IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Nino Haratischwili, L’ottava vita (per Brilka), Marsilio Editore,  2020, pag. 1148, traduzione  dal tedesco di Giovanna Agabio

libro di Nino Haratischwili

di Marisa Cecchettini

Fin dalle prime pagine de L’ottava vita (per Brilka), ci si rende conto che la Haratischwili coinvolge e cattura, con una struttura sapientemente intrecciata, con la capacità di tenere in mano una quantità innumerevole di persone e di fatti, tanto da lasciare il lettore senza fiato.

Impossibile farne la sinossi, bisognerebbe percorrere ogni vita: Stasia, Christine, Kostja, Kitty, Elene, Daria, Niza, e quella sorprendente di Brilka, l’ottava, per entrare nel contesto georgiano e sovietico di tutto il secolo scorso e conoscere la vasta famiglia, a cominciare dal capostipite, un fabbricante georgiano di cioccolato che ha fatto fortuna con una ricetta segreta, quella cioccolata che si dice abbia poteri terribili, che conquista e avvolge come una malia.

Dalla data di nascita di Stasia nel 1900, fino a recuperare il padre stesso di lei, e la vita di Brilka fino al 2007, è l’arco temporale in cui si sviluppa il romanzo di Nino Haratischwili, scrittrice georgiana di Tbilisi, classe 1983, che oggi vive a Berlino.

Nei sobborghi di Tbilisi, al momento della caduta dell’impero zarista, Stasia cavalca nella steppa e sogna di diventare una grande ballerina e di danzare a Parigi. Un giorno incontra il “tenente bianco”, Simon Jashi, che la chiede in sposa: spera di portarlo con sé a Parigi ma lui sceglie la carriera militare: un matrimonio d’amore che subisce le conseguenze drammatiche della caduta dell’impero zarista e delle successive responsabilità militari di Simon. L’autrice ci porta attraverso la prima grande guerra, la rivoluzione bolscevica, la terribile macchina sovietica, la seconda guerra mondiale, la guerra fredda e la corsa al nucleare, fino alla disgregazione dell’URSS e l’indipendenza della Georgia, senza perdere di vista ciò che stava accadendo nel resto del mondo, con un lavoro immane di ricostruzione storica.

Ma i riferimenti storici non relegano in secondo piano le persone, le sofferenze, gli amori, gli errori, gli orrori, le violenze di ogni tipo,   la crudeltà al di sopra dell’umano perpetrata dai servizi segreti che riempivano gulag e fosse comuni e lasciavano segni orribili nei sopravvissuti.

Ai servizi segreti non sfugge nessun tentativo di devianza dalla “religione” socialista, ne sa qualcosa Kitty, la figlia di Stasia, la cui colpa è avere amato un ragazzo dissidente. Ma lo sa anche la bellissima Cristine, che non si è potuta sottrarre alle brame di un uomo potente e porta i segni orribili della violenza nascosti sotto una veletta.

La grande casa di Cristine e di suo marito Ramas, in cima ad una collina, e poi la Casa Verde, vedono il passaggio di tanti personaggi e tante storie, sono sempre un rifugio, un punto di incontro ma anche di confronto e di scontro; lì Stasia conversa con i fantasmi delle persone care scomparse che tornano a giocare a carte con lei sotto il ciliegio.

La rigidità del sistema socialista miete vittime ma non scalfisce la fede profonda di Kostja, che mantiene segreti di Stato gravissimi, che non perdona i traditori, che ha la strada macchiata di sangue, ma è tormentato da pene d’amore. Qualcuno si ribella alle eccessive incoerenze nella educazione familiare fino alla provocazione, alla ricerca di attenzioni mancate, e di guai. Intanto crollano le sicurezze, si va lentamente verso la trasformazione interna al sistema socialista, con la caduta del muro di Berlino e la disgregazione dell’Unione Sovietica, con le rivendicazioni dell’indipendenza anche da parte della Georgia.

La grande famiglia si assottiglia, cambiano le sorti, finisce il potere, sfuggono gli agi legati alla posizione. Una delle numerose figure femminili, Niza, si fa narratrice della storia di famiglia perché la nipote Brilka possa sapere la verità che le è stata taciuta: gli stupri, le violenze, le esecuzioni, i suicidi, ma anche le grandi passioni, le delicatissime storie d’amore che non si sono potute realizzare, gli smarrimenti, le sconfitte e le rinascite, i rischi a ogni angolo. .

Le figure femminili rimangono indelebili nella memoria, donne coerenti, concrete ma sognatrici, capaci di amore, di accoglienza, di perdono, che non sono vinte né dalle guerre, né dalla fame, né dal vuoto che si allarga intorno, che sanno risorgere anche dalla violenza. Senza dimenticare la bellezza della Georgia che fa capolino dovunque.


Rivista online Il Pensiero Mediterraneo - Redazioni all'estero: Atene - Parigi - America Latina. Redazioni in Italia: Ancona - BAT - Catania - Cuneo - Firenze - Genova - Lecce - Marsala - Milano - Palermo - Roma - Trieste. Copyright © All rights reserved. | Newsphere by AF themes.