Serena Rossi Artista visiva e poeta di Milano
Di Pompeo Maritati
Di formazione scientifica, per sua propria curiosità, Serena Rossi frequenta con buoni risultati il liceo scientifico statale Leonardo da Vinci di Milano e poi la Facoltà di farmacia della Università degli studi di Milano. Nonostante questo fin da bambina manifesta grande interesse per le arti, all’asilo con un’amica si diletta ogni giorno con i collage e alle scuole elementari disegna la maggior parte del tempo.
Negli anni del Liceo si appassiona anche di politica e temi sociali e inizia le prime esperienze col volontariato e le manifestazioni pubbliche per i diritti dei più umili.
Da allora segue corsi serali del comune di pittura e scultura, durante l’Università si dedica a fotografia e pittura e produce diversi lavori artistici che regala agli amici per lei molto importanti, anche avendo come esempio opere d’arte in casa comprate ed esposte dal padre collezionista.
Solo durante i primi studi universitari il padre le consiglia di cambiare corso di studi e di fare Architettura, più affine ai suoi interessi, ma Serena vuole portare a termine la sua scelta e nel 1999 si laurea in Farmacia.
Dopo aver passato l’esame di stato di iscrive all’Ordine dei farmacisti di Milano e inizia a lavorare a tempo pieno nelle farmacie private di Milano, amando soprattutto il contatto con il pubblico e la vendita e l’indipendenza che ne ottiene dalla famiglia.
Alla Farmacia delle Ripa in Alzaia Naviglio lavora per due anni a tempo pieno e qui conosce la Poetessa Alda Merini che spesso passa in Farmacia e le dedica anche una poesia.
In questi primi anni duemila la Rossi inizia a dipingere alla notte e a partecipare a mostre di pittura e fotografia, stanca per i ritmi invivibili decide di licenziarsi e fare il lavoro di farmacista part-time visto che l’attività artistica porta lodi di merito da parte di critica e pubblico.
Inizia a collaborare con diverse personalità dell’arte contemporanea tra cui Tina Parotti con la Galleria d’arte 2000 e Maria Rosa Pividori con una bella galleria più sul concettuale.
Serena dipinge ad olio su tela soprattutto scarpe, fotografa le sue collane e i suoi orecchini in macro e gira la città fotografando soprattutto immagini riflesse, tra questi lavori ha fatto un’ombra di sé in un’isola greca, titolo Venus.
Dopo svariate mostre anche con il Circolo Bertolt Brecht con Lorenzo Argentino a Anna Rodolfi come curatori, viene invitata a partecipare da Sgarbi alla 54 Biennale di Venezia esponendo due grosse tele con colature di smalti e glitter e collabora con Gravina di Puglia con la curatrice Anna Soricaro, lì porta grandi installazioni site specific.
Nel corso degli anni le collaborazioni si moltiplicano, collabora con il gruppo artedamangiare con sede all’Umanitaria e direttrice artistica Ornella Piluso e con Street art più di Monza con il curatore Architetto e Artista Felice Terrabuio.
Nel 2012 inizia ad appassionarsi alla scrittura di poesie e a pubblicare sue poesie prima nelle raccolte curate da Elio Pecora poi in sue sillogi edite dall’editore siciliano NullaDie con cui stringe un buon rapporto di amicizia e collaborazione.
Quasi ogni anno per aggiornarsi partecipa a workshop o a residenze artistiche, tra queste l’ultima e più importante a Rodello nelle Langhe sul tema del Sacro e del Fragile, con esposizione finale da giugno a ottobre 2022 di una grande opera che donerà al museo diocesano di Alba, dal titolo Pregate per noi, 2022, 157×230 cm, smalti e glitter su tappeto di lana artificiale.
Le sue opere visive sono state acquisite da importanti collezioni pubbliche e private tra cui la collezione della BPL e il museo a cielo aperto di Camo.
Lo stile dopo le colate astratte di smalti, molto decorative per appartamenti e case, dal 2014 diventa più street con decostruzione della realtà in piccoli elementi, e affianca una ricerca su carta e cartone con in comune l’elemento del collage e della tecnica mista. Abbandona in parte l’uso del colore ad olio e la fotografia, per il colore acrilico e gli spray.
Nel 2012 con la nuova serie di opere su tappeto l’artista riprende la colatura di smalti e glitter e con opere ibride nuovissime dal 2021 che definisce di foto.pitto.poesia inserisce un solo verso su suoi scatti digitali e quindi ritorna alla ricerca fotografica.
Non abbandona veramente nulla, nel corso degli anni la Rossi si appropria di nuovi mezzi, tra cui la tecnica di stampa calcografica, accompagnati da un buon uso dei mezzi tecnologici, aggiorna con i social media il pubblico sulla sua produzione artistica in continuo, con un bel sito internet www.serenarossiartecontemporanea.it che aggiorna di frequente e anche canali instagram e facebook e di video su youtube.
Essendo una grande lettrice di libri soprattutto di narrativa, thriller e poesia e visitando parecchie mostre di arte, Serena decide di condividere le sue esperienze e di scrivere articoli di cultura e dal 2022 collabora con diverse testate culturali in rete, e fa parte della redazione milanese della rivista di cultura in rete Il pensiero mediterraneo.
Il lavoro artistico della Rossi, artista da generazioni dalla famiglia materna e con padre che è stato collezionista di arte contemporanea e ne è sempre stato appassionato, diventa più concettuale anche se il suo fulcro è sempre il colore o come colata pura o come elemento aggiuntivo del deciso segno nero pittorico, potente messaggio di amore per un mondo, quello dell’arte contemporanea, che fa parte di un’élite.