IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Riapre la mostra storica dei manifesti della Festa di Sant’Oronzo il 24 agosto ore 10:00 presso la storica Tipografia del Commercio

Alberto Buttazzo nella sua Tipografia del Commercio

Alberto Buttazzo nella sua Tipografia del Commercio

di Pompeo Maritati

Domani alle ore 10 presso la storica Tipografia del Commercio, sita in Via dei Perroni, a ridosso della Chiesa di San Matteo, sarà inaugurata la mostra dei manifesti realizzati nel corso del XX secolo dall’omonima tipografia diretta dal suo titolare Alberto Buttazzo, deceduto lo scorso 15 marzo.

Un percorso storico attraverso i manifesti gelosamente custoditi dalla famiglia, che ci faranno rivivere vecchi ricordi legati alla tradizionale festa patronale della nostra città.

Desidero ricordare la figura di Alberto Buttazzo riportando il pensiero del Prof. Maurizio Nocera, grande amico di Alberto, mio e della nostra rivista.

«Buttazzo, servendosi di tecnica personalissima, cioè la macchina tipografica a rulli, riesce a trasferire sulla carta le immagini di una sua idea informale, propria, riallacciandosi, così, anche inconsciamente, ai grandi nomi dell’antifigurabilità (come Pollok, ad esempio), che con grovigli di colore intrecciandosi sulla superficie crea un’immagine spaziale e formale di rilevante interesse: dei nuclei in cui l’intensità cromatica più o meno si accentua o si rarefà per costruire la trama dinamica dell’opera./ In essa si riscontrano i segni di un’azione esercitata con punteruolo che stanno a determinare anche, e soprattutto, una ricerca materica, se non addirittura di spazio, perché l’intensità dell’intervento non risulta proprio tale da forare la superficie cromatica ma solo di scalfirla e violentarla in maniera e senso segnico e gestuale ad un tempo. Le superfici ottenute da Buttazzo risultano così di una tale intensità e di un assommarsi di esperienze informali di diversa provenienza ed estrazione, ma sempre ottimamente sostenute e tali, comunque, da sostanziare l’efficacia operativa per un’ulteriore esplicazione che emana dai suoi lavori evidentemente concretizzata./ Ma si ingannerebbe chi pensasse che solo perché Buttazzo adopera la macchina tipografica quale mezzo (cioè tecnica) d’espressione per ottenere le sue opere, fosse meno persuasivo ed efficace. D’altronde tali opere non si possono paragonare a quelle calcografiche o a categorie affini. Egli infatti usa la macchina e gli inchiostri da stampa, come altro operatore usa la spatola o il monotipo, o qualsiasi altro mezzo tecnico per ottenere un’immagine proiettata dalla sua percezione interiore poetica in una formale».

ALBERTO BUTTAZZO-TIPOGRAFIA-DEL COMMERCIO
ALBERTO BUTTAZZO-TIPOGRAFIA-DEL COMMERCIO

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