Notte di san Giovanni di Antonio Nahi
Notte 23/24 giugno 2012
Il cerchio temporale rincorre la luna;
d’ombre e fuochi magici si compie il solstizio.
Tra sbadigli scialbi del sole nascente,
il santo decapitato si rivela
a verginali sguardi volti ad Oriente.
Il dio Giano chiude la porta degli uomini
e di rugiade rende fecondi i campi
grato d’olocausti e danze tribali, di ceneri
asperse ai venti sino a lambirne i raccolti.
Complice il fiato del santo decapitato
nell’estremo pentimento da Erodiate baciato.
Il misticismo di credenze pagane
presenze demoniache e incantesimi oscuri
spenge gli amori all’alba e tacciono i tamburi.
Notte di San Giovanni
Giano, dio bifronte del principio e della fine, nell’era cristiana, ha ceduto il controllo delle “porte solstiziali” ai due Giovanni: il Battista che governa sul solstizio d’estate, san Giovanni Evangelista che presiede al solstizio invernale. Infatti, la religione cristiana, secondo il calendario liturgico, celebra san Giovanni Battista il 24 giugno la cui notte (solstizio d’estate) il sole sembra fermarsi, sorgendo e tramontando sempre nello stesso punto. Secondo le tradizioni nordiche, e non solo, il 24 giugno il mondo naturale e il soprannaturale si inseguono e si fondono rendendo possibili strani prodigi e meraviglie, purché con veglie e riti si tengano lontano gli spiriti maligni. Per questo motivo in questa notte si accendevano i falò nei campi ritenuti propiziatori e purificatori attendendo, secondo antiche credenze, che il sole (fuoco) sposi la luna (acqua).