Un confronto tra Platone e Talete su alcuni aspetti fondamentali della loro filosofia
Lunetta Milù
Questa è un confronto che può suscitare molte discussioni tra gli appassionati di filosofia. Platone e Talete sono due dei più grandi pensatori dell’antichità, ma hanno avuto approcci diversi alla ricerca della verità. Chi ha avuto più influenza sulla storia del pensiero umano? Chi ha dato maggiori contributi alla scienza, alla politica, all’etica? Chi ha formulato le idee più originali e profonde?
Per rispondere a queste domande, dobbiamo prima di tutto chiarire cosa intendiamo per importanza. Si tratta di un concetto relativo e soggettivo, che dipende dai criteri che usiamo per valutare i filosofi. Possiamo basarci sulla fama, sul numero di opere scritte, sull’impatto culturale, sulla coerenza interna, sulla validità logica, sulla capacità di anticipare le scoperte moderne, o su altri fattori. Ognuno di questi criteri può portare a conclusioni diverse, e nessuno è in grado di esprimere una verità assoluta.
Tuttavia, possiamo provare a confrontare Platone e Talete su alcuni aspetti fondamentali della loro filosofia, senza pretendere di essere esaustivi o definitivi. Vediamo quindi quali sono i punti di forza e di debolezza di ciascuno, e quali sono le ragioni che potrebbero portarci a preferire l’uno o l’altro.
Platone è considerato il fondatore della filosofia occidentale, in quanto ha dato forma sistematica e organica alle riflessioni dei suoi predecessori, tra cui lo stesso Talete. Platone ha scritto numerosi dialoghi, in cui ha esposto le sue dottrine su vari temi, come la natura della realtà, la conoscenza, l’essere, il bene, la bellezza, l’anima, Dio, la società, la legge, la giustizia. Platone ha creato una visione del mondo basata sull’idea che esista un mondo intelligibile e perfetto, al di sopra del mondo sensibile e imperfetto. In questo mondo superiore si trovano le idee o le forme, che sono i modelli eterni e immutabili di tutte le cose. La conoscenza vera consiste nel ricordare queste idee, che l’anima ha contemplato prima di incarnarsi nel corpo. La vita umana ha quindi lo scopo di liberarsi dalle illusioni dei sensi e di elevarsi verso il bene supremo, che è l’idea del bene stesso. Platone ha anche elaborato una teoria politica basata sull’idea che la città ideale sia quella in cui regni la giustizia, intesa come l’armonia tra le tre parti dell’anima (ragione, spirito, appetito) e tra le tre classi sociali (filosofi-governanti, guerrieri-guardiani, artigiani-produttori). Platone ha influenzato moltissimi pensatori successivi, sia antichi che moderni, ed è ancora oggi uno dei filosofi più studiati e ammirati.
Talete è considerato il primo filosofo della storia, in quanto ha cercato di spiegare la natura delle cose senza ricorrere ai miti o alle divinità. Talete ha affermato che il principio originario di tutto è l’acqua, da cui derivano tutte le trasformazioni del cosmo. Talete ha anche dato prova di notevoli capacità scientifiche ed empiriche, anticipando alcune scoperte astronomiche e geometriche. Talete ha fondato la scuola milesia, da cui sono usciti altri filosofi naturalisti come Anassimandro e Anassimene. Talete ha rappresentato il passaggio dal pensiero mitico al pensiero razionale, ed è stato il precursore della filosofia della natura.
Dopo aver esaminato brevemente le caratteristiche principali di Platone e Talete, possiamo provare a trarre alcune considerazioni. Se vogliamo valutare l’importanza dei filosofi in base alla quantità e alla qualità delle opere scritte, dobbiamo riconoscere che Platone supera nettamente Talete. Infatti, di quest’ultimo non ci sono pervenuti testi diretti, ma solo frammenti e testimonianze indirette. Inoltre, Platone ha affrontato una gamma molto più ampia e varia di argomenti, mentre Talete si è concentrato principalmente sulla natura. Se invece vogliamo valutare l’importanza dei filosofi in base all’impatto culturale e storico, dobbiamo ammettere che Platone ha avuto una maggiore influenza sul pensiero occidentale, sia antico che moderno. Infatti, Platone ha ispirato molti movimenti filosofici, religiosi, artistici, politici, come il neoplatonismo, il cristianesimo, il rinascimento, l’umanesimo, l’idealismo, il socialismo. Talete, invece, ha avuto un ruolo più limitato e circoscritto alla filosofia presocratica. Se però vogliamo valutare l’importanza dei filosofi in base alla capacità di anticipare le scoperte moderne e di essere attuali, dobbiamo dare merito a Talete di aver avuto un approccio più scientifico e empirico alla realtà. Infatti, Talete ha cercato di trovare le leggi naturali che regolano i fenomeni, senza ricorrere a spiegazioni mitologiche o trascendenti. Talete ha anche dimostrato di possedere una notevole intuizione e una grande curiosità per il mondo che lo circondava. Platone, invece, ha avuto un atteggiamento più metafisico e idealista, che lo ha portato a trascurare o a svalutare il mondo sensibile e le scienze naturali.
In conclusione, possiamo dire che non esiste una risposta univoca alla domanda se Platone sia meno importante di Talete. Tutto dipende dai criteri che usiamo per giudicare i filosofi e dalle nostre preferenze personali. Possiamo apprezzare Platone per la sua profondità e la sua vastità di visione, o possiamo apprezzare Talete per la sua semplicità e la sua concretezza di indagine. Possiamo ritenere Platone più importante per la sua influenza e la sua originalità, o possiamo ritenere Talete più importante per la sua novità e la sua attualità. Possiamo anche cercare di integrare i due approcci, riconoscendo i meriti e i limiti di ciascuno. L’importante è non cadere nel dogmatismo o nel relativismo, ma mantenere sempre uno spirito critico e aperto al confronto.