La struttura nascosta della Realtà – Apollineo e Dionisiaco 6
di Fabrizio Manco
Rapsodia filosofica sotto forma di analisi tra dualismi, interpretazioni, filosofia e alchimia di due grandi forze Cosmiche, arte, storia, archeologia, paleontologia, psicologia, manga, musica e letteratura fantastica.
Introduzione…..
Questo mio nuovo saggio, molto bizzarro, forse più del solito, contiene numerose analisi di due temi ancora una volta riprese e trattate: la prima tematica trattata non è altro che la quinta trattazione filosofica della Morte e Rinascita, la seconda tematica invece è la quarta parte dell’Apollineo e Dionisiaco , un’altra grande tematica filosofica e mistica iniziata con la prima parte, pubblicata precedentemente in un’altra rivistasotto forma di un lungo articolo uscito in versione integrale con le immagini allegate il 15 Gennaio 2023.
In questo mio nuovo saggio, diviso in tre lunghe parti e scritto come se fosse una rapsodia musicale e filosofica, farò ancora una volta un intreccio con le discipline più diverse e distanti tra loro, come filosofia, storia, archeologia, paleontologia, psicologia, patristica e alchimia. Il tutto però intrecciato in modo logico e ben strutturato attraverso collegamenti che ho trovato analizzando le varie tematiche. Avverto che a tratti la lettura può sembrare molto ostica e ampollosa.
Parte prima:
Apollineo e Dionisiaco tra il Mysterium Coninuctionis del maschile e del femminile e lo Ying/Yang Cosmico e Universale.
Nella filosofia Cinese, o meglio nell’ essenza della filosofia Taoista, il concetto di Yin / Yang permea tutta la realta’. Entrambe le forze sono però in equilibrio costante, e l’universo si regge su di esse. Nella nostra epoca però, la parte oscura dello Yin , cioè quella femminile, sta opprimendo la parte maschile della realtà, cioè lo Yang. Lo Yin è la forza femminile e negativa, lo Yang, è la forza maschile e positiva. Lo Yin è l’elemento femminile della realtà, e racchiude la tenebra, la notte, l’oscurità, la luna e l’acqua. Il colore dello Yin e’ il nero. È la Nigredo Alchemica e il lato Dionisiaco della vita e dell’universo. Lo Yang, è l’elemento maschile dell’universo, ed è l’ Abedo e la Rubedo, e rappresenta il lato positivo e Apollineo della vita e dell’universo. Il coloredello Yang è il bianco. E le sue caratteristiche sono la positività, la lucentezza, la chiarezza e il fuoco. Gli esseri viventi sono composti sia da Yin che da Yang. La specie umana, gli uomini e le donne, contengono una parte di Yin e una parte di Yang. La nostra origine come individui, nella sua Ontogenesi, è il frutto dell’ unione del maschile e del femminile. Ognuno di noi, uomo o donna che sia, è stato concepito da un padre e da una madre, da un uomo e da una donna, e di conseguenza dentro di noi esistono entrambi i lati e entrambe le forze. Un uomo contiene un lato femminile, una donna contiene un lato maschile. Una parte del corredo genetico e cromosomico dell’uomo e della donna, proviene sia dal padre, attraverso gli spermatozoi, che sia dalla madre, attraverso gli ovuli. Ognuno di noi nasce quindi come l’unione dello Yin e dello Yang, e di conseguenza la nostra origine è un Mysterium Coniunctionis. Il simbolo dello Yin/ Yang è molto simile allo Uroboro. Come nell’ Uroboro un drago attorcigliato su se stesso rappresenta la totalità e la ciclicità del Tutto, nell’ immagine dello Yin/ Yang, la Realtà è rappresentata da due pesci attorcigliati tra di loro: il pesce bianco, che rappresenta lo Yang, il principio maschile , ha un occhio nero, cioè ha una parte dello Yin, cioè il principio femminile, il quale è rappresentato dal pesce nero , che a sua volta ha un occhio bianco.
Il Leitmotiv di questa mia rapsodia filosofica è che Il Dionisiaco è bravo a mascherarsi e a nascondersi. Se Eraclito di Elea afferma che è la Natura che ama nascondersi, io affermo che il Dionisiaco gioca a nascondersi dietro il velo dell’ Apollineo. Lo hanno compreso gli scrittori del fantastico come Arthur Machen ( 1863 – 1947 ) e H. P. Lovecraft ( 1890 – 1937 ) con i loro racconti dell’ orrore e del terrore, e psicoanalisti come Carl Gustav Jung ( 1875 – 1961 ) nei suoi testi più visionari come lo scritto I sette sermoni ai morti, con l’ epifania del dio/ Demiurgo Gnostico Abraxas , la biografia Ricordi, sogni e riflessioni e il testo mistico Il libro rosso.
La struttura della Realtà e della Natura.
