IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Ricordo di Enzo Sozzo

Foto di uomo anziano con occhiali capelli e baffi neri

Enzo Sozzo (foto dal web salentopoesia)

di Paolo Vincenti

Enzo Sozzo. L’uomo, l’artista, il partigiano è una pregevole pubblicazione, edita da Torgraf nel 2008, a testimonianza della mostra sull’artista leccese allestita nel Castello Carlo V di Lecce dal 14 dicembre 2008 al 20 gennaio 2009, curata da Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Lecce. Il libro, pure curato da Guastella, reca dei contributi dello stesso Massimo Guastella, di Maurizio Nocera e, per gli apparati biografici, critici, espositivi e bibliografici, di Luisa Gagliardi, giovane studiosa laureatasi alla Facoltà di Beni Culturali, con una tesi su Enzo Sozzo, discussa con il professor Guastella.

Carrozza don cavallo stilizzato su fondo arancio e celeste
Enzo Sozzo. L’uomo, l’uomo, l’artista, il partigiano

Enzo Sozzo (1917-1993) ha unito all’attività artistica per molti anni il suo impegno politico, come presidente provinciale dell’Anpi e militante del Pci cittadino (per questo partito venne anche candidato tre volte alle elezioni politiche per un seggio al Senato).  Ma se l’impegno politico è frutto di una grande passione civile, nata dopo la tremenda esperienza della guerra che Sozzo aveva sofferto sulla propria pelle, la pittura diventa per lui una vera e propria professione, soprattutto quando, col passare degli anni, arrivano le prime attestazioni di stima da parte di amici e conoscenti e quando, con l’allestimento delle prime mostre, arriva anche il plauso della critica specializzata.

Le mostre lo porteranno poi ad esporre in tutta Italia ed anche all’estero e ad un certo punto della sua carriera vincerà anche quella certa diffidenza che proprio a Lecce circondava la sua produzione. Forse l’impegno di militante comunista portava alcuni detrattori a snobbare la sua arte e i suoi quadri. Ben presto, Sozzo iniziò a vendere le sue opere e a guadagnare il necessario per poter mantenere la famiglia. La musica era l’altra passione e quasi sempre durante l’ascolto di musica classica o leggera nascevano le sue opere. Ebbe due figli, Vanna e Carlo, quest’ultimo divenuto pittore e principale collaboratore del padre.

Sozzo, come già detto, è morto nel 1993 a 76 anni. Il libro riporta un lungo elenco, ad opera di Luisa Gagliardi, di tutte le mostre collettive e personali ed anche una “Antologia Critica” che raccoglie svariati contributi sulla sua vita ed attività apparsi su vari giornali e riviste nel corso degli anni. E’ interessante osservare come i più noti critici, non solo salentini, si siano occupati di lui, da Ennio Bonea a Elio Donno, da Enzo Panareo a Toti Carpentieri, Nino Palumbo, Michele Perfetti, e poi Mario Moscardino, Pietro Marino, Renzo D’Andrea, Carlo Prato, Rina Durante, Carlo Franza, Gianfranco Scrimieri, Silvia Cazzato e tanti altri.

Ritratto a penna di uomo con baffi
Ritratto di Enzo Sozzo (foto dal Web salentowebtv)

Come afferma Massimo Guastella, Sozzo si presenta all’inizio come pittore d’istinto, da cui i giudizi di “pittore naif” o di “autodidatta”, che comunque, lungi dal nuocergli, hanno creato in lui una forte determinazione a continuare, arricchendo semmai il proprio bagaglio culturale e cercando di perfezionarsi[1]. Questa esigenza di perfezionamento lo porta ad iscriversi, all’età di quarantasette anni, all’Istituto D’Arte Statale di Urbino, e a diplomarsi regolarmente. Successivamente arriva l’attenzione della stampa specializzata e degli intenditori.

La sua attività inizia nel 1957 quando, soprattutto per l’insistenza dei famigliari, decide di allestire la sua prima mostra al Caffè “Santachiara” a Lecce. Quella mostra fu visitata anche dal poeta Vittorio Bodini che gli lasciò un biglietto con parole di apprezzamento e incoraggiamento. Comunque, come scrive Luisa Gagliardi, “nonostante il successo in Italia e all’estero conseguito già nella prima metà degli anni ’60, Sozzo considera l’inizio della sua carriera nonché la sua prima vera mostra, quella al Sedile di Lecce, dal 10 al 22 marzo del 1967: è solo allora che sente il riconoscimento della sua città che gli dà la rispettabilità d’artista”[2]. Sozzo espone in tutte le più importanti gallerie d’arte italiane ed europee.

