MOSTRA Un altro di Daniel Romano e altri Artisti allo Spazio Plurale di Piacenza fino al 24 novembre 2023
di Serena Rossi
Lo Spazio Plurale, collettivo di Artisti nato dopo gli anni pandemici, di Piacenza ospita dal 16 al 24 novembre 2023 una interessante mostra multimediale di Daniel Romano, artista Argentino e altri sei Autori dal titolo UN ALTRO.
La mostra è visitabile solo su appuntamento al cellulare +39. 3395325389 Brigitta Rossetti, artista e curatrice.
“Daniel Romano. Un Altro” propone una serie di opere digitali dell’artista dove il tema della nudità diventa il mezzo attraverso cui costruire una narrativa in cui per raggiungere la liberazione di sé bisogna spogliarsi di ogni bene materiale, in una tensione introspettiva che si rifrange nei lavori circostanti.
Il testo della mostra è a cura di Marta Fogagnolo, gli artisti che hanno collaborato e sono presenti in mostra sono: Daniel Romano, Mariangeles Blanco, Nando Rabaglia, Serena Rossi, Brigitta Rossetti ed Alex Sala.
«Quella avviata tra gli artisti e le opere» dice Marta Fogagnolo, creatrice del testo della mostra «è una conversazione sui generis dove il lavoro di Daniel Romano crea una coesistenza promiscua che diventa il compasso attraverso cui reinterpretare la realtà. Ne deriva un’antologica dell’esistenza incapsulabile in una massima imprescindibile: ognuno è portatore del diritto inalienabile di essere Altro».
Il visitatore quando visita la mostra entra in uno spazio al buio, trova sulla destra la piccola installazione verticale Somos todos otros della Blanco di pezzi di ceramica che rappresentano uomini e donne nudi in frammenti tenuti insieme da spago, essenziale.
Nella sala grande che è uno space cube bianco si ritrovano quattro video di Romano con gruppi di persone che si spogliano, e ombre deformate di corpi nudi, immagini forti ma non sconvolgenti che colpiscono per forza intima. E scavano nel profondo. Invece sulla parete opposta le poesie autografe di Serena Rossi dal titolo La pelle e E siamo altro, scritte su carta, sono appunti, sono appese con retroilluminazione; molto suggestive.
A terra un’installazione di Alex Sala con una base a parallelepipedo nera e sopra tre barattoli di vetro sporchi di pittura bianca, uno stand by che richiama la pittura.
A terra ancora uno schermo con proiettato un video di Rossetti e Rabaglia molto intenso sul senso dell’identità, in una location di un non luogo sembra un magazzino disabitato, loro vestiti di bianco, tutto ridotto all’essenziale, recitato.
L’immersione tra le opere è un bagno intenso a scavare nelle emozioni più profonde; con sensibilità e grande professionalità gli Artisti hanno organizzato una mostra di valore.
Ancora una volta gli Artisti ci suggeriscono che anche senza il sostegno delle Gallerie possono fare grandi progetti, complimenti alla prima attrice del luogo che è Brigitta Rossetti.
Brigitta Rossetti nasce a Piacenza nel 1974.
Si laurea in Lettere Moderne all’Università di Pavia e si specializza in comunicazione digitale conseguendo il Mem al Politecnico di Milano. Il mondo delle lettere, il verso essenziale, l’epigramma, I frammenti lirici, la letteratura futurista, hanno contribuito alla sua formazione. Scrittrice di poesie in versi liberi, ha ottenuto riscontri da parte della critica; coautrice del libro Investire in Cina, ha curato le premesse culturali che riguardano l’avvicinamento tra oriente e occidente, nel 2006. Nel 2001 Brigitta Rossetti trascorre un anno a Londra, dove assorbe influssi punk, insieme alle suggestioni romantiche dei paesaggi di William Turner. Successivamente un incontro illuminante, conosce Maria Luisa De Romans (1920-2018), amica di Andy Wahrol, protagonista dell’espressionismo astratto degli anni 60’, collaborando alla realizzazione di un archivio di documenti dell’artista. La formazione artistica di Brigitta Rossetti matura in Austria e in Germania, dove prende parte a workshops con artisti di fama, tra i più significativi gli studi con Peter Keizer all’Akademie der Kuenste ad Amburgo, con i cinesi Zhou Brothers, con la video artist polacca Anna Konik e con la scultrice tedesca Asta Gröting, all’Internazionale Akademie Fur Bildende Kunst di Salisburgo, dal 2007 al 2011. L’artista consolida un approccio internazionale all’arte, ed è in questi luoghi di apertura alla contemporaneità che sviluppa la propensione all’uso delle tecniche miste e all’integrazione di materiali di diversa natura nelle opere pittoriche e nelle installazioni.
Brigitta Rossetti partecipa alla fiera Arte Padova nel 2011, dove consegue il secondo premio Art Talent Cat conferitogli nella categoria installazione con le opere appartenenti al ciclo Torfi Zoomorfi. L’artista è in quegli anni invitata al programma di residenza per artisti presso lo Zhou Brothers Art Center di Chicago dove si confronta con artisti emergenti, con cui avvia collaborazioni, e con gallerie sperimentali, entrando a far parte della 33 Contemporary Artgallery.
In Italia Brigitta Rossetti ha collaborato con la galleria Barbara Paci, con cui ha partecipato ad alcuni eventi a Pietrasanta (Art Collector Night 1) e alcune fiere come Arte Istanbul 2015 e Arte Verona 2014, dove è stata finalista al premio Arte Icona.
Nel 2014 prende parte alla Biennale di Asolo a cura di Giovanni Faccenda, conseguendo il primo premio pittura, con l’opera Fiori di Aushwitz ora facente parte del Museo civico di Asolo.
Sempre in quegli anni l’artista collabora con il critico d’arte Ivan Quaroni nella realizzazione dell’esposizione tripersonale Ipotesi di un’isola con Claudia Haberkern e Kudo Masahide e con l’esposizione personale Effetti Personali, presso la Fondazione della Banca Popolare di Lodi, nella cui collezione sono presenti le opere Sogni di pietra. Dal 2014-15 l’artista lavora soprattutto in Asia, a Taiwan nella Galleria Bluerider Art Gallery, dove viene coinvolta in un intenso programma fieristico ed espositivo.
Nel 2018 è invitata all’esposizione Pop Revolution presso la Fabbrica del Vapore a cura di Philippe Daverio ed è tra gli artisti premiati.
Nel 2020 l’artista è finalista del premio Arte Laguna Prize, ed inaugura la sua prima personale a Milano con la galleria Bianchi Zardin Contemporary.
Nel 2021 Brigitta Rossetti è finalista del premio Artrightprize, nella sezione pittura, a cura di Luca Beatrice, Marta Giani, Maria Chiara Valacchi.
Nel 2022 l’artista è tra i vincitori del Prisma Art Prize a cura di Domenico De Chirico.
Alcune opere di Brigitta Rossetti appartengono alla collezione del museo Mim di San Pietro in Cerro, in provincia di Piacenza.