Nuova Pubblicazione della silloge “Novembre” di Serena Rossi edizioni NullaDie
di Zornas Greco
Serena Rossi la nostra Redattrice di Milano pubblica una sua nuova silloge poetica dal titolo Novembre edizioni NullaDie con Salvatore Giordano e Massimiliano Giordano.
E’ acquistabile sul sito www.nulladie.com e nelle migliori librerie su prenotazione o su amazon.
La raccolta di poesie è suddivisa in tre capitoli: Del tempo, In itinere e Civilmente.
L’Autrice simbolicamente suddivide le liriche in poesie da leggere inerenti al tempo in generale che scorre, quelle che riguardano la vita e quelle sui temi civili come i migranti o l’orsa Amarena.
Le sue poesie sono da lei stessa definite “Schegge di solitudine e di follia”.
Sono immagini vivide che Serena Rossi, anche artista visiva, ci dona per leggere e srotolare meglio la realtà ed i nostri sentimenti, fanno riemergere emozioni magari sopite e ci fanno sentire più vivi e nuovi.
Novembre mese di morte e di attesa. Arriveranno le feste. Passerà il nuovo anno. Tutto si rinnova. Novembre come straccio per spolverare ma di camicia buona. Novembre ricordo di nonna. Serata senza luna. Novembre mese qualunque o forse nessuna.
Le parole evocano sensazioni, sono gemme che ricamano nuove storie. Così Novembre ci lascerà nel profondo un segno per le immagini vivide che l’Artista ci dona.
Serena Rossi è un’artista visiva e poetessa milanese. Con Nulla die ha pubblicato Non ci sono solo eroi (2017), Noi non siamo (2018), Disegno papaveri rossi (2020), Non serve la paura (2022). E ha curato – con Salvatore Giordano – il volume di autori vari Voci dal confinamento (2021).
Serena Rossi nasce a Milano nel 1972. Nel 1999 si laurea in Farmacia. Segue svariati corsi di arti visive, dal 2002 espone sue opere in mostre italiane ed internazionali e alcune di esse fanno parte di collezioni private e pubbliche come il Museo a cielo aperto di Camo e la Collezione della BPL.
Nel 2011 espone alla 54 esima Biennale di Venezia al Padiglione Italia a Torino su Invito del critico Sgarbi.
Nel 2022 partecipa alla call Rodello arte ed espone nella Chiesa dell’Immacolata di Rodello una grande opera site specific dal titolo Pregate per noi, che dona al Museo della Diocesi di Alba, alla mostra collettiva Internazionale Il sacro e il fragile da giugno ad ottobre 2022 a cura di Enrica Asselle.
Nel 2023 partecipa alla XIV Biennale di Firenze.
Parallelamente dal 2012 si occupa con gli stessi temi di poesia e pubblica sue sillogi e su diverse antologie la sua poesia, tra gli altri pubblica “Spazi” in italiano e rumeno ed. Cosmopoli a cura di Eliza Macadan e “Novembre” nel 2024 edizioni NullaDie. Collabora con diverse testate letterarie in rete e dal 2022 fa parte della redazione milanese della rivista culturale online Il pensiero mediterraneo e fonda il Concorso letterario e artistico Vivi la realtà.
In questi anni riceve diversi premi e segnalazioni di merito a Concorsi letterari nazionali ed internazionali.
www.serenarossiartecontemporanea.it
Serena Rossi
Studio via Paolo Lomazzo 52 Milano italy 20154
serenarossiarte@gmail.com
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ALCUNE SUE POESIE
Dio
C’è chi dice sono io
Se esiste senza fine la fine del cielo.
*
Senza misericordia nei sorrisi dei migranti
Nelle lacrime dei bambini degli ospedali
Nelle piaghe dei lebbrosi
Nelle pubblicità dei gelati americani e nelle baracche
Cinesi fuori dalle città.
Negli articoli dei giornali che leggo ogni giorno
E non mi scandalizzo se la guerra è senza fine
Se litigo per la terra
Ho tutto e non mi basta niente
Ogni rumore è guerra.
Altrove
Spaiati risaliamo i torrenti
Come salmoni rosa
Senza casa
Altrove troviamo i perché
Per costruire i ponti
Nuove identità figlie
Nuove creature, germogli usati
Di noi come eravamo.
**
Nuovi ponti
Nuovi stigma verde pisello come cartelli
Accesi dei semafori delle città.
Nuove identità.
Altrove.
Cocci
I cocci come cenere
Stanno in basso
Sotto al collo sotto al muso
Stanno sotto al mio sguardo
Che lento ti guarda che ti vesti e
Non è curioso
Non si appassiona al tuo seno
All’incavo del tuo braccio al monte del tuo pube
Fermo
Io voglio il tuo bene
Che tu cammini serena che tu non guardi mai indietro
Non mi interessa farti ridere
Tanto di riso ce n’è ancora poco.
Il cammino è diritto e spero lungo
Non fare le deviazioni non cercare le solite scuse di tutti
Non ti allarmare alla casetta
Di riso ce n’è poco.
E tante altre volte rimpiangerai riderai
Mi guarderai e mi troverai sciocco
Poveruomo che non ha saputo darti tanto
Povero di lena povero dalle scarpe grosse
Ho leccato ogni giorno il tuo spirito
Che risplendesse come fiaba
Che il tuo sguardo non fosse mai opaco, volevo
Apparirti come luna,
malinconico ma presente.
E tu ti saresti abituata a me, pastore di selvaggia landa.
Uomo di mare, tirchio della sua terra
Ma dove credevo di trovare la forza?
Ora tu forse ricordi appena il mio nome
E lo ripeti come onda.
Siamo saliti, cocci sotto la tua testa di fiaba,
e cocci sotto i musi che mi guardano con noia
sono sempre lì
a chiedere la grazia
a chiedere ancora
Musi che scrutano l’orizzonte senza curiosità giovane
Senza interesse che forse a quell’età un po’ ci starebbe
Senza Anima leccata.