Un mondo alla rovescia. Un pensiero sul degrado dilagante ricordando Gino Strada
Di Pompeo Maritati
La notizia della morte si Gino Strada può essere annoverata tra quelle che in quest’ultimo anno stanno cambiando il mondo in peggio.
La pandemia continua a imperversare, grazie all’imbecillità di chi si ostina a non volersi vaccinare e peggio ancora non fare nulla per rispettare le poche norme di prudenza per evitare i contagi.
Gli incendi oramai stanno devastando intere aree boschive lambendo spesso anche centri abitati, vedi cosa sta succedendo in Grecia ad Evia e a Olimpia. Mentre si svolgevano i giochi olimpici a Tokyo, Olimpia bruciava.
I ghiacciai si stanno paurosamente sciogliendo. In Canada si sono taccati i 50 gradi. Il livello del mare sale giorno dopo giorno paurosamente, mettendo in serio pericolo non poche città costiere. Venezia con la sua sempre più preoccupante acqua alta, è in pericolo, il Mose nulla o poco sta facendo per contenerne il fenomeno, nonostante sia costato una barca di miliardi.
I mari in giro per il mondo sono sempre più inquinati e stracolmi di spazzatura plastica, provocando morìa di pesci.
In poche parole stiamo assistendo ad un mondo che pare stia andando alla rovescia. Un mondo che sta dimostrando con eloquente disappunto di essere arrabbiato con l’uomo per la sua egoistica indifferenza verso i cambiamenti climatici, quasi non gliene fregasse più di tanto.
Purtroppo è così. La mia impressione è che stia prevalendo l’apatica quanto disgustosa indifferenza verso tutto ciò che sta succedendo, con la cinica convinzione che quanto sta accadendo è un problema di chi verrà domani. Noi oggi facciamo, peggio ancora, continuiamo indisturbati a fare i nostri affari, guardando solo al mercimonio dei nostri subdoli quanto sporchi interessi, lasciando al domani i problemi sul tappeto.
Sono decenni che si discute a livello internazionale di trovare accordi e soluzioni per arginare l’effetto serra. Ma aldilà di qualche pseudo accordo, poi puntualmente disatteso, la produzione anidride carbonica e di altri numerosi inquinanti, continuano ad appestare l’atmosfera con serie conseguenze dirette per l’organismo umano, provocando nel contempo variazioni climatiche deleterie, che stanno da tempo provando morte e distruzione in giro per il mondo.
Non piove più. Proprio così, a lunghi periodi di siccità, si alternano periodi in cui la pioggia ha assunto proporzioni alluvionali distruttive. Prima pioveva per giorni interi, oggi scarica montagne d’acqua nel giro di poche decine di minuti, provocando inondazioni, allagamenti, distruzione di interi paesi, coltivazioni e fauna.
La statistica mondiale in tempo reale mi segnala che in questo preciso momento in cui sto scrivendo la popolazione mondiale è di 7.886.000 di individui. Un numero straordinariamente elevato che cresce paurosamente giorno dopo giorno. Individui questi che devono mangiare, devono vivere ed hanno bisogno di quantità sempre più grandi di derrate alimentari ed energia. Tutti aspetti, questi, in contraddizione con il contenimento dell’inquinamento e del progressivo surriscaldamento del pianeta. Una contraddizione derivante da una politica ambientale scellerata, dove ha sempre prevalso l’egoismo, che per alcuni stati è da manuale.
L’improvvisa quanto inattesa notizia della morte di Gino Strada a (soli) 72 anni mi ha colpito profondamente. Ho sempre stimato quest’uomo ritenendolo un raro esempio di virtù solidale, dote questa oramai molto scarseggiante nel XXI secolo. Senza voler nulla togliere ai nostri Senatori a vita, ritengo che nessuno come lui avrebbe meritato questo riconoscimento. Ma la politica spesso in questi tempi la solidarietà pare l’abbia un tantino messa all’angolo. Grazie Gino per il tuo esempio di vita che spero tanti giovani vorranno seguire e imitare.