Se dobbiamo analizzare e capire a fondo la realtà, la natura, l’universo e ogni cosa che ci circonda, dobbiamo capire che il Tutto si regge principalmente su tre principi, tramandati dalla Tabula Smaragdina attribuita ad Ermete Trismegisto, e al Kibalion , uno scritto ermetico ed esoterico attribuito ad un autore o ad una setta segreta chiamata I tre iniziati, i principi ermetici sono sette, ma i principali sono i seguenti:
Il principio della Corrispondenza:
in tutto l’universo e nella natura del mondo, sono presenti degli schemi o Pattern o Frattali che si ripetono in modo onnipresente : la Spirale Equiangolare o Logaritmica che si trova nelle galassie, nelle conchiglie dei Gasteropodi, nei fiori e nelle corna di alcuni mammiferi placentari erbivori come gli ovini; la struttura dell’atomo è uguale a quella del Sistema Solare. Il sole ha i pianeti che girano intorno. L’atomo ha gli elettroni che a loro volta girano intorno ai protoni. Lo avevano capito gli alchimisti con la formula attribuita a Ermete Trismegisto “ Cosi sopra cosi sotto “, la quale frase può trovarsi a sua volta riflessa nella preghiera del Padre Nostro, con la frase Cosi in cielo così in terra. Queste affermazioni stanno a comunicare che ogni cosa nell’intero universo è fatto di schemi che si ripetono di continuo in maniera frattale ed olografica. Tutto è Uno, perché il Tutto è interconnesso. Così sopra cosi sotto, così interno cosi esterno. La Tavola Smeraldina attribuita ad Ermete Trismegisto, descrive a parole il sistema geometrico frattale. Il Macrocosmo si riflette nel Microcosmo e viceversa: il Microcosmo si riflette nel Macrocosmo.
l principio del Genere:
ogni cosa nella natura e nell’intero universo è composta dal maschile e dal femminile, dallo Yin e dallo Yang, come afferma la filosofia del Tao. E ancora il principio del genere Maschile e Femminile, come coppia di forze che equilibrano il mondo, ci viene da una illustrazione alchemica che raffigura Ermete Trismegisto come un mago che regge ed equilibra il sole, che rappresenta il principio maschile, e quindi Apollineo, e la luna, la quale rappresenta il principio femminile, e quindi lunare e Dionisiaco.
Il principio della Polarità:
Tutto in natura, è caratterizzato da questo principio: caldo, freddo, bene, male, Apollineo e Dionisiaco, luce, tenebra. Tuttavia, il principio della Polarità ci dice che gli opposti sono strutturati in modo identico per quanto riguarda la struttura, ma in modo diverso per quanto riguarda la misura.
Oggi questi tre fondamentali principi sono disconnessi tra loro. Causando per tale motivo tantissima confusione e tantissimo caos. La confusione viene creata appositamente dalle forze ctonie tenebrose e Dionisiache, proprio per creare una frattura nel mondo. Dobbiamo distinguere a questo punto due tipologie di flussi che si dipanano dalle forze opposte che dominano il mondo.
Il flusso di informazione pura o positiva, che viene dal lato Apollineo del mondo e che consiste nella ricerca interiore, nello sviluppo della Consapevolezza, nello sviluppo dell’ intelligenza unito alla saggezza, alla ricerca della verità e al vero sapere autentico. Il flusso di Informazione negativa, il quale proviene dal lato Dionisiaco è tenebroso dell’universo, è il flusso che sta dominando la società e il mondo. Esso è caratterizzato principalmente dalle bugie dei mezzi di comunicazione di massa i quali hanno l’unico scopo di indottrinare con la paura le masse per tenerle sotto scacco e a guinzaglio, dalle scuole e dalle università diventate ormai dei luoghi di indottrinamento di tutte le più nefaste Ideologie contemporanee, dalla scienza, la quale è sempre di più schiava e alleata della tecnica, della Tecnoscienza, del profitto e dei processi industriali. La scienza quindi è sempre di più un’ industria con l’unico obiettivo del guadagno. Poi ci sono i Governi, i quali ormai diventati dei servi delle banche e della tecnica, l’ industria dello spettacolo, della musica e del cinema, settori i quali ben lungi dell’occuparsi della cultura, utilizzano proprio la cultura per propagandare le Ideologie velenose della nostra epoca. A questo punto possiamo affermare che nell’inconscio collettivo, esistono due tipi di mitologie, le quali corrispondono alle rispettive polarità.
Come ha evidenziato il grande filosofo Italiano Andrea Tagliapietra nel suo bel saggio Icone della fine: immagini apocalittiche , filmografie e miti ( Edizioni Il Mulino, pag. 132 ), esistono due tipi di mitologie: la mitologia bianca, o come la definisco io Apollinea, la quale corrisponde alla comprensione della propria attraverso up pensiero filosofico, e la Mitologia nera, cioè Dionisiaca e Tenebrosa, che sarebbe l’attuale dominio del caos, dell’ irrazionale, delle forme abortite del pensiero e del sapere e di tutti quei desideri e passioni inconfessabili, custoditi nel lato tenebroso e Dionisiaco della ragione. Nella notte della ragione dimorano i mostri.
