Monologhi dell’Atomica al Teatro Out Off di Milano gennaio 2024
articolo di Serena Rossi
Spettacolo MONOLOGHI DELL’ATOMICA al Teatro Out Off di Milano, tratto da Preghiera per Chernobyl di Svetlana Aleksievic (premio Nobel per la Letteratura 2015) e I racconti dell’Atomica di Kyoko Hayashi, di e con Elena Arvigo
(premio le Maschere del teatro Italiano come miglior monologo 2023) con la partecipazione di Monica Santoro, aiuto regia Virginia Franchi
Una produzione Teatro Out Off in collaborazione con Compagnia Elena Arvigo (Associazione SantaRita & Jack Teatro)
In scena il 26 -27-28-29 Gennaio 2024 – in un’ideale staffetta per coltivare la necessità della memoria – Elena Arvigo, recentemente insignita come miglior interprete di Monologo al premio le Maschere del teatro italiano 2023 – porta ancora una volta al centro la figura femminile come testimone di episodi tragici legati alla guerra e alla criminalità delle scelte umane. I due luoghi all’origine dello spettacolo: Chernobyl e Nagasaki. Due capitoli oscuri della nostra Storia. Aleksievic rievoca il 26 Aprile 1986 attraverso alcune testimonianze/monologhi tra le quali quella di Ljudmila, moglie di un vigile del fuoco. Kyoko Hayashi, hibakusha, così si chiamano in Giappone i sopravvissuti alla bomba atomica, ricorda la sua esperienza personale del 6 Agosto 1945. La ricostruzione non è degli avvenimenti, ma dei sentimenti Il racconto di queste voci si concentra sulla dimensione umana della tragedia, sui sentimenti dei sopravvissuti, sulla storia individuale di chi quegli avvenimenti li ha vissuti sulla propria pelle.
Attraverso accorate testimonianze umane viene raccontato il dramma dei disastri atomici da superstiti.
Prima una moglie segue per 14 interi giorni il marito ammalato di radiazioni perché saltato in aria con la centrale atomica dove lavorava e portato in ospedale a Mosca dove viene curato.
La donna dice che la pelle cambia colore, le ustioni cambiano sede, le dicono che non è più umano. Poi epilogo con la morte del marito e la giovane moglie 23 enne perde anche la figlia di cui era incinta.
Stacco con musiche di sottofondo richieste a voce dall’interprete.
Musiche di guerra, cocci rotti, fiori secchi, si parla di Chernobyl ora. I bambini malati di radiazioni che prendono il gelato e vengono isolati. Grande tristezza.
Poi testimonianze della bomba di Nagasaki da una superstite che ha un testimone suo caro amico che muore, e lettura dei dati degli intossicati e delle tragiche perdite.
La bella Arvigo con sensibilità e grandi doti artistiche tiene superbamente la scena e presenta uno squisito spettacolo di 70 minuti che pur parlando di grandi drammi non lascia tristi ma sensibilizzati all’argomento.
Sicuramente meritato il premio ricevuto per il monologo.
Il Teatro Out Off con questa produzione si riconferma un punto saldo della vita culturale milanese, dovrebbero essercene molti così.