Lo sterminio nazista degli “AUSMERZEN” vite indegne di essere vissute. Il quinto volume sulla Shoah pubblicato da APSEC da visionare e scaricare liberamente
Introduzione di Pompeo Maritati Presidente APSEC
La nostra Associazione si occupa di educazione, di scienze e di cultura ed ha una grande responsabilità verso la società e verso le persone che ne fanno parte. Non si tratta solo di trasmettere conoscenze, ma anche di formare cittadini consapevoli, critici e attivi, capaci di contribuire al miglioramento del mondo in cui viviamo. Per questo motivo, un’associazione educativa deve prestare attenzione a diversi aspetti, tra cui, promuovere valori universali come il rispetto, la solidarietà, la giustizia, la pace, la libertà, la dignità umana. Si tratta anche di educare al senso del dovere, della responsabilità, della coerenza, della lealtà, della sincerità, stimolando il pensiero critico, il dialogo, il confronto, la tolleranza e il pluralismo.
Operiamo per la diffusione della cultura, sensibilizzando la valorizzazione del patrimonio artistico, storico, letterario e linguistico del territorio in cui l’associazione opera. Incoraggiamo la creatività, l’espressione, la comunicazione. Siamo aperti ad altre culture, altre tradizioni, altri modi di vedere il mondo.
Un’associazione come la nostra, a carattere educativo e culturale, ha il compito di promuovere la conoscenza, la riflessione e il dialogo su temi di rilevanza sociale, storica e umana. Tra questi, il rispetto della dignità dell’uomo che è un valore fondamentale, che non può essere messo in discussione da nessuna ideologia, religione o politica.
La Shoah, il genocidio degli ebrei perpetrato dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, è stata una delle più atroci violazioni di questo valore, una tragedia che ha segnato per sempre la storia dell’umanità. Per questo motivo, l’APSEC ha dedicato alla Shoah, sino a oggi, cinque libri, uno ogni anno, la cui pubblicazione è sempre coincisa con il 27 di gennaio, per sottolineare e ricordare che non bisogna mai abbassare la guardia verso le debolezze umane sprigionanti malvagità.
Questi libri hanno lo scopo di offrire una testimonianza diretta, documentata e approfondita di ciò che è accaduto nei campi di sterminio, nelle città ghettizzate, nelle famiglie deportate e nei sopravvissuti. Si tratta di libri che vogliono sensibilizzare i lettori, soprattutto i giovani, a non dimenticare il passato, a non ripetere gli errori commessi, a non essere indifferenti di fronte alle ingiustizie e alle discriminazioni.
Siamo profondamente convinti che sia questo uno degli strumenti più efficaci per contrastare l’odio, l’intolleranza e la violenza. Con questi libri, vogliamo contribuire a diffondere il messaggio di rispetto della dignità dell’uomo, un messaggio necessario per costruire una società più giusta e pacifica.
I libri sin qui pubblicati sono stati sempre distribuiti gratuitamente nell’ambito delle iniziative poste in essere avente come protagonista l’atroce tematica della Shoah.
Purtroppo non possiamo sottacere quanto sta accadendo nella striscia di Gaza dopo l’incursione armata di Hamas che ha provocato la morte di oltre 1400 persone, una vera e propria azione terroristica ai danni del popolo israeliano. La reazione, se inizialmente giustificata, con il passare dei giorni si è trasformata in una grave violazione dei diritti umani e delle leggi internazionali. Israele ha posto in essere un conflitto armato, dove è stato ampiamente oltrepassato il rispetto del diritto umanitario internazionale, provocando la morte di oltre ventimila persone, in maggioranza donne e bambini, che nulla avevano a che vedere con la crudele azione subita il precedente sette ottobre.
Una vergognosa pagina della storia del popolo israeliano, che sta suscitando irritazione e indignazione nel mondo intero. Una atrocità che non ci saremo mai aspettato proprio da quel popolo simbolo della sofferenza, delle persecuzioni e della più becera malvagità umana ad opera del nazismo.
Noi, con questo nostro ulteriore lavoro editoriale, desideriamo ancora una volta rivolgere il nostro pensiero ai milioni di perseguitati del secolo scorso, sostenendo che il dialogo culturale sia oggi l’unico strumento in possesso dell’umanità per evitare che si ripetano tali atrocità.