Esempi di Mitologia nera e quindi Dionisiaca, notturna e tenebrosa, li possiamo riscontrare nei miti della società contemporanea. Essi sono il mito di Prometeo e di Frankstein, inaugurato dalla scrittrice Inglese Mary Shelley, il mito del Golem, Il mito della mummia, che dalle antichità Egizie è arrivata fino ai giorni nostri. Il mito dei vampiri, con il vampiro Dracula di Bram Stoker e prima ancora con la donna vampira inaugurata dall’ inquietante quanto ambivalente personaggio di Carmilla, fino ai vampiri di Twilight. Ma la nostra epoca, in quanto ossessionata dalla morte e soprattutto caratterizzata dalla paura della morte, distribuisce attraverso una multiforme macchina formata dalla pubblicità, dal cinema, dai fumetti e dai film di animazione, innumerevoli personaggi i quali incarnano non solo vampiri e mummie, ma anche pipistrelli , zombie e morti viventi. La mitologia nera è quindi caratterizzata e rappresentata dal mondo dell ‘ Horror e dalla Fantascienza Horror come il film Alien di Ridley Scott, ma anche da videogiochi, giochi, film e fumetti, e si è ormai inserita in modo permanente nell’immaginario collettivo.
Quindi tutto il Reale è permeato dalla polarità: esterno e interno, sopra e sotto, luce e tenebre, giorno e notte, Apollineo e Dionisiaco. Lo avevano compreso Eraclito di Efeso, Ermete Trismegisto, gli alchimisti , l’ ermetismo e l’ esoterismo. Ma anche le antiche civiltà come gli antichi Egizi e le civiltà della Mezzaluna fertile come i Sumeri e i Babilonesi. Ma ceda dire che l’universo non si regge soltanto sulle polarità, ma anche sulla ripartizione. Poiché l’universo è strutturato in maniera frattale, la ripartizione è fondamentale. Come accennato prima, tutto ciò che esiste ha una stessa medesima struttura. Molte galassie, molte conchiglie dei Gasteropodi e le corna di alcuni mammiferi placentari erbivori, come gli ovini e i caprini, riproducono lo stessa struttura della Spirale Equiangolare. L’universo ripete le stesse strutture geometriche. Ma non perché non ha intelligenza o fantasia, ma proprio perché attraverso la ripetizione delle forme frattali comunica se stesso e la sua presenza. Ci comunica che non crea in maniera casuale, ma in maniera organizzata e strutturata.
Il lato oscuro e Dionisiaco del Sacro: la Vergine Maria Dionisiaca / il femminile Sacro oscuro e Dionisiaco attraverso le Madonne Nere : lo Yin femminile tenebroso e lunare.
Quando ho scoperto che nella fiaba La gatta, analizzata dalla psicoanalista Junghiana Marie Louise Von Franz ( 1915- 1998) nella sua conferenza poi diventata un saggio, si parla di una Madonna oscura e Tenebrosa , e che lancia incantesimi malvagi, ho pensato subito che le due polarità del Dionisiaco e dell’ Apollineo, sono praticamente onnipresenti. Perfino negli elementi del Sacro e della religione.
La fiaba La gatta , è una fiaba di origine Romena. Molto probabilmente scritta o tramandata oralmente durante il Medioevo. Essa narra la storia di un imperatore ricchissimo ma molto triste perché non poteva avere figli. Un giorno manda sua moglie ai confini del regno con una bellissima nave fatta realizzare apposta per lei. Però le dice che potrà ritornare nel suo regno soltanto se rimane incinta. Cosi l’ Imperatrice si mette in viaggio con le sue ancelle. Dopo aver attraversato numerosi ostacoli come le tempeste, la sua nave approda in una terra sconosciuta. Le sue ancelle vengono inviate per perlustrare il territorio, e si accorgono con stupore di un albero con delle mele d’oro. Le ancelle ritornano dicendo all’imperatrice che in questo territorio esiste un palazzo dove abita la Vergine Maria, ossia la Madre di Dio, e quindi non ebbero il coraggio di entrare nel palazzo. Allora l’imperatrice si reca da sola subito nel palazzo ma nel cortile si accorse di un bellissimo albero con delle mele d’ oro. Presa subito dal desiderio di mangiare i frutti, si avvicina all’albero dove mangia subito il frutto d’oro. Non appena lo digerisce subito sente i malesseri della gravidanza come il vomito e la nausea e capisce di essere incinta. Addirittura era già incinta di sei mesi. Ma subito dopo appare una bellissima donna, che però è una strega malefica : si tratta della Vergine Maria, cioè della Madre di Dio. È un vero colpo di scena per una fiaba nata in ambiente Cristiano. La strega, ovvero la Vergine Maria, si accorge che dal suo albero manca la mela d’oro più bella, e avendo capito che fu l’ imperatrice a mangiarla, lancia una maledizione : se dalla mela nascerà una fanciulla, sarà bella come il sole, ma appena compiuti i diciassette anni di età, diventerà una gatta. E con lei tutta la corte e i suoi familiari. Soltanto un principe innamorato può sciogliere l’incantesimo. Ecco come il lato oscuro della Vergine Maria entra in scena in questa fiaba. Ma questa fiaba è molto simile alla fiaba della Bella Addormentata nel bosco, narrata da Charles Perroult nei suoi Racconti di mamma oca. Infatti nella fiaba narrata da Perroult, c’è la presenza di Carabosse, una fata malvagia e quindi una strega, la quale offesa per non essere stata inviata alla cerimonia della nascita della figlia del re e della regina, scaglia per vendetta un incantesimo sulla bambina: appena la ragazzina compiera’ quindici anni di età, sarà punta dalla cruma di un ago e morirà. Ma in suo aiuto interviene una delle fate buone che prima le avevano fatto dei doni , la quale ammorbidisce l’incantesimo: la ragazzina non morirà più, ma su di lei e su tutta la corte e i suoi familiari calerà un lunghissimo sonno di cento anni. Soltanto il bacio di un principe innamorato distruggerà l’incantesimo.