Sull’inizio della sua attività, Massimo Guastella riporta le illuminanti parole di Rina Durante: “tutto in un certo senso avvenne in Via di Vaste, dove il caso volle che abitassero i Massari, Michele il padre, Anna Maria e Antonio, suoi figli, tutti e tre pittori, e nello stabile accanto, Edoardo De Candia che allora faceva ancora bambole per Guachi”[3]. Quella atmosfera di febbrile creatività, secondo la Durante, ebbe ad influenzare lo stesso Sozzo, anche se la sua arte pittorica affondava le proprie motivazioni in esperienze di vita e in una formazione ben diverse, come la stessa Durante sapeva.

Non solo pittore delle carrozzelle, Enzo Sozzo, come la “Retrospettiva” pubblicata nel libro conferma.  Un’arte completa, quella del partigiano artista, varia,  fatta di straordinari paesaggi salentini che egli con mano ferma e sensibilità poetica seppe ritrarre e riportare sulla tela con colori vivaci, intensi. Marine spumeggianti di onde, contorti olivi della nostra campagna salentina, nature morte, e poi, più di tutto, i vicoli, le strade, i palazzi nobiliari, i monumenti della sua amata Lecce. Spesso, aduggiate accanto a questi edifici, le carrozzelle, espressione di un tempo passato, quando la vita scorreva più lentamente ed altra era la temperie di sentimenti e di valori che cingeva la vita di ogni giorno. Altamente poetiche queste carrozze, circonfuse di una calda aurea. E ancora, i passaggi dal chiaro allo scuro, le vivide tinte dei balconi fioriti e della case calcinate di una Lecce e di un’era in dissoluzione, come al tramonto di un’epoca che non sarebbe più tornata.

FOTO-ING.-GIANNI-CARLUCCIO-Carrozzella
Carrozzella di Enzo Sozzo (foto ing. G. Carluccio)

Questa consapevolezza dava all’autore quella nota nostalgica delle sue tele, nell’armonia dei colori, negli sprazzi di una luce che riscalda, significa e rappresenta. Maurizio Nocera, nel suo intervento introduttivo, ricorda l’impegno di Enzo Sozzo come presidente provinciale dell’Anpi, ovvero l’Associazione Nazionale partigiani Italiani, e l’organizzazione, insieme all’amico, della mostra, con relativo libretto, “Il Salento per la libertà e la pace” del 1984[4].  Poi seguirono le pubblicazioni dallo stesso Nocera realizzate in omaggio all’arte di Sozzo, come quella già menzionata del 1990, Enzo Sozzo. L’uomo, l’opera, nella quale firmarono testi molti amici e compagni dell’artista leccese; e poi, due anni dopo la sua morte, la pubblicazione di un suo inedito, Enzo Sozzo.

La valigia. Vita vissuta di pittore, di partigiano, di comunista, a cura di Maurizio Nocera e Carlo Sozzo, che riportava alcune pagine autobiografiche scritte dall’artista partigiano[5]. Fu quello forse il più compiuto omaggio da parte dell’amico di sempre Nocera (che prenderà poi il posto di Sozzo come presidente dell’Anpi Lecce) e del figlio Carlo.  I quadri di Enzo Sozzo sono presenti in importanti collezioni pubbliche e  private. Nel 1991, lo colpisce un ictus invalidante che lo porta poi alla morte; “così”, come scrive Luisa Gagliardi, “si conclude l’esperienza suprema della straordinaria vita di Enzo Sozzo, durata 76 anni, una vita vissuta da pittore, da partigiano, da comunista”[6].

PAOLO VINCENTI

Pubblicato col titolo L’amore per la mia terra (Enzo Sozzo), in “Meridiano 18”, Maglie, maggio 2011; e col titolo Retrospettiva di Enzo Sozzo, in “Il Galatino”, Galatina, 27 settembre 2014


[1] Massimo Guastella, Enzo Sozzo. L’arte pittorica (1949-1990), in Enzo Sozzo. L’uomo, l’artista, il partigiano, Galatina, Torgraf, 2008, pp.9-14.

[2] Luisa Gagliardi, Enzo Sozzo Biografia, Ivi, pp.75-78.

[3] Tratte da Enzo Sozzo. L’uomo, l’opera, a cura di Maurizio Nocera, Alezio, Corsano editore, 1990, p.41, cit. da Massimo Guastella, Ivi, p.10.

[4] Maurizio Nocera, Enzo Sozzo nell’arte e nella vita, Ivi, pp.5-7.

[5] Enzo Sozzo. La valigia. Vita vissuta di pittore, di partigiano, di comunista, a cura di Maurizio Nocera e Carlo Sozzo, Lecce, Conte, 1995.

[6] Luisa Gagliardi, Enzo Sozzo Biografia, in Enzo Sozzo. L’uomo, l’artista, il partigiano cit., p.78.

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