“Quel Sè, pietra angolare di umanità”. Il 25 aprile di Tyna Maria Casalini e Just Community
Libertà, ci rendiamo conto della sua importanza quando questa viene a mancare, quando ci troviamo nella situazione di costrizione, e in questo periodo noi tutti ci siamo sentiti privati della facoltà di scelta.
Tyna Maria Casalini e la sua Accademia di Coralità e Scienze Umane di Lecce, Just Community hanno affrontato l’argomento sul loro canale YouTube partendo dalle riflessioni sulla poesia Se di R J. Kipling come fonte di ispirazione al componimento di Tyna Maria Granelli d’uomo interpretata dall’attore teatrale Matteo Belli.
Il 25 aprile le memorie, poche ormai, diventano preziose tessere di storia. Ogni testimonianza è diversa, ognuno racconta gli aneddoti che lo hanno segnato, in comune la guerra, il terrore del nemico, la miseria e lo sconforto ma anche la voglia di farcela e di riuscire a tornare a casa dai propri cari e di migliorarsi sempre.
Il filo di congiunzione tra la poesia Se e la liberazione dall’oppressione del Nazifascismo, è il modo in cui si affronta la vita, anche quella più tormentata.
Un uomo che ha avuto la forza di considerare anche la guerra, un’opportunità di crescita dev’essere un grand’uomo. E’ Mario Piarulli, un soldato salentino, ed è incredibile il suo pensiero e la sua determinazione nel rinnovarsi dopo l’esperienza bellica.
Il signor Mario, sollecitato dalla figlia Farida, ha iniziato a scrivere le sue memorie, che sono state raccolte in una pubblicazione dalla casa editrice L’Officina delle Parole di Pompea Vergaro che a breve sarà possibile leggere ne Il racconto dei miei cento anni
La poesia Se, scritta nel 1895 è l’insegnamento di grande valore di un padre al figlio affinché possa diventare UOMO
Se
«Se saprai mantenere la calma quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con la calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, nervi e tendini
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”
Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!»
L’interpretazione del componimento Que Sé di Tyna Maria