IL PENSIERO MEDITERRANEO

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Premio “Cuore d’Oro 2024”. Barletta guarda al futuro

Cerimonia premiazione Cuore d'Oro 2024

Cerimonia premiazione Cuore d'Oro 2024

di Enrico Tedeschi

Una grande novità nell’aria, relativamente a una di quelle élite culturali che in ombra difendono e sono portatrici dei nostri migliori valori identitari e cristiani – e di cui ci siamo occupati ampiamente sulle nostre pagine – dunque impossibile per noi non esserci al Premio Internazionale “CUORE d’ORO” 2024: il prestigioso riconoscimento che viene conferito a cadenza annuale sul territorio  internazionale a Enti, Istituzioni o anche semplici cittadini, particolarmente distintisi per il loro alto impegno solidale e per la costruzione di una società migliore, conferito dall’Accademia delle Culture e   delle Scienze Internazionali, emanazione dell’Ordine dei Cavalieri Templari Cristiani “Jacques de Molay”, che ha toccato come tappa, quest’anno, l’Italia e precisamente Barletta, questa domenica  scorsa.

Stiamo parlando di un Premio, cioè, maturato in seno alla vitale e diffusa congregazione dell’antica Militia Templi –Christi pauperum Militum Ordo che vanta quale Presidente Onorario S. Em. Rev.ma   il Cardinale Josè Saraiwa Martins. Ed è grazie soprattutto a Mons. Leonardo Doronzo se, con un protocollo d’intesa – qui la importante novità emersa in questo appuntamento –  Barletta è ora la sede nazionale italiana dei  Poveri Cavalieri   di   Cristo   di   San   Bernardo   di Chiaravallecon, come  Vicario Generale il dott. Massimo Maria Civale e, come Direttore, la ricercatrice storica e fotoreporter Pina Catino, nonché la principale artefice dell’inserimento del “Dolmen della Chianca” della sua Bisceglie tra i monumenti -patrimonio «testimoni di una Cultura di Pace» dell’ UNESCO.

Una Veglia di Preghiera dei Novizi Poveri Cavalieri di Cristo di San Bernardo di Chiaravalle nella Chiesa di San Ruggiero del  Monastero delle Benedettine, sabato scorso, prima di portare in processione, la mattina di domenica, la Reliquia di San Bernardo di Chiaravalle con Dame, Cavalieri e Oblati Cistercensi fino alla centrale e settecentesca Parrocchia di Santa Maria della Vittoria… un colpo d’occhio davvero questa splendida Chiesa di Barletta piena e con un’intera ala dei suoi banchi occupata da crociati mantelli bianchi, per una solenne Messa, officiata da don Antonio Zolferino con il Parroco Mons. Leonardo Doronzo, per la Cerimonia di Elevazione e Consacrazione di nuovi Cavalieri e Dame che precedeva il Premio.

Questo il report di un evento che, non a caso e con tanto di culto rigorosamente ripreso dal passato, ha pure saputo dare la giusta cornice al traguardo nazionale raggiunto da Barletta che, nel fiorire di altre importanti iniziative di analoghi Ordini registrate in ogni parte d’Italia, ne può fare ora un prezioso riferimento anche per un proficuo dialogo fra tutti per il raggiungimento di scopi comuni…ma  con tutta l’autorevolezza e il rango di una Capitale nella BAT, nel solco di una Storia che ha visto l’antica Terra di Bari ombelico del mondo nel medioevo e baluardo della cristianità nella sua lotta davvero senza tempo, se guardiamo anche all’oggi. Un ruolo più che legittimo, d’altronde, se lo si associa a quanto avvenne «Al cadere d’una bella giornata d’aprile dell’anno 1503 la campana di S. Domenico in Barletta…».

Pari pari l’incipit, quest’ultimo, del romanzo storico Ettore Fieramosca che, uscito nel 1833, raccontava la famosa Disfida di Barletta in cui 13 Cavalieri di ogni parte di una frammentata e invasa Italia riscattarono, con la loro impresa, tutto l’orgoglio di appartenenza a una Nazione che però divenne Stato solo ben tre secoli dopo. Molto più di un libro, dunque, questo di Massimo D’Azeglio, diciamocelo chiaro: era in realtà un poderoso strumento culturale di propaganda di massa del tempo, insieme alle opere di Giuseppe Verdi,che contribuì non poco e accompagnò il Risorgimento fino alla realizzazione dell’Unità d’Italia.

Giusto un doveroso richiamo alla storia, come ulteriore spiegazione del perché la scelta sia caduta su Barletta, ma comunque precisando che «questa città fu già eletta a sede della “Casa Madre del Mezzogiorno d’Italia”, grazie alla sua posizione geografica e stando alla “Mappa del Tempio”, facendo parte dell’area che corrisponde alla provincia d’Apulia – Sicilia».

Ecco comunque l’elenco puntuale – scusandoci della sintesi motivata dall’ampio e dettagliato riscontro dato in altre sedi- delle personalità ed Enti a cui è sato conferito, alla presenza delle Autorità, il prestigioso Premio Internazionale “Cuore d’Oro” 2024 naturalmente cominciando, solo un   caso, dal nostro editorialista Prof. Pierfranco Bruni: la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Barletta; il Dir.Com. Alberto De Nisi; il CF (CP) Antonino Indelicato, Compartimento Marittimo – Barletta; la Dott.ssa Claudia Mela; il Dott.  Ruggiero Mennea; l’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon – Delegazione Provinciale BAT; il Prof.  Nicola Palmitessa; la Dott.ssa Claudia Tataru (Romania); Madre Lucia Tonelli; Nino Vinella– Giornalista e Scrittore di Barletta; la Prof.ssa Mariagrazia Vitobello e infine Antonio Vitobello.

A parte anche il “Premio Saint Bernard de Clairvaux” a Mons. Leonardo Doronzo di Barlettae pure qualche concreto contributo collettivo, pro manibus, per finalità benefiche o di recupero di opere artistiche, questo praticamente tutto. Appuntamento all’anno prossimo, allora, e «in un’altra città nella mappatura del Tempio». 


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