IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

“L’inumano della guerra”: poeti in dialogo in piazzetta a Martano al Centro tò Kalòn

Evento 29 luglio a Martano tò Kalòn

di Anna Stomeo


Grande evento dell’estate 2024 al Centro Culturale tò Kalòn di Itaca Min Fars Hus a Martano (Lecce), in via Marconi 28, (all’aperto, nello spiazzo antistante via Margoleo/via Terra), Lunedì 29 luglio, start ore 20.00: ospiteremo, con il patrocinio della Città di Martano, in collaborazione con la Casa Editrice Milella e con il Prof. Carlo Alberto Augieri dell’Università del Salento, il Terzo Incontro della Manifestazione itinerante di Dialogia Poetica “L’INUMANO DELLA GUERRA NEL TEMPO DELL’UMANESIMO ‘MUTO’: POETI SALENTINI IN DIALOGO”.
Un evento davvero eccezionale che intende coinvolgere e riunire le voci dei poeti, degli intellettuali, dei cittadini e delle cittadine di buona volontà, in una riflessione collettiva e profonda sui tempi che stiamo vivendo, per contribuire a rompere il silenzio assordante sulla guerra, sulla sua assurdità, sulle immani sofferenze che ogni giorno procura, sulla strage degli innocenti e sulle complicità che ne oscurano i veri connotati.
L’iniziativa nasce dalla Casa Editrice Milella, da sempre cuore pulsante della cultura nel Salento e dall’insegnamento del Prof. Carlo Alberto Augieri, già docente di Critica letteraria e Letterature comparate, Ermeneutica del testo e Narratologia, che, nell’Università del Salento, ha formato generazioni di allievi, stimolandoli a prendere coscienza della necessità di un Nuovo Umanesimo, non più ripiegato sull’essere e sull’essere stato, ma aperto all’Alterità e al dialogo, a ciò che sarà.
Con questo viaggio per tappe di riflessione, da Lecce, dove è iniziato, nel maggio scorso, a Santa Maria di Leuca, dove si concluderà, passando per Nardò, Martano, Maglie, Tricase, il prof. Augieri intende incontrare non solo i poeti salentini, che danno voce al proprio territorio, ma anche gli intellettuali e le persone consapevoli e convinte che, con la sensibilità dell’emozione e la fermezza della ragione, sia possibile rompere gli indugi di un’umanità sempre più spesso assente e ‘muta’ di fronte alla sopraffazione della guerra, per aprire orizzonti di fraternità e di collaborazione.
Ogni incontro contribuirà alla costruzione di un vero e proprio ‘osservatorio’, itinerante e propositivo, della convivenza umana, sullo sfondo della tragedia bellica e del disastro ecologico, ma anche nella luce della poesia, scelta come viatico di reciprocità, come sguardo ampio oltre il confine, come potenza del guardare e non solo del dire.
Molti i poeti coinvolti, che porteranno il loro saluto e le loro proposte e che saranno provocati a farlo in contiguità di esperienze esistenziali e di richiami spirituali, primo fra tutti quello dell’Alterità come proiezione del quotidiano e dell’umano. Ci misuriamo ogni giorno ed ogni momento con l’essenzialità dell’Altro e, anche se crediamo di guardarci allo specchio, in realtà siamo sollecitati a guardare, oltre noi stessi, un altro volto, che non ci assomiglia, ma che dobbiamo accogliere e che ci accoglie, spostando sempre di più il nostro orizzonte: questo il senso più autentico di una Dialogia Poetica, che coinvolge le voci e i corpi e li mette in relazione e in dialogo, li dissemina nello spazio, attraverso il miracolo della ‘parola donata del dono di parola che si fa comunicazione autentica ed impegno reciproco dei viventi per la sopravvivenza della vita condivisa e felice.
La manifestazione si concluderà a Santa Maria di Leuca con la proclamazione di un vero e proprio Manifesto di Pace, una sorta di messaggio in bottiglia da lanciare nel Mediterraneo e rivolto a tutti i poeti, agli intellettuali, agli uomini e alle donne che vorranno farsi carico di un impegno costante e determinato per la costruzione della pace e della solidarietà.

Le parole della poesia sono eterne e ovunque riconoscibili, perché si alimentano dell’essenza propria di ogni relazione umana: la capacità di guardare e di ‘tenere’ lo sguardo dell’Altro.
I versi dei poeti sono sguardi che si fanno suono, parole dialogiche che si fanno reciproco richiamo e dono inatteso, parole che coincidono con le emozioni del presente e schiudono orizzonti di riflessione sul futuro possibile.
Mettere in relazione le voci dei poeti non significa semplicemente invitarli a ‘mostrare’ seriosamente i loro pensieri, ma sollecitarli a stabilire nuove possibilità di comunicazione quotidiana, nuovi equilibri di reciproco coinvolgimento consapevole, dove il tu si determina come l’altra faccia dell’io e non come il suo specchio.
Il poeta è l’Altro che ci racconta e, come tale, ci coinvolge in un gioco di resilienza alla sofferenza umana/inumana della guerra. E l’Altro è Volto, sconosciuto e ritrovato, di cui si alimenta il dialogo poetico e la stessa possibilità di sopravvivenza dell’umano.
L’inumano della guerra è ciò che nega il volto dell’Altro: i bambini, che muoiono bombardati negli ospedali di Gaza, non hanno volto per gli assassini che lanciano le bombe.
L’inumano della guerra, prima di essere violenza, è, perciò, negazione del volto dell’Altro, oscuramento del suo sguardo, negazione del dialogo, umanesimo ‘muto’ che si chiude all’ascolto.

La parola poetica, nasce, invece, e si determina a partire dal volto dell’Altro e si fa ‘poesia dialogica’, che si dona per ricevere.
Un’affermazione apparentemente scontata, forse, ma che risulterà più che mai vera, evidente e palpabile, quando la sera del 29 luglio, a tò Kalòn, in un angolo a ridosso del Centro Storico di Martano, i poeti salentini alzeranno le loro voci in equilibrio nel cielo stellato, seguendo le tracce dei suoni e delle parole scambiate, e gli intellettuali, gli artisti, i cittadini e le cittadine, che vorranno essere presenti, apriranno percorsi di comprensione e di empatia per un nuovo umanesimo.
Un incontro itinerante unico e inedito, che il Salento non dimenticherà, e di cui ringraziamo la Casa Editrice Milella, “casa”, per eccellenza, dei poeti e degli scrittori salentini, e il Prof. Carlo Alberto Augieri, che lo ha ideato e lo conduce con la levità e la profonda competenza del maestro
L’incontro si svolgerà all’aperto e a voce alta, nello spiazzo antistante la sede di tò Kalòn, a Martano (Lecce), in via Marconi 28, all’incrocio con via Margoleo e via Terra, dove porteremo i nostri microfoni nel giorno del grande caldo e della resilienza, in nome della Bellezza e dell’Umanesimo.


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