Ritratto di Signora in un Esterno
di Tiziana Leopizzi
Alta snella bionda asciutta un sorriso smagliante, simpatica, curiosa, il fisico nervoso, Savina Sciacqua é una nonna decisamente sui generis. Assiste molto curiosa al concerto e alla presentazione di Artouro il MUST e l’Armonia, la mostra per il 129mo anniversario della Dante Alighieri Asuncion . Dopo la consegna della targa d’Argento a Roque Ardissone, per aver fatto dell’arte sistema di vita e di lavoro, è la prima ad alzarsi per andare a vedere l’esposizione. Se pensate ad un atomo con i suoi protoni e neutroni potete avere l’idea della vivacità di questa signora dalle tante domande. Quello che segue quindi non può che essere un flash su questo personaggio dalla creatività incontenibile che ha tanto da dire e tanto da dare.
Tra “un’Armonia” e l’altra passiamo immediatamente al tu e visto il suo coinvolgimento le chiedo subito cosa avrebbe voluto fare da grande.
Scoprirò che fare interviste è il suo karma, ma questa volta l’intervistata è lei.
Mi risponde senza esitare: “Volevo fare esattamente quello che ho fatto e che sto facendo: viaggiare. Mio padre Rodolfo era un gran viaggiatore. Erano i primi anni ’70 quando coinvolgeva regolarmente mia mamma, Bruna, nei suoi progetti.
E scioglievano spesso le vele.
Io ero bambina e se da una parte vederli partire era ogni volta un dispiacere, dall’altra sapevo che mi avrebbero poi spalancato mondi meravigliosi. Ascoltavo rapita infatti i racconti al loro ritorno… poi mi coccolavano con i regali, un abito spagnolo, un manufatto artigianale, un modellino di una nave da crociera. Guardavo e riguardavo le loro foto, quelle dell’India mi colpirono particolarmente, con il Gange, i rituali sulle ghat, la gente vestita dentro l’acqua, fino al petto, le statue delle divinità, gli elefanti al guinzaglio come i cani, la maestosità del Taj Mahal. Sicuramente è stata l’India ad avermi messo in marcia verso il mondo.”
Ci fu qualcosa però che fin da studentessa le permise fare quel salto che fece sì che il viaggio diventasse la sua dimensione. Fin da piccola amava scrivere, ma il momento magico fu quando il professore d’italiano delle superiori notò i suoi temi e la incoraggiò a intraprendere questa professione. Continua precisando che la sua memoria è imperativa, chiede sempre spazio per cose nuove, per cui non può ringraziarlo se non citandolo così perché seppur dispiaciuta non può ricordare il suo nome.
“ È stato lui ad avere capito cosa volevo fare da grande, ben prima che lo capissi io. Il suo incoraggiamento mi è risuonato dentro per anni, fino a quando ho trovato modo di mettere insieme le mie grandi passioni, scrivere e viaggiare; e ma questo lo aggiungo io, far sorridere il prossimo. Aprì una nuova strada in famiglia perché la scrittura era sicuramente qualcosa di inedito, ma la fantasia si alimentò grazie al ristorante gestito da suo padre. Fu fonte di esperienze infinite. “Sono cresciuta tra i tavoli, tra commensali abituali e quelli occasionali. All’epoca il mondo veniva da me. Non è un caso che ami la gente e che parli con tutti. Per questo le interviste furono il mio sbocco naturale.”
Mi racconta come un fiume in piena che il primissimo VIP intervistato fu Enzo Biagi, giornalista, scrittore, autore e conduttore di numerose trasmissioni televisive. A seguire ha avuto l’opportunità di incontrare il Gotha non solo degli italiani famosi della sua generazione ma anche stranieri di caratura internazionale.
“Tra i tanti – prosegue – ricordo l’intervista a Mikhail Gorbaciov che per i 10 anni dalla scomparsa dell’amata moglie Raissa, le dedicò le sue canzoni preferite incidendole, oppure quella a Jane Goodall e alla sua vita con gli scimpanzé, ma anche l’intervista a Inger Nilsson, colei che ha dato il volto a Pippi Calze Lunghe per scoprire che l’unico tratto che le accomuna è la mania delle scarpe strane”.
