Rude Records, etichetta discografica indipendente con sede ad Assago (Mi)
Di Paolo Rausa
Nuovi investimenti all’orizzonte, quando la musica vola sulle ali del successo
Dal 2000, anno di fondazione della Rude Records, è stato un susseguirsi di successi e impegni anche sul sociale, interagendo in questo modo con le condizioni materiali dell’umanità, piccole ma significative realtà di e/marginati che lottano per affrancarsi, sia che si trovino negli slum indiani o nei bassifondi di Soweto o nelle lande glaciali al nord più estremo.
Questo accade quando la musica scende dal sogno e dall’armonia eterea e plana negli angoli più bui per risollevarli alla luce e alla spiritualità. La organizzazione della Rude Records è capillare in tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, al Regno Unito, all’Australia, al Giappone e all’Asia. Dispone di un catalogo con più di 150 pubblicazioni frutto della partecipazione in crescita di numerosi artisti internazionali.
Rappresenta anche le etichette americane alternative in Europa ed esercita le funzioni di una etichetta discografica (A&R / talent scouting, marketing / PR / comunicazione, gestione delle royalties) con accordi di distribuzione, anche digitale, in tutto il mondo. La sua società madre, Rudenetworks, è pure editore musicale. “Il mercato discografico è in continua evoluzione e trasformazione. – sottolinea Ilich Rausa, il presidente fondatore – Siamo molto soddisfatti perché la nostra crescita è sorprendente e molto sostenuta e addirittura esponenziale negli ultimissimi mesi!” Fin qui tutto bene. “Nello stesso tempo – aggiunge – Universal, la più grande delle Major, è stata quotata in borsa ed ha attratto l’attenzione di investitori da tutto il mondo crescendo del 35% in un solo giorno!” Ricorda che quest’onda è stata amplificata anche da una crescita del mercato durante i mesi di pandemia tanto che si sta valutando l’opportunità di un nuovo round di Equity Crowdfunding. Nel dettaglio la crescita durante il 1° semestre 2021 si è consolidata ed aumentata soprattutto negli ultimi mesi con la pubblicazione di numerosi album degli artisti acquisiti, nel primo semestre di quest’anno del 25% in più rispetto all’anno scorso.
Così anche nei mesi successivi la crescita non si è arrestata, anzi i valori sono rimasti alti mese dopo mese. Nel frattempo l’etichetta musicale più grande del mondo, Universal Music Group, è cresciuta più del 35% nel suo debutto alla Borsa di Amsterdam, passando da un valore di circa 33,5 miliardi di euro a più di 46 miliardi già fin dalle prime operazioni azionarie bancarie. Da qui i nuovi progetti in casa Rude Records che si avvia a diventare a tutti gli effetti una B Corp riconosciuta a livello internazionale, avendo maturato la consapevolezza di ridurre l’impatto ambientale delle attività umane e contribuire alle campagne sociali per migliorare le condizioni di vita dei popoli.
Se Rude Cares ha queste finalità sociali e filantropiche, la società continua la sua attività di realtà profit. “E’ tempo di procedere, secondo quanto prestabilito, ad una valutazione aggiornata della società nella eventualità di una nuova campagna di Equity Crowdfunding, che avrà effetti sugli investimenti passati.” – conclude Rausa. Un programma che Rude Records non mancherà di dettagliare ai suoi sostenitori, che si possono informare alla sede di v.le Milanofiori, Strada 4, A5 20057 Assago (Milano, Italy), tel. +39 02 39834327 o scrivere a ilich@ruderecords.com e visitare il sito: www.ruderecords.com