone di Natalino Otto “Vorrei avere 1000 lire al mese” successivamente ripresa da Bruno Lauzi, Renzo Arbore e Patty Pravo che la cantò nell’ambito del Festival di Sanremo del 2011.
Una canzonetta orecchiabile, quasi banale ma che poneva in risalto le difficoltà economiche degli italiani oramai a ridosso della seconda guerra mondiale.
Quasi un sogno poter allora disporre di 1000 lire al mese, che trova, a distanza di quasi 80 anni una preoccupante similitudine. Quanti giovani oggi vorrebbero guadagnare mille euro al mese? Tantissimi, quanti sono i disoccupati, ma soprattutto i sottoccupati e precari con 400/500 euro al mese, pur lavorando 10/12 ore al giorno.
Attraversati gli anni della dittatura fascista, e dopo cinque anni di conflitto mondiale, voltammo pagina. Arrivò il tanto atteso boom economico. Il posto fisso con tanto di contributi utili per la pensione, tutele contrattuali, che allora erano veramente crescenti. Le strade cominciavano ad essere intasate da 500 e 600 e le spiagge d’estate pullulavano di tanta di quella gente che il mare negli anni precedenti l’aveva visto in cartolina.
Il trascorrere dei decenni ha consentito un vero e proprio dilagare del benessere con servizi sociali sempre più efficienti ed efficaci, per poi farsi improvvisamente svegliare da una incalzante crisi economica, che in circa dieci anni, ha distrutto il progresso economico e sociale conquistato nei cinquant’anni prima.
Non voglio addentrarmi ulteriormente negli aspetti economici e finanziari, accontentiamoci di questa semplice, quanto casuale similitudine temporale che a distanza di circa 80 anni, quella vecchia e dimenticata canzone, pare più che mai calzante. In poche parole, gli anni passano, le lire si sono trasformate in euro, le mamme sono invecchiate, le problematiche della gente sono sempre lì sul tappeto, mentre la finanza ci sguazza alla grande.
A tutti i meno fortunati auguro di avere quanto prima 1000 euro al mese.
E per chi volesse riascoltare questa vecchia canzone, eccovela: