Mostra Vite sospese di Alessandro Bergonzoni e Bill Viola a cura di Davide Di Maggio alla Fondazione Mudima di Milano fino al 10.12.2024
di Serena Rossi
Dal 29 ottobre al 10 dicembre 2024 la Fondazione Mudima di Milano ospita una grande mostra di arti visive di due importanti artisti visivi internazionali Bill Viola e Alessandro Bergonzoni dal titolo Vite sospese, a cura di Davide Di Maggio.
Si possono visitare le installazioni al primo piano e al piano terra, l’ingresso è gratuito dal lunedì al venerdì con orario 11-13 e 14.30-18 via Tadino, 26.
Iniziando dal basso troviamo una intera stanza isolata da cordoncini dove lo spettatore non può accedere e dal soffitto cadono grandi spade appese verso il basso. Installazione molto scenografica e di forte impatto dal titolo Attenzione! Incarichi sospesi di Bergonzoni. E’ un avviso come a dire Occhio guardatevi dall’alto!
Al primo piano si trova la grande installazione di Bergonzoni La culla dell’inciviltà con una serie di culle a terra che lo spettatore deve scavalcare e varcare per arrivare a vedere il video The reflecting pool di Bill Viola. Le due opere si compenetrano, girano attorno all’invisibile.
Sta scritto nel sito ufficiale di Bill Viola: “Le sue opere si concentrano sulle esperienze umane quali la nascita, la morte, la rinascita, lo sviluppo della coscienza e hanno radici nella filosofia e nella cultura orientale e occidentale e nelle tradizioni spirituali, tra cui il buddhismo zen e il misticismo cristiano. Nella sua produzione artistica l’acqua è un elemento centrale e ricorrente in quanto simbolo della vita e dello scorrere del tempo. L’acqua, oltre a rappresentare la soglia tra visibile e invisibile, è la fonte e l’origine di tutte le esistenze possibili, da cui provengono e a cui ritornano tutte le forme viventi”.
La culla che non culla per Bergonzoni, attenti a calpestare i bambini! Una raffica di culle bianche alternate a rare culle antiche nere di altra provenienza etnica. E per Bill Viola l’immanenza del tuffo nell’acqua di un uomo vestito reso muto con il dissolversi dell’immagine del soggetto, tutto si fa filosofia, morte e rinascita.
Un video lentissimo, come spesso le sue opere di video tape, in cui il tempo diventa esteso e scandito da una serie di eventi visti solo come riflessi nell’acqua.
Visitando la mostra con la mia amica intellettuale, poeta e bibliofila Isabella Sandon Tenca, ho colto queste sue suggestioni sull’opera di Viola che lei apprezza particolarmente: La lentezza del video dà idea del senso del mistero nel reale, Alla fine è una narrazione lentissima e noi siamo troppo abituati al tutto subito, E’ come se si perdesse nella natura e la sua essenza cade giù a gocce, In fondo è una meditazione visiva, morte o purificazione.
E’ una mostra dal forte impatto visivo perché questi due Maestri delle arti visive hanno saputo con poche grandi opere dare semplici chiavi di lettura della vita umana e della speranza della vita contro la morte, e magari anche contro la guerra.
Alessandro Bergonzoni
Nato a Bologna nel 1958, laureato in legge, è artista, attore e autore.
Quindici spettacoli teatrali al suo attivo e sei libri, di cui uno di poesia (L’amorte) e un volume d’arte e disegno (Bastasse grondare…).
Nel cinema: Pinocchio (2001) di Roberto Benigni e Quijote (2006) di Mimmo Paladino. Da più di quindici anni scrive Aprimi cielo, una rubrica sul “Venerdì di Repubblica” e Il pensato del giorno su “Robinson”.
Dal 2005 si avvicina al mondo dell’arte esponendo in varie gallerie e musei. Unisce al suo percorso artistico un interesse profondo per i temi legati al coma (testimonial della Casa dei Risvegli di Bologna), alla malattia e al mondo carcerario, tenendo su questi argomenti incontri in vari ambiti.
Ha vinto il Premio della Critica 2004-2005, il Premio Hystrio nel 2008 e il Premio UBU nel 2009.
