Matino incontra Enzo Miglietta
di Paolo Vincenti
Dopo le passate edizioni del Premio Luigi Gabrieli, con la mostra “Enzo Miglietta e il Laboratorio di Poesia di Novoli”, Matino si conferma città d’arte e di cultura. Dopo la mostra tenutasi nel maggio-giugno 2008, il Comune di Matino pubblica ora il libro Enzo Miglietta e il Laboratorio di Poesia di Novoli, per le cure di Salvatore Luperto[1], docente presso l’Istituto Statale D’Arte “G.Pellegrino” di Lecce ed appassionato promotore culturale.
Il libro, patrocinato dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Lecce e dalla Banca Popolare Pugliese, fa luce su un periodo molto importante per la cultura salentina e su uno dei suoi protagonisti più brillanti ed eccentrici: Enzo Miglietta, sperimentatore di nuove forme di espressione, fra i principali protagonisti della nuova poetica verbo visiva salentina, sviluppatasi negli Anni Settanta, il quale, con la fondazione del suo Laboratorio di Poesia sperimentale a Novoli, ha creato un luogo di incontro per i più disparati intellettuali salentini e nazionali, che negli anni si sono ritrovati e confrontati nella sua officina letteraria.
Questo intellettuale sui generis è stato sempre spinto dall’insopprimibile bisogno di evolversi verso nuove forme di comunicazione, utilizzando diversi codici linguistici ed i più inconsueti materiali, nella incessante curiosità che lo ha portato a percorrere territori poco battuti dalla ricerca letteraria e artistica salentina.
Quello di Miglietta, dal libro d’artista all’arte della spazzatura, si caratterizza come un percorso assolutamente originale nella mutevolezza dei suoi approdi. Infatti, come scrive il professor Antonio Lucio Giannone, «geometra di professione ( poi laureato in Lettere), autore di un’ampia produzione letteraria solo in minima parte pubblicata, operatore prima nel campo delle ricerche poetico-visuali, nella quali ha raggiunto una notevole notorietà in Italia e all’estero, e poi ancora in settori particolari della sperimentazione contemporanea (il libro d’artista e il libro oggetto, la mail art e, per ultimo, l’”arte della spazzatura”, una sorta di recycling art, come ora viene chiamata), Miglietta sfugge a qualsiasi tentativo di definizione univoca»[2].
Nel libro, dopo i Saluti del Sindaco Giorgio Primiceri, dell’Assessore Antonio Costantino e del Direttore Generale della Banca Popolare Pugliese Vito Primiceri, troviamo una Presentazione di Salvatore Luperto[3], curatore della Mostra e del Catalogo, e poi numerosi interventi, a firma di Antonio Lucio Giannone, Salvatore Luperto, Ilderosa Laudisa, Marinilde Giannandrea, Fernando De Filippi, Anna Panareo.
Giannone si occupa dell’ Itinerario di Enzo Miglietta: dalla poesia verbale alla scrittura e oltre (Ivi, pp.11-18). Anche Salvatore Luperto scrive di Enzo Miglietta e il Laboratorio di Poesia di Novoli (Ivi, pp.19-30), così come Ilderosa Laudisa, con Nel diario di bordo di uno scrittore le avventurose pagine di un artista (Ivi, pp.31-44), e Fernando De Filippi, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, che scrive Sul significante e sul significato (Ivi, pp.45-46); infine, a cura di Marinilde Giannandrea, viene pubblicata una selezione delle opere del Miglietta[4].
Queste sono: Gli insetti muoiono senza toccarla, 1970, Strada n°1 – Strada n°2, 1977, Boia chi legge, 1979, Piastrina e bambola, 1979, Il giallo del Sisde, 1994, Anno dopo anno, 1995, Consumare è d’obbligo, 1999, Il mio secondo millennio, 1999, e molte altre, documentate dalle foto che corredano degnamente un volume ricercato, la cui preziosità è data proprio dal sapiente mix di scrittura e grafica, di testi da leggere e testi da guardare.
Come spiega Ilderosa Laudisa, “per leggere il grande atlante di Miglietta basta utilizzare il suo codice, non soffermandosi alla veste suadente, ricca di ricami scintillanti, di raffinate inflessioni e di sapienti immagini. Egli con la sua solita ironia cela il vero messaggio, anzi la pluralità delle sue riflessioni, dietro sottili metafore e dietro simboli. Da qui l’essenza del fascino misterioso delle sue opere”.
Dopo le Note biografiche su Enzo Miglietta di Anna Panareo (Ivi, pp.77-82), vi è una sezione in cui vengono riuniti alcuni fra gli autori più noti che hanno collaborato con Miglietta. Possiamo così ammirare le opere e leggere le testimonianze di importanti nomi della poesia verbo visiva italiana, come Vincenzo Accame, Ignazio Apolloni, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Carlo Finotti, Giovanni Fontana, Arrigo Lora Totino, Eugenio Miccini ed altri, per concludere con gli elenchi delle opere di Enzo Miglietta e delle sue presenze nelle varie mostre e manifestazioni culturali, l’Indice delle pubblicazioni ed una esaustiva Bibliografia. Un libro davvero ben confezionato, che lega Matino a Novoli nel segno della poesia sperimentale di Enzo Miglietta.
PAOLO VINCENTI
Pubblicato in “Il Corsivo”, 7 marzo 2009
[1] Città di Matino, Enzo Miglietta e il Laboratorio di Poesia di Novoli, a cura di Salvatore Luperto, Lecce, Edizioni Del Grifo, 2008.
[2] Antonio Lucio Giannone, Itinerraio di Enzo Miglietta: dalla poesia verbale alla “scrittura” e oltre, Ivi, p.11.
[3] Salvatore Luperto, Presentazione, Ivi, pp.8-9.
[4] Marinilde Giannandrea, Enzo Miglietta. Opere, Ivi, pp.47-76.