La Vergine Maria Dionisiaca e quindi in versione oscura , nella fiaba La gatta appare per la prima volta in questa versione. La Madre di Dio, come giustamente sottolinea la Marie Louise Von Franz, copre lo stesso ruolo della strega malefica e della fata cattiva delle fiabe. Non aveva mai letto la Vergine Maria in versione Dionisiaca e ctonia, e del resto, nemmeno la Von Franz. Il culto della Vergine Maria è preso direttamente dal culto della Dea Iside. La Vergine Maria con il bambino Gesù in braccio, non è altro che la versione di Iside con in braccio Horus in versione Cristiana. Come ancora sottolinea la Von Franz, e come ho scritto anche io nel precedente saggio sul lato oscuro del femminile, tutta la storia dell’ Arte Cristiana, non ha fatto altro che riprendere tutti i temi della dea Iside con il figlio Horus. La dea Iside era collegata alle barche e al mare. La Vergine Maria ha ereditato gli stessi elementi e gli stessi appellativi: viene infatti chiamata Stella Maris, ossia la stella del mare, la protettrice delle acque e dei marinai. Tuttavia, la Vergine Maria ha ereditato soltanto gli aspetti Apollinei della dea Iside. Ma la dea Iside ha anche un lato oscuro. Iside è infatti una dea spettrale, notturna, regina della morte e dei fantasmi. È quindi una strega ctonia. Una dea Nera. E successivamente la dea Iside si fonde con la dea leonessa Sekmeth e con la dea gatto Bastet. Iside era sia una dea Oscura e Tenebrosa e quindi Dionisiaca, che una Madre di Dio Apollinea e piena di luce, in quanto madre del Dio Horus. Ciò significa che anche la Vergine Maria Cristiana ha ereditato gli aspetti oscuri e tenebrosi della dea Iside, ma per ovvi motivi, non furono ufficializzati dalla Chiesa Cattolica e dall’ arte Cristiana. La Chiesa Cattolica ha sempre divulgato soltanto l’aspetto Apollineo della Vergine Maria: Lei è la stella del cielo, la regina delle donne, la madre di Dio, la stella e guida dei marinai, la Mediatrix delle persone di buona volontà. È colei che con il suo manto abbraccia e protegge chiunque, santi e peccatori.
Ma nella fiaba La gatta, la Vergine Maria maledice il futuro della figlia, proprio come una strega lunare e come una divinità ctonia. Il femminile oscuro e tenebroso ha paura della giovinezza delle belle fanciulle e odia i bambini. Per questo le streghe hanno da sempre rapito e maltrattato i fanciulli. L’infanzia è il regno dell ‘ Apollineo, e la strega, in quanto rappresentante della polarità opposta, cioè del Dionisiaco , odia l’infanzia e la bellezza.
Il significato delle “ Madonne nere” .
Gli aspetti Dionisiaci, notturni , spettrali , legati alla fertilita’ e all’ oscurità della Vergine Maria, rimasero però nell’immaginario collettivo contadino. Forse le Madonne Nere hanno questo significato.
Le Madonne Nere sono delle statue raffiguranti la Vergine Maria e il bambino Gesù di colore nero o bruno scuro. Sono state realizzate in tutto il mondo, e si trovano in molte nazioni, dall’ Italia alla Spagna, dalla Francia alla Polonia. In Italia sono due le Madonne Nere: la Madonna nera di Loreto, chiamata anche Vergine Lauretana, risalente al Sedicesimo secolo, la quale costituisce una delle più importanti realizzazioni artistiche della Basilica della Santa Casa di Loreto, e la Madonna di San Luca conservata al Santuario di San Luca di Bologna. Le Madonne nere, accompagnate sempre dal Bambino Gesù, sono state realizzate di colore scuro perché l’archetipo del femminile oscuro e tenebroso era presente in modo nascosto nelle popolazioni locali e nei committenti di tali lavori. Poiché la versione Apollinea della Vergine Maria è incompleta , l’inconscio ha provveduto a completare questo aspetto. Perché tutto nell’universo è contrassegnato dalla polarità: Apollineo e Dionisiaco, luce e tenebre. Sono tante le giustificazioni e le possibili spiegazioni del perché esistono le Madonne Nere: incendi, fumo delle candele, lampade ad olio troppo vicine, candele lasciate per troppo tempo nelle vicinanze delle statue raffiguranti la Vergine Maria o nei dipinti. Ma nessuna di queste ipotesi costituisce la verità. E come suggerisce la Von Franz, sono soltanto delle giustificazioni per nascondere la verità. Ossia che come esiste il lato Apollineo della Vergine Maria, ne esiste anche il lato oscuro e Dionisiaco, il quale per secoli è stato taciuto e nascosto dalla Chiesa Cattolica. Nell’inconscio è stato sempre presente, ma nello stato cosciente è difficile da accettare. Allora sono nate la ipotesi di incendio o di fumo delle candele. Ecco il vero significato delle Madonne Nere.
