Mostra NOw/here, di Gian Maria Tosatti, a cura di Vicente Todoli, all’Hangar Bicocca a Milano, dal 23 febbraio al 30 luglio 2023
articolo di Serena Rossi
Gian Maria Tosatti è un artista molto noto soprattutto perché ha rappresentato l’Italia all’ultima Biennale di Venezia 59esima con un grande padiglione all’Arsenale.
L’Artista (1980, Roma, ora vive e lavora a Napoli) lavora da vent’anni sul concetto di identità, collettività e memoria nella loro accezione storica, politica e spirituale.
In questa grande mostra all’Hangar Bicocca ci lascia liberi di passeggiare tra grandi opere e riflettere.
Nella grande sala si ritrovano quattro grandi opere a foglia oro e ruggine su pannelli in ferro assemblati e installati su strutture in tubo giunto e altri grandi dipinti di cieli stellati in carboncino bianco e grafite su tela appesi dal soffitto a doppio effetto.
Tosatti non dà un tema preciso, sono opere informali e minimaliste, dove la materia interferisce pochissimo con il messaggio, la poetica suggerisce un viaggio, una riflessione contemporanea sull’esistenza e le macchie di colore-forma ci riportano alle curve dell’esistenza.
Le stelle a carboncino bianco ci riportano alle stelle di cieli spaziosi e miti, a nuovi spazi da esplorare dove ci ritroviamo soli con il pensiero.
Le definirei per liricità opere di poesia visiva.
Grandi, immense, sia nelle dimensioni reali, che nella dimensione metafisica, di esistenza come opera di pensiero, sospensione di pratica dove la luce gioca un ruolo fondamentale e l’Artista ne risponde di persona intervenendo in un gioco di esposizione unico e fenomenale, di studio di sfaccettature alla base delle tele grazie alla collaborazione con il tecnico delle luci.
Nel giro in Hangar si fa una passeggiata di pensieri , una riflessione moderna. Una pausa.
Grazie alla poetica sussurrata dalla materia e dalla luce si aprono varchi di pensiero.
La grandezza dell’Artista è suggellata dalla bellezza delle opere semplici e maestose. Contemporanee e liriche.
Un lavoro che suggerisce un pensiero come dovrebbe fare sempre l’arte.
Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) è un artista visivo italiano, giornalista e saggista
Si è formato artisticamente tra Pontedera, Varsavia e Roma nel territorio della performance. Ha vissuto a New York tra il 2009 e il 2018. Vive attualmente a Napoli. I suoi progetti sono lunghe indagini su precisi argomenti relativi al concetto di identità, dal punto di vista politico e spirituale. Il suo lavoro consiste principalmente in grandi installazioni site specific, concepite per interi edifici o aree urbane. La sua pratica coinvolge spesso le comunità dei luoghi per cui le opere vengono sviluppate.
Nel 2014 Domus menziona la sua opera My dreams, they’ll never surrender (intervento permanente presso Castel Sant’Elmo a Napoli), tra le 10 mostre migliori al mondo per quell’anno. Nel 2015 la rivista internazionale ArtReview lo ha inserito nella lista dei 30 artisti più interessanti artisti al mondo della sua generazione (Future Greats). Ha lavorato per un anno nella Jungle di Calais realizzando interventi ambientali che sono attualmente l’unica testimonianza visibile dell’esistenza di quella città.
Dal 2021 è direttore artistico della Quadriennale di Roma.
Nel 2022 è l’unico artista del Padiglione Italia alla 59° Biennale di Venezia.
Ha sviluppato mostre e progetti personali presso l’Hessel Museum del CCS BARD (New York – 2014), il museo MADRE, (Napoli – 2016), il Lower Manhattan Cultural Council (New York – 2011), l’A4 Arts Foundation (Cape Town – 2019), Manifesta 12 (Palermo-Catania, 2018), l’Homo Novus Festival (Riga – 2018) il Museo Archeologico di Salerno (Salerno – 2014), la Fondazione Morra (Napoli – 2013-2016), il CIAC (Genazzano, Roma – 2009) e la Galleria Lia Rumma (Napoli, 2017). Il suo lavoro è stato esposto alla Galleria Nazionale (Roma – 2017, 2018), al Petah Tikva Museum of Art (Petah Tikva – 2017), all’American Academy in Rome (Roma – 2013), al Museo Villa Croce (Genova – 2012), al Palazzo delle Esposizioni (Roma – 2008), al Chelsea Art Museum (New York – 2009), alla BJCEM (2014), alla Castelli Gallery (New York – 2019) e in altri luoghi nazionali e internazionali. Come curatore ha realizzato alcuni progetti come Reload – prototipo d’intervento urbano (Roma – 2011), momento di indagine sulla generazione di artisti e curatori del XXI secolo nella città di Roma (17 mostre e due convegni internazionali) e la mostra Nowhere – Now here – No we’re alla A4 Arts Foundation (Cape Town – 2019).