Nel 2011 mostra personale alla Cittadellarte – Fondazione Pistoletto di Biella dal titolo Grembi: soglie dell’inconcepibile e nello stesso anno, BonOmnia 2006 rivisitata, collettiva a cura di Philippe Daverio presso Palazzo Fava a Bologna.
Nel 2012 partecipa alla collettiva Data on imperfection, a cura di Martina Cavallarin, alla Factory Art a Berlino.
Parallelamente allo spettacolo Trascendi e sali ha presentato in varie Pinacoteche Nazionali l’installazione performativa Tutela dei beni: corpi del (C)reato ad arte (il valore di un’opera, in persona).
Nel 2015 è alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, nel 2017 alla Biennale e alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, e nel 2018 nella Sala delle Maestà degli Uffizi all’interno delle manifestazioni dell’Estate Fiorentina.
Nel 2016 partecipa alla Galleria Otto di Bologna alla collettiva Chissà se lo sai… Gli artisti di Lucio a cura di Luca Beatrice, un omaggio a Lucio Dalla, alla sua passione per l’arte e ai rapporti umani che il cantautore ha intrattenuto con gli artisti.
Nel 2020 per Garzanti esce Aprimi cielo. Dieci anni di raccoglimento, articolato.
Nel 2022 gli vengono assegnati la Coppa Volponi per il lavoro letterario e il Premio Nazionale Cultura della Pace – Città di Sansepolcro per l’azione civile in difesa della non violenza e dell’aiuto ai migranti.
Nel 2023 gli viene consegnato per la sua multiforme attività artistica il Premio Montale fuori di casa, sez. Satura.
Nel 2024 partecipa alle collettive Per grazia ricevuta alla Galleria Giovanni Bonelli a Milano, a cura di Alberto Mattia Martini, e a Humanity Lovers, per i 35 anni di Emergency, al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia. Il 5 ottobre 2024 riceve il Premio Dessì per la letteratura.
Bill Viola
Nato a New York nel 1951, è stato un artista e pioniere delle video-installazioni.
Ha conseguito una laurea in belle arti in studi sperimentali nel 1973 presso la Syracuse University, dove ha studiato sia arti visive che musica elettronica. Il suo contributo è considerato essenziale per il riconoscimento del video come mezzo valido nell’arte contemporanea. Nel corso della sua carriera, durata quattro decenni, Viola ha utilizzato tecnologie all’avanguardia per creare installazioni video, musica elettronica, paesaggi sonori e trasmissioni televisive. Le sue opere sono state esposte in musei e spazi pubblici in tutto il mondo.
Viola ha viaggiato molto, vivendo e lavorando in Italia, Giappone e Australia. Le sue opere hanno esplorato spesso i temi della spiritualità e dell’introspezione, invitando l’osservatore a conoscere meglio se stesso attraverso la percezione dell’esperienza sensoriale. Le esperienze umane trascendentali, come la morte, la nascita e la comprensione della coscienza, sono temi chiave nel suo lavoro.
Tra le sue opere più note si ricordano The Crossing (installazione video e sonora, 1996), The Reflecting Pool (videotape, 1977-1979) e The Passing (videotape, 1991).
Per la Biennale di Venezia del 1995 Viola ha creato The Greeting, un video basato su un dipinto dell’artista italiano Pontormo (1494-1556). Oltre che con la video-installazione ha operato con un’ampia varietà di media, lavorando come artist in residence sia presso il WNET Channel 13 Television Laboratory che presso i laboratori di ricerca Atsugi della Sony Corporation, e dal 1973 al 1980 esibendosi con il compositore David Tudor come parte del Rainforest Ensemble (in seguito chiamato Composers Inside Electronics). Viola ha creato vari accompagnamenti video per brani musicali, per compositori e musicisti come Edgar Varèse e per la popolare rock band Nine Inch Nails, ricevendo numerosi riconoscimenti, tra cui una MacArthur Foundation Fellowship nel 1989, e nel 2006 è stato nominato Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese. Tra le sue mostre più importanti si segnalano: Installations and Videotapes al Museum of Modern Art di New York, 1987; A 25-Year Survey al Whitney Museum of American Art di New York, 1997; Hatsu-Yume (First Dream) al Mori Art Museum di Tokyo, 2006-2007. Universalmente riconosciuto come padre e maestro della video-arte, Bill Viola è morto il 12 luglio 2024 all’età di soli 73 anni a Long Beach (California).