Le Madonne Nere più conosciute oltre a quelle Italiane sono la Madonna nera di Einsiedeln, che si trova nell’ Abbazia di Einsiedeln, realizzata intorno alla metà del 1700, la Madonna di Oropa, conservata nella chiesa del Santuario di Oropa, nei pressi di Biella, la Madonna nera di Czestochowa, località Polacca la quale ogni anno è meta di grandi pellegrinaggi proprio per la Madonna nera con il bambino. Ma anche nel resto del mondo si trova questo tipo di Madonna. Per esempio in Belgio, nella città di Brouges , è perfino in Costa Rica, dove nella città di Cartago, esiste un piccolo santuario dove è presente la Nostra Signora degli angeli, chiamata appositamente La Negrita. Alcune Madonne Nere infatti, sono accompagnate dalla scritta Nigra sum, sed formosa ( Ct, 1,5 ), frase presa dal libro della Bibbia Il Cantico dei Cantici.
Il lato oscuro della Vergine Maria è quindi il lato oscuro del femminile: la Santa e la puttana. Sia la santa che la puttana sono entrambe la stessa cosa. Perché le due polarità esistono e si sorreggono a vicenda.
Il culto della Vergine Maria o della Madre di Dio nasce presso i Bizantini. Nel 431 D. C. nella città di Efeso si riuniscono decine di vescovi per decretare la nascita di una dea Cristiana. Tutte le religioni, da quella Preistorica a quella Egizia, hanno una figura femminile divinizzata: mancava ancora ai Cristiani del Quarto secolo D. C. Quale figura Cristiana, si chiesero i partecipanti al Concilio di Efeso del 431 D. C. ,può essere divinizzata meglio di Maria di Nazareth? ….
Maria di Nazareth. Da quella data, cioè il 431 D. C., Maria di Nazareth divenne una dea. Come la Grande Madre Neolitica, la dea Iside, la dea Artemide e la dea Bastet. Subito nell’impero Bizantino si crearono innumerevoli icone raffiguranti la Theotokos e la Vergine Orante Odigitria, la quale è di origine Egizia. Condottieri Bizantini come Narsete ( 478 – 573 D. C. ) e Belisario ( 500 – 565 D. C. ) , secondo le testimonianze dello storico della Chiesa Evagrio di Epifania ( 536- 594 D. C. ) la ebbero come divinità protettrice per le battaglie. Narsete la pregava prima di andare in battaglia, come testimoniato sempre dallo storico della chiesa Evagrio.
Tuttavia è soltanto l’aspetto Apollineo che viene per secoli adorato, soprattutto dalla massa. Ma un sottostrato di popolazione a livello inconscio ha attivato in parallelo l’ archetipo della versione oscura della Vergine Maria e lo ha manifestato attraverso la creazione delle Madonne nere.
La leggenda Nera su Maria di Nazareth e la nascita di Gesù: la testimonianza di Celso e del Discorso vero.
All’origine del culto delle Madonne nere potrebbe esserci una curiosa storia nera sulla nascita di Gesù tramandata da Celso ( …. 178 D. C. ), un filosofo Greco/ Romano vissuto molto probabilmente nel secondo secolo D. C., nella sua opera intitolata Discorso vero. Di quest’ operaci restano alcuni frammenti e alcune parti tramandate dal teologo Egiziano Origene nella sua opera Contro Celso. Quest’opera di Celso fu scritta per screditare il Cristianesimo e la sua dottrina, all’epoca ancora agli inizi. L’opera ha un taglio molto polemico e accusatorio. L’accusa forse più dura che fa Celso è quella che riguarda la nascita di Gesù, il quale secondo Celso non è nato da una Vergine ma è figlio naturale di Maria e di un soldato Romano di origine Fenicia di nome Tiberio Giulio Abdes Pantera. Ecco il passo di Celso :
“ …… Di essere nato da una Vergine te lo sei inventato tu. Tu sei nato in un villaggio della Giudea da una donna del posto, una povera filatrice a giornata. Questa fu scacciata dal marito, di professione carpentiere , per comprovato adulterio. Ripudiata dal marito e ridotta a ignominosissimo vagabondaggio, clandestinamente ti partorì….. hai lavorato come salariato in Egitto, dove sei diventato esperto di alcuni poteri, dei quali sono molto fieri gli Egiziani. Poi sei tornato, e insuperbito per questi poteri, proprio grazie ad essi ti sei proclamato figlio di Dio. Tua madre dunque, fu scacciata dal falegname che l’ aveva chiesta in moglie , perché convinta di adulterio e fu resa incinta da un soldato di nome Pantera. Ma l’invenzione della nascita da una Vergine è simile alle favole di Danae, di Melanippe, di Auge e di Antiope ………. “ ( Celso, Discorso vero / Origene, Contro Celso ; Il Giudeo, Cap. 1, 28 ) .
