“Pensare e fare inclusione a scuola. Proposte e riflessioni per i docenti” un libro di Maria Antonietta Maggio
di Laura De Vita
“Pensare e fare inclusione a scuola. Proposte e riflessioni per i docenti” è un libro di Maria Antonietta Maggio, edito nel 2019 da Athenaeum Edizioni Universitarie e facente parte della collana EducAzione Inclusiva diretta da Dimitris Argiropoulos.
La scuola di oggi è caratterizzata da una forte vocazione inclusiva che, oltre nelle normative in vigore, deve essere presente e viva in ogni docente. Spesso, ed erroneamente, l’inclusione è vista come un obbligo non significativo, in realtà si tratta di un processo che deve nutrire ogni singola azione quotidiana in classe. L’inclusione è il valore principale che guida la professione docente come orientamento preciso e universale e non può essere lasciata al caso, all’abitudine e alla mera volontà del singolo che ne farebbero perdere il senso. Il volume si rivolge a tutti quei docenti che intendano riflettere sulle prassi agite proponendo alcuni riferimenti utili per costruire il proprio quadro di riferimento negli approcci educativi e didattici inclusivi.
Dall’introduzione del volume:
Negli ultimi quarant’anni l’Italia ha fondato e ha promosso, anche a livello internazionale, un modello di inclusione sociale che parte della scuola: con la legge n.517 del 1977 si è definitivamente sancita l’inclusione di tutti nelle scuole ordinarie, abolendo le scuole speciali e le classi differenziali esistenti che non consentivano la piena realizzazione del mandato egualitario che è un caposaldo della nostra Costituzione.
La finalità inclusiva della scuola è stata rivendicata da una stagione di movimenti che il legislatore ha recepito dichiarando la Scuola istituzione aperta a tutti e per tutti.
Negli anni successivi, la Scuola Italiana si è dotata di quei dispositivi di progettazione e di promozione di integrazione e inclusione che superano la logica del mero inserimento nelle classi di tutti e qualificano l’azione educativa e didattica attraverso strumenti di progettazione e pianificazione specifici come il Piano Educativo Individualizzato o il Piano Didattico Personalizzato.
Il cammino dell’inclusione scolastica si è arricchito delle attenzioni rivolte all’area dei Bisogni Educativi Speciali come definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La scuola di oggi si propone come inclusiva perché guarda al bisogno di tutti e da questo parte per progettare occasioni di apprendimento efficaci e significative nonostante oggi, a distanza di quarant’anni segnati da un grande percorso sociale e normativo, ci siano ancora difficoltà legate alla percezione stessa delle differenze conseguenza della disabilità e alla presa in carico delle stesse a vari livelli.
Considerare la differenza e l’alterità, farle conoscere e rispettare, è oggi di fondamentale importanza e la scuola riveste un ruolo particolare in questo compito proprio perché centrale nella promozione e sviluppo di una cittadinanza consapevole.
L’alterità, inoltre, impone un confronto multiplo, nel quale entra in gioco la necessità di considerare la differenza anche dal punto di vista culturale. Tutto questo richiede un costante e maggiore impegno di tutti, poiché <<si tratta sempre di dare spazio ad una sfida ed al possibile, di incamminarsi per i “sentieri di utopia” e di prendere le distanze dall’esistente per far trasparire il nuovo e il diverso, ciò che è alternativo e “più degno”>>.
Gli spunti offerti da questo lavoro intendono sollecitare una riflessione sull’importanza dell’inclusione come principio fondante della professione docente, nella convinzione che non si possa prescindere dalla conoscenza della storia dell’integrazione scolastica italiana perché è in essa che si possono rintracciare il senso del proprio agire educativo e didattico e la motivazione alle azioni e pratiche di ogni giorno.
Maria Antonietta Maggio, di origini gallipoline, è docente specializzata per le attività di sostegno in un Istituto Superiore della provincia di Reggio Emilia. È docente a contratto di Pedagogia Speciale per l’Università di Parma nei percorsi di formazione per docenti ed educatori, per i quali ha tenuto anche dei laboratori. Si occupa di inclusione nel campo della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Università Statale “Ivan Franko” di Zhytomyr, in Ucraina, e Iscos Emilia Romagna.