Un intollerabile e inarrestabile degrado etico della politica
di Pompeo Maritati
La politica italiana ha raggiunto uno stato di degrado tale da manifestarsi con episodi di violenza fisica e verbale anche all’interno del Parlamento, il luogo che dovrebbe rappresentare l’apice della democrazia, dell’etica e del buon esempio. Quando i rappresentanti del popolo si abbandonano a comportamenti così deplorevoli, viene meno la loro capacità di fungere da modelli di riferimento per i cittadini. Come possiamo sperare di combattere efficacemente la violenza e il bullismo nella società, se queste manifestazioni di inciviltà si svolgono proprio nel cuore della nostra democrazia? È una domanda che risuona con forza, considerato che le aule parlamentari dovrebbero essere il luogo in cui si svolge un confronto civile e costruttivo. Tuttavia, la realtà ci mostra una scena molto diversa: insulti, urla, e talvolta scontri fisici tra parlamentari sono diventati episodi sempre più frequenti, dando prova di un degrado morale e istituzionale allarmante. Questo degrado si riflette negativamente sull’immagine dell’intera classe politica, e di conseguenza sulla percezione che i cittadini hanno delle istituzioni. Non si può ignorare che tali comportamenti minano la fiducia del popolo nei confronti dei propri rappresentanti e del sistema democratico nel suo complesso.
I cittadini italiani, nonostante tutte le difficoltà e le criticità che il Paese sta affrontando, non sono ancora scesi al livello di degrado dimostrato da alcuni parlamentari. Anzi, penso che il Popolo Italiano vive la propria quotidianità con dignità e rispetto per gli altri, cercando di contribuire positivamente alla società. Tuttavia, quando si vedono scene di violenza e inciviltà nel luogo che dovrebbe essere il simbolo della nostra democrazia, è naturale che ci si senta traditi e delusi. Il termine “onorevole” dovrebbe riflettere la dignità, il rispetto e l’integrità di chi ricopre una carica pubblica. Ma cosa resta di onorevole quando questi rappresentanti dimostrano comportamenti che vanno contro ogni principio di rispetto e civiltà? Come osservava amaramente il giudice Davigo, sembra che molti abbiano persino smesso di provare vergogna per le proprie azioni.
Gli stipendi elevati e i numerosi benefit che accompagnano le cariche politiche sembrano essere l’unico aspetto “onorevole” rimasto, un paradosso che mette in luce l’ipocrisia e il distacco della classe politica dai bisogni e dalle aspettative della gente comune. La distanza tra le esigenze del popolo e l’operato dei suoi rappresentanti non è mai stata così grande. In un contesto in cui i parlamentari dovrebbero lavorare per il bene comune, spesso si assiste invece a lotte di potere, interessi personali e manovre politiche che nulla hanno a che vedere con il miglioramento della vita dei cittadini. Questo scollamento genera un sentimento di frustrazione e disillusione che si riflette nel crescente astensionismo e nella perdita di fiducia nelle istituzioni democratiche.
Debellare la violenza e il bullismo richiede un impegno collettivo e una guida morale forte. Tuttavia, quando coloro che dovrebbero essere i guardiani della democrazia si comportano in modo indegno, diventa estremamente difficile promuovere una cultura del rispetto e della non violenza. Le scuole, le famiglie e le comunità possono fare molto, ma è indispensabile che i rappresentanti politici diano l’esempio. Il Parlamento dovrebbe essere il luogo in cui si elaborano leggi e politiche che promuovono il benessere della società, non un teatro di scontri e degrado morale.
Il recupero della dignità e del rispetto nelle istituzioni richiede un cambiamento profondo. Occorre una nuova classe politica che metta al centro del proprio operato l’etica, la trasparenza e il rispetto per le istituzioni e per i cittadini. Questo può avvenire solo attraverso un rinnovamento culturale e morale che parta dalla società civile e si rifletta nelle scelte elettorali. I cittadini devono diventare più consapevoli e responsabili nel selezionare i propri rappresentanti, premiando coloro che dimostrano integrità e impegno reale per il bene comune. Inoltre, è necessario rafforzare i meccanismi di controllo e trasparenza all’interno delle istituzioni, affinché comportamenti indegni non restino impuniti e affinché si ripristini la fiducia nelle capacità delle nostre istituzioni di rappresentare veramente gli interessi del popolo.
La consapevolezza del degrado morale della politica italiana deve essere il punto di partenza per una riflessione profonda sul ruolo delle istituzioni e sulla responsabilità di chi le rappresenta. È fondamentale che i cittadini italiani recuperino il senso del loro potere e del loro ruolo nella democrazia, partecipando attivamente e criticamente alla vita politica del Paese. Solo attraverso un impegno collettivo e un cambiamento culturale si potrà ricostruire una politica degna di essere chiamata tale, una politica che non solo rappresenti il popolo italiano ma che lo ispiri e lo guidi con integrità e rispetto.