Anche se non abbiamo nessuna certezza in merito, tuttavia un soldato di nome Pantera e di origine Fenicia è realmente esistito, in quanto nel 1859 a Bingen , in Germania, durante gli scavi per una ferrovia, fu scoperta una lapide con una iscrizione che cita un soldato Romano di origine Fenicia di nome Tiberius Iulius Abdes Pantera Sidonia…… vissuto tra il 22 A. C. e il 40 D. C.
Oltre a questa scoperta archeologica , la diceria che Gesù è figlio in realtà di un soldato Romano di nome Pantera, si trova in alcuni scritti di origine Ebraica come il Toledot Jeshu e il Talmud.
Morte e Rinascita nelle fiabe: la salvezza del maschile e del femminile.
Nel saggio della Von Franz, si fanno degli accenni anche ad alcune fiabe dove si manifestano entrambe le polarità del femminile. Ad esempio in una fiaba che ho scoperto leggendo il saggio della Von Franz, intitolata La principessa nera, si narra anche in questa fiaba di un re e di una regina che non hanno figli. La regina dapprima prega davanti ad una statua del Cristo, ma non ottiene nulla. Subito dopo prega davanti ad una statua raffigurante il diavolo, e rimane immediatamente incinta. Ma la bimba che nasce ha una maledizione: deve essere rinchiusa all’interno di una chiesa. La bambina successivamente si trasforma in un demone nero e attacca tutti quelli che passano da quella zona. E grazie ad un principe / eroe se la ragazzina si salva. L’eroe infatti le toglie la maledizione. In questa fiaba il tema nascosto è ancora il lato oscuro del femminile. In un’altra fiaba Norvegese, sempre citata dalla Von Franz, una regina ancora una volta non può avere figli. Così si consulta con una vecchia maga che le dice di lavarsi e di mettere l’acqua sporca sotto il letto, nel quale cresceranno due fiori. Uno scuro e uno chiaro. Lei deve mangiare ovviamente il fiore chiaro. Ma la regina è un po ingorda e li mangia entrambi. Così partorisce due figli: uno luminoso, cioè Apollineo, e uno oscuro, quindi Dionisiaco. Ecco che in questa fiaba appaiono le due polarità, rappresentate da due fanciulli. Il fanciullo di luce e il fanciullo tenebroso.
La fiaba La gatta e l’altra fiaba La principessa nera citata dalla Von Franz, ci parlano di un altro archetipo: il maschile che salva. In tantissime fiabe il principio maschile rappresentato dalla figura del principe, è l’eroe che salva il femminile dalla tenebra. Che in tante fiabe, come La bella Addormentata e Biancaneve, è rappresentata dalla strega malvagia e dai suoi incantesimi. Ed ecco che se gli incantesimi nelle fiabe rappresentano la morte e la Nigredo, il principe che salva la fanciulla rappresenta la rinascita. Quando un incantesimo viene sciolto avviene una rinascita. La salvezza nelle fiabe, può provenire sia dal maschile che dal femminile.
Per la Psicologia Junghiana invece, le polarità sono esposte attraverso le analisi dell’inconscio: Anima e L’ombra, sono quindi le polarità della nostra interiorità.
il lato oscuro del femminile nella mitologia e nei manga di Osamu Tezuka.
Mi sembra doveroso fare ancora un piccolo accenno sulla manifestazione del lato oscuro del femminile nella mitologia e nella letteratura.
Nel testo Il Testamento di Salomone, nel capitolo 13, appare a Salomone il demone femminile Obizouth. Si tratta di una vampira proveniente dalla mitologia Assira e Babilonese, ed è associata alle acque primordiali. Il demone femminile Obizouth appare a Salomone con l’aspetto di una donna con i capelli scarmigliati. Questa caratteristica la troviamo nella mitologia Greca con le terribile dee Gorgoni e Meduse.
Inoltre in alcuni amuleti e medaglioni raffiguranti Salomone che trafigge il demone Obizouth, questo demone femminile viene raffigurato infatti con i capelli scarmigliati. E al nome Obizouth lo ricordo, è legata la dea Lilith , la prima dea/ strega della mitologia della tradizione Mesopotamica e tutte le dee affini a Lilith che si collegano ad mare primordiale, come l’ Apsu degli Assiri e l’ Abzu dei Sumeri, i quali sono due termini che indicano l’ abisso primordiale gli abissi delle acque. Ed è da questi termini che deriva successivamente il termine Abussos Greco e il corrispettivo termine Obizouth. E non è da escludere che il termine Abisso della tradizione Gnostica il quale rappresenta la prima emanazione Pleromatica, possa essersi originato da quasto nome.
