Oggi è deceduto il Prof. Arrigo Colombo
E’ con grande tristezza che abbiamo appreso della morte del Prof. Arrigo Colombo, amico e collaboratore del nostro sodalizio che in questi ultimi anni ci ha visto insieme soprattutto nell’organizzazione delle tre giornate dedicate alla “Giornata Mondiale della Poesia”. Penso che di fronte ad una così grande espressione di Cultura non ci siano le parole adatte per raffigurarla.
Tutti i Soci dell’APSEC-LECCE affranti per la dolorosa circostanza, porgono le più sentite condoglianze alla sua Famiglia.
Chi era il Prof. Arrigo Colombo
Lombardo di nascita e di formazione.
Il Filosofo
Persegue fin dall’adolescenza l’ideale di ricerca della verità, che lo porterà agli studi universitari e alla laurea in filosofia teoretica con Antonio Banfi, il maggior maestro di allora all’Università statale di Milano; quindi alla ricerca e insegnamento nell’Università di Lecce.
Sia il semestre del 1953 a Monaco di Baviera per ricerche di storia della storiografia e filosofia della storia (con Alois Dempf, Romano Guardini, Johannes Spörl), sia quello del 1955 a Freiburg in Breisgau (con Max Müller in particolare) per ricerche su Heidegger, e quindi la tesi su Heidegger, mirano ad un orientamento nella storia e nel pensiero contemporaneo. La tesi diventa poi un grosso volume (726 pp.) che esce da il Mulino nel 1964.
Dal ’56 al 58 lavora a Padova nella redazione dell’Enciclopedia Filosofica, che esce in quegli anni a Firenze da Sansoni in quattro volumi.
Dal ’60 è assistente presso l’Università di Genova; ma nel ’63 ottiene una borsa di ricerca triennale della Fondazione Humboldt che lo porta in Germania, a Heidelberg (con Karl Löwith ch’era stato il primo assistente di Heidegger), poi a Colonia (con Ludwig Landgrebe, già assistente di Husserl), poi a Berlino, dove frequenta tra l’altro un seminario nella zona Est, nella Repubblica Democratica Tedesca..
Nel ’66, ritorna in Italia, ottiene la libera docenza in filosofia teoretica, e quindi l’incarico nell’Università di Lecce.
Ottenuta la nomina, dedica un mese al suo progetto didattico, che in seguito si sviluppa ulteriormente, nei seguenti punti:
1. Corso monografico basato su di una ricerca in atto (nel ’67, su pressione della contestazione studentesca che chiedeva tematiche attuali e significative, avvia un Corso su Il fenomeno industria, che durerà anni 7 più 3. Da una parte di quel Corso il volume Le società del futuro. Saggio utopico sulle società postindustriali, Dedalo, Bari 1978, 666 pp.
2. Lezione ad ora doppia, di relazione e discussione; col tempo si comprende che la discussione deve riferisce alla lezione precedente (per dar tempo allo studente di preparasi); perciò con essa inizia la riunione.Ed è fatta a giro di tavolo affinché tutti vi partecipino.
3. Ricerca di gruppo su temi attinenti al Corso; stabilita annualmente con la relativa bibliografia; in gruppi di 10-12 con un responsabile e un vice; che conferiscono settimanalmente con un coordinatore di sezione.
4. Conoscenza personale dello studente attraverso un colloquio annuale sulla sua persona, famiglia, formazione previa, formazione in atto, attività elettive, progetto professionale. L’idea è di stabilire con gli studenti un rapporto fraterno.
5. I laureandi formano un Collegio che si riunisce settimanalmente in un’ora doppia e costituisce una comunità di ricerca in cui si discute, sulla base di una relazione del laureando, la scelta del tema, le fasi di ricerca, il progetto di tesi, le fasi di stesura.
6. I laureati che intendono continuare la ricerca formano un Gruppo di ricerca con un seminario settimanale.
Questo progetto viene in seguito proposto alla Facoltà, si forma una Commissione, si discute in Consiglio, finché il progetto viene banalizzato e annullato affermando che tutto questo «in pratica» già si fa.
Nel 1982 fonda con gli allievi un Centro interdipartimentale di Ricerca sull’utopia, con tre fondamentali iniziative:
il Seminario settimanale di ricerca;
la Collana di studi e testi, «L’Utopia – per una società giusta e fraterna», presso Dedalo Bari, in cui escono 20 volumi (altri 10 presso altri editori);
I Convegni internazionali, ad anni alteri (poi, per scarsità di fondi, ogni tre anni) per confrontare la nostra ricerca con altri studiosi: 11 finora.
