Pignola – Ritratti di pietra. Il viaggio interiore nel reportage di Francesco Rinaldi
Novanta scatti in bianco e nero raccontano la bellezza della cittadina lucana pignolese
di Maria Pina Ciancio
Pongo all’attenzione dei lettori il libro Pignola – Ritratti di pietra di Francesco Rinaldi, che va ad approfondire e ad arricchire il patrimonio storico-architettonico-naturalistico lucano.
Il libro fa parte della preziosa collana “MENSALE Documenta et Monumenta” diretta da Antonella Pellettieri, che ne ha curato la prefazione con bella una nota critica su “La primigenia energia dell’acqua e degli angeli a Pignola”.
Segue l’introduzione del Prof. Alberto Monodori Sagredo, professore di Storia e Tecnica della fotografia all’università Tor Vergata di Roma e infine l’intervento del fotografoFrancesco Rinaldi, autore del catalogo, che in una bella pagina di memorie poetiche, che ho sentito anche molto mie, racconta dell’arrivo a Pignola nel 1979 e di come la semplicità della realtà lucana si sia pian piano radicata nei suoi occhi di ragazzo. Nei suoi ricordi restano impresse tante immagini particolari, il banditore, l’autista dell’autobus, i giochi di ragazzi, le case di pietra e la vita che si svolgeva tutta tra la piazza, la chiesa, la scuola, i vicoli, la campagna. E poi l’inverno pungente, con l’odore della legna che ardeva nel fuoco dei camini.
Su tutti “vigilavano sentinelle di pietra, affacciate ai balconi: popolo non di carne ma di pietra. Angeli e demoni, donne prosperosa e uomini barbuti, animali fantastici e bestiari medievali che si stagliavano scolpiti su palazzi e campanili, su porte e finestre, a guardia del paese.”
E poi il terremoto dell’Ottanta e il grande silenzio. Un silenzio che ha coinvolto drammaticamente un’intera comunità, che si è ridotta a poche anime e a cui ancora oggi quei “ritratti di pietra” fanno da spettatori nei momenti delle feste e delle riaggregazioni collettive.
Il reportage di Francesco Rinaldi, fatto di 90 scatti in bianco e nero – suddivisi in Vedute, Feste, Sculture, Territorio – racconta tutto questo con singolare sensibilità. Le fotografie ritraggono demoni e angeli, cariatidi e telamoni che ornano e sorreggono le architetture civili e religiose del paese. Alla visione plastica della pietra, il volume abbina vedute aeree e panoramiche del borgo, immagini della natura e dei paesaggi del paese, ma anche bellezze architettoniche e paesaggistiche delle sue contrade come Sellata e Rifreddo e il Pantano con il suo lago e l’antichissimo santuario di Santa Maria del Pantano.
Una comunità che ruota intorno a pietra e legno, i due elementi essenziali della vita e del paesaggio lucano pignolese.
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Francesco Rinaldi, fotografo formato nelle discipline archeologiche, nasce a Potenza nel 1973 e vive a Caserta. Si occupa di fotografia d’arte, archeologia, architettonica, aerea e paesaggistica. Molti scatti compaiono in oltre cinquanta volumi di settore.
Collabora con diversi Enti nazionali e internazionali quali in CNR, il British Museum of London, la Fototeca dell’Istituto Max Plank, l’Università della Campania “L. Vanvitelli”, l’University of Cambrige e ha pubblicato per numerosi editori come l’Enciclopedia Italiana Treccani, l’Arte’m, Il Touring Editore, L’Erma Bretschneide e il Gruppo 24Ore Cultura.