Sul lato oscuro del femminile e sul dualismo occorre fare altri esempi presi dalla cultura dei manga nipponici. In particolare di Osamu Tezuka. Leggendo infatti il manga Big X di Tezuka, ho scoperto ancora una volta come la percezione del lato oscuro del femminile viene unita all’intelligenza artificiale e alla robotica. Nel capitolo Il segreto della principessa splendente, facente parte del secondo libro di Big X, l’ eroe Akyra, alias Big X, arriva sulla superficie lunare nella quale trova una principessa spietata, tenebrosa e Dionisiaca. Essa è un robot ma ragiona come un essere umano. Il suo intento è quello di distruggere la terra con un raggio Laser capaci di di disintegrare il pianeta con un solo colpo. La principessa vorrebbe addirittura provare il raggio su Akyra , ma viene sconfitta grazie all’ astuzia del giovane.
In un altro manga di Tezuka, Garon, il dualismo si esprime attraverso i due protagonisti principali: il potentissimo robot alieno di nome Garon e il fanciullo di nome Pick. Garon è stato inviato sulla terra da una civiltà aliena avanzata per testare la maturità della specie umana. Tuttavia Garon senza il piccolo Pick, il quale rappresenta l’anima e la ragione, è un mostro capace di distruggere ogni cosa. Garon è quindi il lato tenebroso , distruttivo e Dionisiaco della natura, invece Pick è il lato Apollineo della natura, il Puer Aeternus che permette a Garon di compiere azioni assennate. Non a caso Pick ha il suo posto nel cuore di Garon, in quanto rappresenta il suo cuore. Ma nel manga non mancano riferimenti alla Morte e Rinascita e Cristologici. Infatti il piccolo Pick muore e rinasce tante volte nel corso della storia. Ed è proprio Garon che ogni volta che Pick si desintegra , che attraverso i suoi poteri lo ricostruisce. Il riferimento prettamente Cristologico del manga Garon, riguarda il giovane Shikishima , che ha in protezione Garon. In una storia del manga, Shikishima viene inchiodato ad una croce di ferro da un capo Indiano, il quale vuole scoprire se Garon è veramente un suo amico. Il capo Indiano dice a Shikishima che se Garon è veramente un suo alleato lo deve salvare. L’accenno è chiaramente al Vangelo. Ovviamente la vicenda si svolge a favore di Shikishima grazie all’intervento del piccolo Pick che si introduce appena in tempo nel cuore di Garon.
Parte seconda:
Apollineo e Dionisiaco in Dragon Ball : il dualismo dello Yin-yang , la Nigredo e l’ Albedo, il Dionisiaco e l’ Apollineo nella storia di Dragon Ball nel personaggio di Goku e nella saga del grande Mago Piccolo.
N. B. Questa sezione dedicata a Dragon ball è il primo studio analitico che ho scritto su questo manga e anime. Questa sezione quindi può benissimo essere staccata e presentata come lavoro a se stante.
La saga di Dragon Ball ( 1984/ 1995 ), creata da Akiro Toriyama è forse una delle più belle storie a fumetti che siano mai state raccontate. Akiro Toriyama è insieme a Osamu Tezuka ( 1928 – 1988 ), uno dei più grandi mangaka al mondo. Ma Dragon Ball non è una storia per bambini. Iniziamo subito a sfatare questa credenza. Questo manga, e il successivo anime omonimo creato dalla Toei Animation, sono uno dei contributi più alti alla cultura del mondo dell’ animazione, del manga e del fumetto in generale. La storia della prima serie di Dragon Ball ( 1984 / 1985 ), si può dividere in tre parti: la prima parte va dalle origini di Goku bambino, l’incontro con Bulma , l’inizio della ricerca delle Sfere del Drago fino agli inizi degli allenamenti nella piccola isola del Genio delle Tartarughe insieme a Crilinn. La seconda parte va dal primo Torneo Tentachki, la battaglia contro L’ esercito del Fiocco Rosso ( Red Ribbon ) fino al l’ultimo Torneo Tentachki nel quale Goku si scontra contro Tensinshan ( in lingua italiana tradotto con il nome Tensing). La terza parte della prima serie di Dragon Ball inizia con la battaglia contro Il grande Demone Piccolo e termina con la vittoria di Son Goku del ventitresimo torneo Tenkaichi contro il figlio del Grande Demone Piccolo: Piccolo Junior. Da questa parte la storia di Dragon ball cambia drasticamente: subito dopo la fine del Torneo Tentachki, Crilinn viene ucciso da un misterioso demone, il quale si scopre in seguito essere in missione per conto di un mostro di nome Grande Mago Piccolo/ Grande Mago Pikkoro ( in lingua italiana, nel doppiaggio della Mediaset, assume il nome di Al – Satan). Il misterioso demone uccide Crilinn, ruba la Sfera del Drago e prende il registro di tutti i partecipanti al Torneo Tentachki degli ultimi dieci anni. Le atmosfera cambiano radicalmente nella storia di Dragon Ball: entrano in scena la Morte, la Nigredo e il Dionisiaco.
