L’armonia delle idee
Di Pompeo Maritati
Oggi sono stato catturato con intensa partecipazione ad una discussione con un tema particolare: “l’armonia delle idee.”
Più che un concetto, al primo impatto mi è parso uno slogan. Le solite frasi ad effetto di cui oggi la comunicazione pare sia la più grande “fattrice”. Non riuscivo e capire cosa si volesse intendere con Armonia, o meglio quale armonia. Ho faticato non poco per cercare di individuarne il significato che si voleva attribuire. Quando finalmente avevo capito che l’armonia era riferibile al concetto di condivisione, allora, mi sono sorti dei dubbi. L’intento dei miei interlocutori era quello di ritenere l’armonia, la possibilità che più idee, diverse e anche contrapposte, possano coesistere armoniosamente in un creato di positività. Scusate, ma il concetto non era proprio di facile intuizione. Ancora una volta ho ipotizzato trattarsi dei soliti discorsi di lana caprina, impostati solo per la masochistica piacevolezza di mettere in imbarazzo i partecipanti alla discussione.
La contrapposizione delle idee è un fatto più che logico e legittimo, nonché il sale dello sviluppo mentale dell’uomo ma che ci azzecca con l’armonia? Tutto il nostro mondo in un certo qual senso vive in armonia, nonostante le contraddizioni e i numerosissimi aspetti negativi. E’ armonia anche la coesistenza del bene e del male? Questa non dovrebbe essere armonia, ma coesistenza che di armonico non ha proprio nulla in quanto proprio la negatività di una idea potrebbe, proprio perché perseguita, generare un disequilibrio di quella che potrebbe apparire apparente armonia. Si, un concetto non proprio semplice da digerire, in quanto sembrerebbe più un gioco di abilità nell’uso delle parole, che una concreta disputa ideologica. In effetti la discussione si presta ad uno scivolamento inesorabile verso l’inutile retorica, senza alcuna utilità, o peggio ancora senza un vero senso di ciò che si sta dicendo e pensando.
Le idee partono sempre e comunque dal nostro cervello, cioè dalla nostra capacità, quindi elemento positivo, di saperle idealizzare. Il cervello idealizza quindi è un atto positivo. Positivo per il solo fatto che le idealizzi. Sappiamo però, che le idee non sempre sono positive e orientate alla costruzione di quello che il genere umano intende per il bene, ve ne sono tantissime che operano in senso inverso. Idee che generano il male, che producono negatività, ovvero malessere o stato di disagio, sia a chi le idealizza e soprattutto a chi queste idee sono destinate. Il fatto che questi due tipi di idee convivano in questo modo, in quanto la capacità dell’uomo è tale di produrle indistintamente e incondizionatamente, non può che farci supporre che comunque queste idee siano in armonia. Secondo il mio pensiero, un’idea positiva, non potrà mai convivere in armonia con una negativa, qualsiasi questa sia. Un’idea negativa, come già detto, produce negatività materiale e spirituale, da non confondere la negatività tra giorno e notte, tra caldo e freddo, tra polo positivo e negativo nell’elettricità ecc. ecc., in quanto questi aspetti non sono negatività, bensì complementarità di una idea, che il più delle volte, grazie proprio alla presenza della complementarità, l’idea è apprezzata quale positiva nel suo complesso. Pensate alla notte buia, che spesso viene additata come qualcosa di negativo. Invece no, la notte grazie al giorno ci aiuta a comprenderne l’utilità del giorno e il giorno ci fa apprezzare quanto sia bello assopirsi quando il sole oramai non c’è più.
E dopo tutto questo dissertare sull’armonia delle idee ci si rende conto di ritrovarci al punto di partenza.