Un libro di Francesca Giannone “Domani, domani” Recensione di Marisa Cecchetti
Tra l’agosto del 1958 e il luglio 1960 si concentrano le vicende di Lorenzo e Agnese, protagonisti del secondo romanzo di Francesca Giannone, che ha esordito con successo nel 2023 con La portalettere. Sono i nipoti di Renato, che nel 1920 ha fondato il saponificio Casa Rizzo e ha messo sul mercato una saponetta dal profumo inconfondibile di talco, Marianne, dedicata alla moglie. Scomparsi i nonni in un incidente, la gestione della fabbrica è passata al figlio Giuseppe, padre di Lorenzo e Agnese, ma lui ha sempre coltivato un altro sogno, non è tagliato per il saponificio, che invece è la passione dei suoi figli a cui nonno Renato ha insegnato i segreti del mestiere, soprattutto ad Agnese, il naso del saponificio, che sa individuare e dosare i profumi.
Nella fabbrica di famiglia i due fratelli ripongono un futuro carico di progetti insieme, uniti come sono da un legame profondo. All’improvviso tutto crolla perché il saponificio passa in altre mani, venduto dal padre all’insaputa e nel dolore dei figli. Il romanzo li segue entrambi in un percorso sconosciuto e difficile, che richiede scelte, capacità di adattamento e soprattutto di dialogo, per arrivare a capire e anche a perdonare. Le reazioni sono diverse e tali da allontanare i due fratelli: se Agnese sceglie di lavorare come operaia, dipendente nella azienda che è stata sua, trattata con severità come tutti gli altri, ma nel conforto di ambienti di famiglia, Lorenzo non tollera l’offesa, rompe i rapporti col padre, la madre e la sorella, trascinato dalla ossessione di recuperare ciò che è stato suo. Da una parte l’umiltà di Agnese, con grandi capacità nel settore, che continua le sue ricerche sia pure anche a vantaggio del nuovo titolare; dall’altra l’orgoglio ferito di Lorenzo che cerca di fare denaro per ricomprarsi il suo. Incapace di ascoltare, di capire le ragioni degli altri, sceglie un matrimonio senza amore calpestando i sentimenti della ragazza a cui è legato da sempre e rinnegando le promesse fatte. Agnese, intanto, la ragazza dai “capelli pazzi”, è stata sorpresa da un sentimento a lei ancora sconosciuto, e ha cominciato a frequentare – e ad aspettare – un marinaio.
Queste pagine ricche di vicende e situazioni ci introducono negli ambienti con grande dovizia di particolari; ci portano tra gli oliveti e gli agrumeti del Salento e sul mare; ci indicano i simboli dei cambiamenti socio economici di quegli anni. Molti i personaggi che affiancano Agnese e Lorenzo: con loro entriamo nei gruppi di famiglia, li ascoltiamo nella ricerca di giustizia sociale o nelle chiacchiere davanti allo spaccio di paese, il negozio dove si compra di tutto. Nell’incalzare fitto di eventi, nel trasformarsi rapido e talora surreale di situazioni familiari, amicali, emotive, finanziarie, in un lasso di tempo relativamente breve, il lettore si lascia trasportare e scivola lentamente come dentro una fiction di cui segue curioso lo sviluppo. L’epilogo solleva domande e sembra suggerire un giudizio sul percorso di Lorenzo, insieme alla possibilità di rinascita attraverso una nuova generazione.
Marisa Cecchetti