Nel 1997 esce il volume che raccoglie e sviluppa la nuova concezione dell’utopia maturata in una ricerca di 15 anni, il passaggio dal senso finora dominante del progetto degli autori al progetto dell’umanità, e alla sua moderna fase costruttiva: la costruzione di una società di giustizia, e più oltre di una società fraterna. Il volume è L’utopia. Rifondazione di un’idea e di una storia, Dedalo, Bari,
Nel 1998 fonda il Movimento per la Società di giustizia e per la Speranza, per diffondere la nuova visione della storia e della società umana; attraverso conferenze-dibattito nel Salento, in Puglia, un po’ ovunque nel Paese, nelle università, nelle scuole, in accordo coi Comuni (circa un centinaio). Inizia l’emissione di documenti settimanali d’intervento e proposta nel mondo politico nazionale e internazionale, nel sindacato, nel mondo religioso.
Nello stesso anno, su invito del Vice-Direttore Alessandro Barbano, inizia l’attività giornalistica, con un articolo settimanale su «Il Quotidiano», poi «Nuovo Quotidiano di Puglia».
Nel 2006 fonda, con Francesco Battisti ed altri studiosi, il Centro interuniversitario di Studi Utopici (Università di Cassino, Lecce, Macerata, RomaTre), e in esso la Rivista di Studi Utopici, prima semestrale, poi annuale; che dirige.
Soggiorni di ricerca e altro all’estero.
nel 1970-72, tre estati a Londra; nel 1990-92 tre estati negli Usa, prima a St.Louis, poi a Syracuse, ricerche sulle comunità utopiche dell’800, in particolare su Oneida.
Nel settembre 2007 stage di tre giorni sull’utopia al Conicet di Buenos Aires.
Nel maggio 2015, ad un convegno all’università di Paris 12 Saint Denis su “L’autorità e i suoi problemi”, una tavola rotonda su La Nuova Utopia.
Il poeta
L’attività poetica inizia fin dall’adolescenza, nel ginnasio, sotto la guida di professori molto sensibili, al seguito della conoscenza di tre poeti, Pascoli, D’Annunzio, Leopardi. In quest’ordine. Poi la lettura di Ungaretti, Montale, Quasimodo. Ma di quell’attività, fino ai trent’anni, è rimasta solo una vecchia cartella, riscoperta un paio di mesi fa, e da cui si è tratta una raccolta di trenta Frammenti, dagli anni giovanili, ancora inedita.
È molto disturbata negli anni dell’attività di ricerca filosofica. Dove però avviene l’incontro col poeta americano Thomas Sterns Eliot, che cambia tutto; dalla lettura casuale del poemetto Mercoledì delle ceneri, trovato presso un amico che lo aveva ricopiato dalla rivista fiorentina «Il frontespizio».
Donde l’abbandono del frammento, che domina quasi per intero la poesia italiana del secolo, per il poemetto; e una reale impossibilità di ritornarvi, di riprendere un discorso poetico così breve.
E l’abbandono dell’io-tu per l’egli, la forma che meglio corrisponde ad un universale discorso umano. E una poesia di tipo neo-lirico.
Nel 1985, in seguito ad una giornata di studio sull’arte e la poesia, fonda nell’Università di Lecce un Laboratorio di poesia in cui confluiscono tutti i maggiori poeti salentini; con incontri settimanali in cui le ricerche poetiche si confrontano e si discutono.
Nell’87 l’uscita del giornale di poesia l’incantiere, trimestrale, un foglio anche di originale fattura, voluto essenzialmente per avere la possibilità di pubblicare senza ricorrere ad altri.
Il Laboratorio svolge una complessa attività di spettacoli di poesia (il principio di spettacolarità e di popolarità, di una poesia che è per sé stessa spettacolo e che non è ristretta ad un’élite ma va alla gente tutta), con intervalli musicali, o anche con musica e danza (così Salentopoesia, un festival di due giorni cui partecipano poeti nazionali); attività d’intervento nella scuola, di stage per gl’insegnanti, con anche una collana di Quaderni de l’incantiere..
Le raccolte sono quattro:
Il viaggio sulla luna, Lacaita, Manduria-Roma 1993;
Le Variazioni, Campanotto, Udine 1998;
Le Canzoni, Ivi 2006;
Sull’estrema soglia, Lietocolle, Faloppio 2011.
Inediti gl’Inni alla notte (sono 20, la loro genesi si lega a Novalis, il grande poeta romantico tedesco). E i già citati Frammenti, dagli anni giovanili.