Mostra personale di Luiso Sturla presso la Galleria Cella di Santa Margherita Ligure
di Serena Rossi
Passeggiando sul lungomare di Santa Margherita Ligure (Genova), in questo strano piovoso mese di maggio approfittando di un pomeriggio di sole, ho trovato una mostra veramente favolosa.
In una galleria che conosco (Galleria CELLA Art&Communication in Corso Marconi n.2), dove spesso trovo grandi artisti che espongono belle opere, ora ho trovato un grande maestro, e poi ho scoperto l’età … novant’anni … e devo dire che, per freschezza non si nota, ma per esperienza sì.
La mostra è stata inaugurata venerdì 12 maggio alle ore 17:00 e resterà aperta con i seguenti orari: mercoledì e giovedì dalle 15:30 alle 19:30
da venerdì a domenica dalle 10:30 alle 12.30 e dalle 15:30 alle 19:30
Lunedì e martedì chiuso
Per info
Barbara Cella
email: cellabi@icloud.com
mobile: +39 347 4342639
sito web: www.cellaartecommunication.it
Sono lavori leggeri ma pesanti, per sovrapposizione di strati, colore e materia, lirismo e poesia, galleggiano gli strati sopra la materia e il colore si fa soggetto, l’imperfezione assurge a persona, animale, vela nel mare.
Tutto respira e danza all’unisono. Sono opere che davvero ti incantano e denotano esperienza di tratto e maestria.
Luiso Sturla nasce a Chiavari nel 1930. Studia al Liceo Artistico Nicolò Barabino di Genova e successivamente alla Facoltà di Architettura di Torino. A Chiavari frequenta i pittori Bartolomeo Sanguineti e Vittorio Ugolini, con loro forma il “Gruppo del Golfo”. Sturla ha alle spalle una lunga storia artistica che inizia con l’adesione, dopo gli esordi figurativi, al Movimento Arte Concreta, MAC, di Milano di cui diventa il segretario per la Liguria fino al 1957, per poi avviarsi verso una nuova ricerca maturata grazie il lungo soggiorno negli Stati Uniti (1960-1962) dove dialoga con l’Action Painting e scopre una dimensione differente del discorso pittorico, una grande libertà compositiva, un nuovo stile con nuove norme, nuovi segni e nuovi alfabeti. E in questo nuovo linguaggio metterà sé stesso, le proprie emozioni e la propria vita facendo diventare la tela quasi un diario intimo che riflette il mondo che lo circonda, in una genesi che non parte da un’idea che viene trasformata in segno e in immagine ma, al contrario, scaturisce da un’ispirazione del momento, da una suggestione, un ricordo con il dipinto che si trasforma a mano a mano, cambiando nel corso dell’elaborazione, in una trasformazione continua anche del colore, dove magari c’era una rosso ora c’è un giallo, dove c’era un verde dopo un po’ si trova un blu. Con il passare degli anni l’acqua, i fiori, gli insetti, i riflessi luminosi sulla superficie del fiume iniziano a ricorrere nei suoi lavori, come piccole ossessioni che lui riusciva a domare, a domesticare, anzi quasi a rimodellare a proprio volere. I colori, le sfumature, i grovigli, gli impasti materici riflettono il mondo che lo circonda; che sia esso la luce del mare o la natura sulle sponde dell’Entella. Tante sono state le mostre e i riconoscimenti nella sua lunga carriera, dalla nomina di Artista grafico dell’anno per il catalogo Bolaffi nel 1981 alla partecipazione alla Biennale dell’Arte alla Permanente di Milano nell’84, ’87 e ’94, dalle antologiche del 2000 e del 2021 a Palazzo Rocca a Chiavari, del 2011 a Palazzo Reale a Genova, del 2017 nell’ex Chiesa della Madonna della Vittoria di Mantova Luiso Sturla, dopo aver abitato e lavorato a Milano per oltre cinquant’anni, vive a Chiavari e continua a dipingere intensamente: la sua produzione recente è stata presentata in numerose importanti personali nel corso degli ultimi anni.