Mostra “RESPIRE” dell’artista francese Marie Dew fino al 6 luglio 2024 presso Ian Art Gallery – Milano
di Serena Rossi
La Galleria Ian Art Gallery di Milano ospita fino al 6 luglio 2024 la Mostra personale fotografica Respire di Marie Drew. Un progetto-soggetto di Marie Dew in collaborazione con 19 fotografi. Fino a sabato 6 Luglio 2024 sia onsite che in galleria (accesso selezionato, su richiesta d’appuntamento) che online virtuale 3D online su www.ianartgallery.com
Termina sabato 6 luglio 2024 la mostra personale “Respire” di Marie Dew, artista, modella e performer francese già presente in una recente collettiva sempre presso Ian Art Gallery – Milano. Un progetto-soggetto di Marie Dew in collaborazione con Alexandre Caffiaux, Argyll Tedd, Benoit Chapon, Benoit Riff, Cathy Peylan, Didier Gillis, Ernesto Timor, Etienne Kopp, Isa Les, JF Mougenot, Lallumette, Léa Curmin, Manu Madelaine, Marc Dubord, Michel Petit, Olive Santaoloria, PEM, San Art, Unami.
“Ci è piaciuta l’idea – meno consueta del solito -, ci è piaciuto il concept, ci è piaciuta la realizzazione. La nuova mostra, personale, dell”artista poliedrica francese Marie Dew, che ha da poco esposto nella esposizione collettiva “Selfie d’Artiste” sempre presso di noi, è Respire”, racconta A.D. Iannotti, direttore di Ian Art Gallery. “La mostra unisce idea innovativa, performance fisica, fotografia, arte e concettualità. Il progetto parte dalla artista che esegue una performance fisica dal vivo, in pubblico o da sola, basata sul concetto di mancanza di respiro con la testa completamente immersa per qualche secondo in un catino colmo d’acqua… e poi l’improvvisa liberazione, con fragorosa immissione di aria nei polmoni, resa più visibile e scenografica dalla bocca aperta ma soprattutto dai capelli lunghi che creano la scia di gocce d’acqua (e qui il richiamo alle immagini serene e sensuali della pubblicità consumistica, rivista qui in versione drammatica). “Quando ci ha contattati e proposto i suoi lavori, sono rimasto colpito da Respire”, continua Iannotti, “sia per l’impatto, l’energia, la forza che sprigiona, ma anche e soprattutto dal progetto artistico, che mi è molto vicino nella mia veste d’artista e trovo molto contemporaneo, di realizzare arte senza materialmente realizzarla, ma avvalendosi di altri. Marie ha concepito l’idea, si è prestata come soggetto, ma sono stati una ventina di fotografi scelti accuratamente uno per uno da lei a interpretare il concetto e a svilupparlo secondo la loro sensibilità: realizzando quindi vere opere d’arte di team”.
Così spiega il suo progetto l’artista Marie Dew: “Ostaggio di un mondo assurdo dove si vive trattenendo il respiro, rassegnati, perché è così e non ci si può fare nulla, tra costrizioni, abitudini, maschere sociali, sofferenza sul lavoro, sentimento di incomprensione, ho passato anni in apnea, lontano dall’essere un pesce nell’acqua. Con la bocca e gli occhi chiusi, per non annegare. Ma cosa succede quando si arriva al punto in cui le nostre forze vitali diminuiscono e si rischia di riprendere a respirare? Il rischio di strapparsi da un ambiente ostile ma familiare per tornare finalmente all’elemento dimenticato a cui apparteniamo? È questa esperienza che rappresento simbolicamente con questa performance di apnea in una bacinella, la testa in giù e i due piedi per terra, quasi il sedere tra due sedie. Cosa succede quando finalmente si alza la testa, a corto di fiato? Una rinascita, violenta, un impeto vitale verso la luce… Si può vedere il grido primordiale del neonato il cui aria nuova brucia i polmoni, o forse i tratti deformati che evocano il piacere… È lo sguardo su questo istante di liberazione, questo invito a essere finalmente se stessi, che interrogo anche in questa performance. Invitando 19 fotografi a me cari a catturare la mia proposta, chiedo loro di offrire la propria testimonianza di questa esperienza, la loro visione singolare di un gesto più o meno immutabile, il loro rapporto personale con il burnout e il posizionamento di ciascuno in questo mondo insensato, come altrettanti autoritratti che permetto loro di incarnare”.
Marie Dew è artista, performer, fotografa, modella. Vive e opera a Lure in Francia. Nasce nel ’77, infanzia complicata, disagio nel proprio corpo, ribellione, provocazione, passione per le parole, le lingue, la droga, il sesso, il rock’n’roll, i collage e la fotografia analogica. idealista, depressa, ipersensibile, ex professoressa di lettere e inglese, disabilità, sordità, modella fotografica, burnout nel 2016, ricerca di un senso nella vita, yoga, psicoterapia, creazione, shibari, effervescenza creativa, reinvenzione di sé: fotografia, performance, scrittura, collage, blablabla…
Ian Art Gallery è un innovativo phyrtual-phygital-clhub, un mini centro polifunzionale reale-virtuale situato nei pressi di Milano dedicato a eventi e attività artistiche, culturali e spirituali in loco e in connessione con il mondo. Ideato dall’artista multidisciplinare Ian Art per dare modo ad artisti, intellettuali ed esperti non-mainstream, a inizio carriera o che ricercano nuove vie, sia italiani che internazionali, di far conoscere il proprio lavoro. Lo spazio ospita eventi fisici ma è anche un virtual hub aperto e in comunicazione con tutto il mondo. Inaugurato all’inizio del 2024. L’accesso è riservato a richiesta o su invito. Info, disponibilità e contatti: email: gallery@ian-art.net – instagram @ianartgallery – facebook: @ian.art.gallery.milan – sito web: www.ianatgallery.com
Partner e collaborazioni: Art & Investments, Arti Services, ContempoArte Magazine, Exit Urban Magazine, Ian Art Magazine, Kings_miark, L’Artechemipiace, Serenarossiartecontemporanea.it, Worldwide Art & Fashion, Justina Ebegbelumhen, Walter Festuccia, Olga Matsyna.