Non si contano le interviste a persone dello show business, calciatori, cantanti, attori famosi. Con tanti è in buoni rapporti e con alcuni di loro sono nate amicizie reali, come con Giorgio Faletti, ne parleremo tra poco, o Maria Teresa Ruta con la quale ha firmato un paio di libri e ne stanno preparando un terzo. Top Secret!
“Ogni essere umano che ho incontrato mi ha insegnato qualcosa. Non soltanto i personaggi famosi che ho intervistato. Osservo molto e cerco di imparare in fretta, soprattutto quando annuso errori (che non giudico). Ho fatto mia la frase di Groucho Marx : impara dagli errori degli altri. Non potrai mai vivere abbastanza a lungo per farli tutti da solo.
Se poi proprio dovessi scegliere di mettere qualcuno su un ipotetico podio dell’umanità, metterei qualcuno che ancora non conosco, che comunque son sicura mi insegnerebbe qualcosa di importante, colui o colei che incontrerò domani e mi aiuterà, così, disinteressatamente, senza chiedermi nulla in cambio”.
Come il nostro amico Giorgio Faletti per esempio
“Giorgio! Un grande artista – precisa – eclettico e completo”.
E mi sento di aggiungere, ancora incompreso. Curiosissimo ha esplorato strade molto diverse tra loro, e ha sempre raggiunto il top di ognuna.
La commossa testimonianza di Savina mi lascia sbalordita. Riguarda il 4 luglio del 2014, la notte della sua scomparsa, ma lasciamole la parola: “Mi trovavo in Nuova Zelanda. Seppi dell’accaduto in tempo reale perché venne la salutarmi in sogno. Ero con Geppi Cerri, il padre di Carlotta e Cristiana, le mie figlie. Lo piangevamo nella camera ardente. Giorgio ci è apparso venendoci incontro camminando. Noi lo guardavamo stupiti, lui mi guardò con i suoi limpidi occhi azzurri e mi disse: “Stai tranquilla, andrà tutto bene”. La mattina vidi la notizia sui giornali, ma io lo sapevo già.”
Tra poco ci dobbiamo salutare perché deve proseguire il viaggio per conoscere tutti i Paesi del mondo e un passo in dopo l’altro ci sta riuscendo. Gliene mancano 36.
Il suo continuo girovagare però non le ha impedito di seguire la sua bella famiglia. Cosa vuol dire avere nipoti come Oliver e Emily, mamma italiana, padre finlandese, che parlano diverse lingue e che vanno a scuola in giro per il mondo?
“Sono felice per loro! Il multilinguismo è un ponte che aiuta ad attraversare tutte le strade del mondo. Lontane e vicine”. Un anteprima questa del consiglio che le chiedo di rivolgere a chi muove i primi passi nel mondo del lavoro.
“Non desidero essere tuttologa”, mi risponde. “Credo peró sia fondamentale acquisire competenze in tutti i rami, quei rami che hanno fatto dell’Italia la culla straordinaria di civiltà che é, e di saperi”.
Qui è nato il diritto infatti e qui, tra gli innumerevoli maestri, è nato Benvenuto Cellini, scrittore, orafo e scultore. Un personaggio emblematico. “Concordo mi dice e aggiunge : credo che se avessi il dono e i talenti preferirei studiare a 360 gradi per poi specializzarmi in una cosa soltanto, interessata a tutto curerei però i dettagli di una sola cosa.
Cosa ti ha spinto a vedere tutti i Paesi del mondo?
L’idea di collezionare qualcosa di intangibile, … non pesano e non occupano spazio in casa … 🙂
Il suo saluto? VIVA la VITA!
Grazie Savina!
Savina Sciacqua, scrittrice, giornalista di viaggio e psicobiologa. Più di 125 Paesi visitati, 10 libri tra cui Il Giro del Mondo in Casseruola VEG, Ricordateci così, Il Ritratto di Dorian GAY. È anche La Nonna Che Parla con la sue Favole Reali di oltre 100 audiolibri per bambini in più lingue. Crea progetti di Educazione e bilinguismo nei Paesi che visita. Lavora per latela.com e dal 2024 è diventata nomade per finire il suo giro del mondo. Sta scrivendo nuovi libri e ha aperto il nuovo profilo Instagram, lanonnacheviaggia.
Da oltre 20 anni intervista i Vip e si occupa di turismo per le principali testate di viaggio, da Marco Polo a Oasis, da Nautica a Area Wellness, da Weekend In a Golf Today o a Gente.