Roberto Casati, Come armonie disattese, Guido Miano Editore, Milano 2024
Recensione di Fulvia Donatella Narciso
Nell’opera poetica di Roberto Casati, Come armonie disattese (Guido Miano Editore, Milano 2024) ritroviamo un motivo romantico decadentemente-nostalgico («…ho fermato le tue mani sulle mie labbra, / e rubato ciò che resta / di quello che non saremo mai più domani», p.21; «…il freddo di una primavera / che come te tarda ad arrivare», p.31); nonché similitudini e metafore («Il tempo breve alle distanze», p.33; «sapori non banali dell’essere», p.34); nonché la propensione verso l’oltre e la dimensione umana temporale; nonché il cesello letterario («sento il non scontato del tuo profumo», p.37; «cruda realtà l’indifferenza che / ancora una volta uccide donna e amore», p.73); nonché il lirismo («…Sorridi nell’ultima foto / reggendo con dolce carezza / la vita del tuo bimbo…», p.73; «…solo cerco in silenzio / la fragile lucciola accolta nella mano», p.72); nonché la passione («…la febbre indefinita / che ridona tensione al sospiro d’amore», p.22; «domani forse ricorderai /… la tua mano dimenticata nella mia…», p.48).
Il rifugiarsi nella natura ed esaltarne la bellezza, per consolarsi delle più o meno avverse vicissitudini esistenziali («il vociare della piazza in primavera», p.48) è un motivo ricorrente.
Ci complimentiamo per i buoni sentimenti e la sensibilità cromatico-affettiva, dimostrata nell’esposizione accoratamente poetica di luoghi e stati d’animo, augurando al Casati, in un futuro non lontano, di poter coronare i suoi lirici sogni di pace e benessere comune.
Poetessa Fulvia Donatella Narciso
(in arte Viulfa Scaroni)
POESIE
*
Quello che capita
in stanchi momenti
rimuove dal cuore le disattenzioni,
scivolando oltre il già visto,
forse un grido più volte riconosciuto.
Dietro l’angolo
sfuggono parole antiche,
e quello che mi confonde
sono i tuoi sguardi,
oltre gli angoli a dare senso alla notte.
Ho bruciato parole
e raccolto fiordalisi ormai appassiti,
ho fermato le tue mani sulle mie labbra,
e rubato ciò che resta
di quello che non saremo mai più domani.
*
Scivolano dimenticati sguardi
stanche ipotesi
sulla sabbia alzata dal vento,
segreto svelato in crepe antiche.
Ti aspetto ancora qui,
frase improbabile
di un percorso già abbandonato.
Sfidando il freddo di una primavera
che come te tarda ad arrivare.
Attraversi l’ombra all’ultimo bagliore
portandomi nel tuo tempo,
in una sera inquieta che
copre le spalle di un velo leggero.
Cammini, guardando il mare,
un sorriso di breve felicità,
gli occhi fatti di segrete parole e
i piedi bagnati dalla risacca.
Mentre mi passi accanto
sento il non scontato del tuo profumo
raccontare l’origine della meraviglia,
una imperdonabile lusinga.
Allora capisco che voglio portarti
nel mio orizzonte, nascondendoti al mondo
per il tempo esatto in cui i nostri occhi
vedranno insieme alba e tramonto.
L’AUTORE
Roberto Casati (Vigevano, PV, 1958) si è occupato di informatica gestionale. Ha pubblicato i libri di poesie: Amore e disamore (1984), Roma e Alessandra (1986), Coincidenze massime (1988), Ipotesi di fuga (1992), In navigazione per Capo-Horn (1999), Carte di viaggio (2016), Appunti e carte ritrovate (2020). Ha conseguito molti premi e riconoscimenti; tra i più recenti ricordiamo il primo posto al “Premio Letterario Internazionale Tulliola-Renato Filippelli” del 2023.