Miscellanea attorno al mondo della lirica. Capitolo 7: FEDERICA SCARLINO
di Emilio Spedicato
Beethoven, Chopin o Bellini e Puccini?
Questa è una intervista ad una giovane pianista, poco più che trentenne, specializzata nell’accompagnare i cantanti. Oltre a lei abbiamo nel mio libro, come pianista accompagnatrice, Carmelina Gandolfo che per molti anni ha accompagnato glorie della lirica quali Augusta Oltrabella e Magda Olivero e, in una recente speciale audizione, Renée Fleming. Ma anche la giovane Federica ha accompagnato stelle della lirica, come il tenore Ugo Benelli ed il soprano Luciana Serra. E da qualche tempo sono in contatto con l’americano Leonardo Ciampa, organista, compositore, scrittore di libri musicali, e pianista che avrebbe accompagnato almeno 1500 cantanti.
Ho conosciuto Federica quando era ancora una studentessa al conservatorio, lei di pianoforte e la sorella Flavia, oggi avvocato, di violino; il padre è ammiraglio e la madre amica da sempre di mia moglie. Ci incontriamo spesso nel paese nativo delle due signore, Taurisano o nella vicina Marina di Ugento, paesi del Salento, dove abbiamo case a due passi dal mare, e vicine a quello che è forse il grande pilastro citato nello pseudo Aristotele, crollato da secoli, spezzato in quattro pezzi e ignorato dagli archeologi. Del Salento sono altri due intervistati, il soprano Anna Caterina Antonacci e Ugo Fracasso, già tenore e poi padrone di un ristorante a Berlino frequentato da tante stelle della lirica. Nel Salento nacquero i grandi cantanti Tito Schipa e Cloe Elmo.
L’intervista avviene a Marina di Ugento, qualche giorno prima che Federica riparta per i suoi impegni in Summer School. Ci sono tanti pianisti in circolazione, ma pochi sono capaci di interagire correttamente con il cantante, fondendosi in un unico spirito, come Magda Olivero disse della Gandolfo.
Federica, spronata dalla madre, iniziò lo studio del piano a quattro anni, a Gallipoli, con l’insegnante Gabriella Stea; allora nella sua fantasia ogni nota, con il suo tono e colore, appariva come una magica casetta. A sette anni iniziò lo studio serio, con molti esercizi tecnici (Kramer, Czerny, Hanon…) e verso i dieci si dedicò ad autori impegnativi come Rachmaninov, Scarlatti, Chopin. Trasferitasi a Genova, fu ammessa al quarto anno del conservatorio Paganini, frequentando al contempo il liceo scientifico. Ha un bel ricordo di quel periodo e di alcuni insegnanti. Fra questi il prof. Gianfranco Carlascio, sotto la cui guida ha conseguito il diploma, il prof. Roberto Iovino, docente di storia della musica e critico musicale, con cui ha collaborato alla stesura del libro Donizetti a Genova, scritto nel 1997, bicentenario della nascita del maestro bergamasco, e Massimiliano Damerini, pianista di grande sensibilità e cultura musicale, di cui ha seguito il corso biennale di musica da camera. Purtroppo ha avuto anche insegnanti che l’hanno delusa; la sorella Flavia, che studiava il violino, abbandonò il conservatorio causa gli insegnanti (e devo dire che altre persone, fra cui una mia amica polacca, pianista e soprano, Alina Konarska, hanno dato un giudizio negativo sui conservatori italiani, in confronto con quelli dell’est). Racconta di un insegnante che, durante la lezione, mentre lei suonava, consumava il pasto portato da fuori, e mai dava consigli e indicazioni. La nuova insegnante poi passava gran parte della lezione parlando dei suoi problemi personali; e non voleva che Federica suonasse la sua musica preferita, quella da camera.
Per conto suo Federica suonava spesso con violinisti, flautisti, violoncellisti, e li accompagnava nei saggi di fine anno o durante gli esami di corso…. Dopo i compiti, ascoltava molta musica da camera. Si era abbonata alla stagione della GOG e frequentava quella lirico-sinfonica del Teatro Carlo Felice. Non ha orecchio assoluto, ma si accorge subito se un cantante stona anche di un quarto di tono; ha una buona memoria, ma non quella straordinaria di certi artisti.
La scoperta della musica operistica e della sua passione per accompagnare cantanti avvenne per caso. Aveva una conoscenza di base, sviluppata specialmente attraverso i dischi (Bohème, Traviata…). Un giorno un amico, contrabassista del Carlo Felice, le suggerì di provare ad accompagnare qualche cantante. E così, l’anno dopo il diploma di pianoforte, conseguito con il massimo dei voti, ebbe l’importante incontro, all’Accademia Ducale di Genova, con il Maestro pianista Roberto Negri. Negri era un genio musicale (poi morto immaturamente nel 2006), ed accompagnatore ufficiale alla Scala dal 1976. Negri, con grande competenza, professionalità e sensibilità musicale, la avviò allo studio delle opere liriche. Iniziò con Cavalleria Rusticana, poi il difficile Pagliacci….. e debuttò ad Erba accompagnando al pianoforte e dirigendo nei concertati una Traviata in forma di concerto. E comincia ad essere richiesta nei laboratori lirici e nelle master class (della Serra, di Benelli, di Matteuzzi….).
Ora insegna opere di repertorio, curando l’espressività e il fraseggio e lasciando la parte tecnica ai cantanti professionisti. Ha allievi sia italiani che stranieri. Ha recentemente conosciuto Veronica Dunne, la più importante cantante lirica irlandese e grande maestra di canto, la quale le ha chiesto personalmente di essere la pianista ufficiale della sesta edizione del Veronica Dunne International Singing Competition a lei dedicata, prevista a Dublino nel Gennaio 2010. I cantanti la ringraziano per l’aiuto che sa dare, dialogando con il piano e la loro voce.
A Milano ha conosciuto, tramite l’amico Paolo Spadaro, maestro collaboratore del Teatro alla Scala, l’avvocato Gabriele Vercelli, divenuto suo marito. Questi non coltiva interessi musicali, ma ha una madre, amante della lirica, che fa parte dell’Associazione Amici della Lirica “Renata Scotto” ed è amica di questa grande stella della lirica, nate entrambe a Savona.
Ad una domanda sullo stato odierno della musica in Italia, nota la grande ignoranza dei ragazzi per la musica seria e giudica troppo poche le due ore riservate alla musica nelle scuola secondaria di primo grado. Non manca di fiducia per il futuro, anche per l’imminente avvio del liceo musicale-coreutico, voluto dal ministro Gelmini.