Una bella pala nella cattedrale di Gallipoli dei primi del ‘700 raffigurante il martirio di San Sebastiano del pittore Nicola Malinconico
Pietro De Florio
Una bella pala nella cattedrale di Gallipoli dei primi del ‘700 raffigurante il martirio di San Sebastiano (secondo patrono della città), opera del pittore di scuola giordanesca Nicola Malinconico.
L’attenzione si focalizza sul sereno e rassegnato atteggiamento del Santo (un modello quasi – vivente), caratterizzato da un caldo, sensuale e nitido disegno, un po’, secondo i modi dello Stanzione.
La timbrica chiara dell’incarnato del martire viene esaltata dal bianco candido del perizoma e dalla sinuosa postura (un braccio sulla testa, l’altro dietro la schiena, ginocchio sinistro più avanzato e capo reclinato), mentre nella sospensione compiaciuta e trasognata del supplizio, un angelo e un putto offrono, a S. Sebastiano, la corona e la palma martirio. Intorno alla figura centrale agiscono e interagiscono carnefici e astanti, contrassegnati, a differenza del martire, da movimenti manieristici e masse pittoriche policrome più dense.
Nel complesso la resa configurativa globale in cui la scioltezza compositiva della plastica intrisa di luminismo dorato, non compromette la qualità del disegno, vale a dire una pittura che ricorda il Correggio, Pietro Da Cortona, fino al Reni e gli emiliani. P. De Florio.