L’ultima parte della storia di Dragon Ball della prima serie ,non è andata trasmessa nel canale della Mediaset, Italia 1, per circa dieci anni o quindici anni. Questa parte è stata praticamente censurata. Il motivo è semplice quanto inquietante: per un pubblico di bambini fare assistere a morti e a combattimenti cruenti non era ritenuto ancora il momento. Torniamo quindi alla ipocrita scelta di non fare scoprire la morte e la violenza ai bambini. Ciò è sbagliato, perché i bambini devono conoscere anche questo aspetto della vita. I bambini devono conoscere il lato oscuro, distruttivo, tenebroso e Dionisiaco della vita e dell’ esistenza. La vita non è soltanto il lato Apollineo, ma anche il lato Dionisiaco. E la vita è completa quando entrambi i lati si incontrano, e creano una Mysterium Coniunctionis tra il lato oscuro e il lato di luce, tra la luce e le tenebre, tra la Nigredo e l’ Albedo, tra il Dionisiaco e l’ Apollineo, tra l’ Animus/ Anima e l’ Ombra. E soprattutto bisogna attraversare il Nigredo, accogliere questa prima fase tenebrosa nella propria psiche e nella propria anima , e successivamente trasformarla nelle successive fasi che porteranno all’Apollineo , all’ Albedo e alla rinascita finale con la Rubedo.
Il Grande Mago Piccolo/ Pikkoro, entra in scena per la prima volta nel capitolo 156 della storia, subito dopo la conclusione del Torneo Tentachki , che si concluse con la vittoria, per una frazione di secondo, di Tensishan. Il manga Dragon Ball, per quanto riguarda la prima serie, cioè che quella va dagli inizi fino al torneo dove partecipa Junior ( Piccolo Junior ), fu pubblicato a puntate settimanali nella rivista Nipponica Weekly Shonen Jump, tra il 1984 e il 1985, come detto in precedenza. La storia completa, è stata pubblicata dal 20 Novembre 1984 e il 23 Maggio 1995. In questa rivista, che è tra le più importanti per la pubblicazione dei manga, Akiro Toriyama aveva già pubblicato il manga Dottor Slump e Arale , nel 1984, che alcune incursioni le farà anche in Dragon Ball, con la simpaticissima Arale. Ma anche un altro manga molto bello, I cavalieri dello Zodiaco di Masami Kurumada, fu pubblicato in questa rivista, tra Dicembre 1985 e Dicembre 1990. È composto in tutto da 519 capitoli, i quali coprono tutta la vita di Son Goku, dall’infanzia fino alla maturità.
Il personaggio di Son Goku, è ispirato al grandissimo libro di Wu Cheng- Cheng o Wu Chengeng ( 1504- 1582 ), uno scrittore Cinese vissuto durante la Dinastia Ming. Lo scimmiotto o il viaggio in Occidente ( 1590 ), o Son Goku: lo scimmiotto di pietra, o Il viaggio in Occidente : le avventure di Sun Wukong, o semplicemente Lo scimmiotto, è un lunghissimo racconto di formazione che racconta di questo protagonista scimmiotto , il quale possiede una nuvola sulla quale vola e un bastone magico allungabile con il suo comando. Elementi che ritroviamo nel personaggio di Son Goku del manga Dragon Ball. Durante le sue avventure e peregrinazioni incontra molti personaggi , i quali furono da ispirazione per Akiro Toriyama per gli amici di Goku come il Porcellino Oscar, Bulma, Pual.
Il Dionisiaco e il Nigredo nella saga del Grande Mago Piccolo.
Come detto prima, subito dopo la conclusione del Ventiduesimo Torneo Tentachki, narrato nel capitolo 134 dal titolo “ La conclusione del torneo e… “ ( Volume 9 della Ultimate Perfect Edition di Dragon Ball), nel quale Tensinshan vince per essersi schiantato qualche secondo dopo Son Goku su un camion, Crilinn viene ucciso da Tamburello, uno dei demoni partoriti attraverso le uova dal Mago Piccolo. Ogni volta che Tamburello uccide un partecipante del Torneo Tentachki di Arti Marziali, lascia un foglio con una parola scritta: la parola è Demonio. E’ il marchio della Bestia.
Nel capitolo 135, La morte di Crilinn ( Volume 10 di Dragon Ball Ultimate Perfect Edition), il maestro Muten, dopo che ha capito il significato di quei simboli lasciati da Tamburello , racconta una storia inquietante e paurosa :molti secoli fa, quando il Maestro Muten era giovanissimo ( il maestro Muten ha bevuto l’ Elisir della vita eterna ), un potentissimo demone cerca di prendere possesso della terra, ma grazie al maestro di Muten, Mutaito , il quale conosceva alla perfezione la tecnica Sigilla demoni, cioè la Mafuba, riesce ad imprigionarlo definitivamente in una pentola per cuocere il riso. La Mafuba è una tecnica molto simile a quella utilizzata dalla squadra dei mitici Ghostbusters , i quali catturano i demoni e i fantasmi attraverso uno strumento carico di energia elettrica, composto da un fucile spara energia e un contenitore a scatto, imprigionano i demoni e o fantasmi. Il fatto più sconcertante è che questa tecnica ricorda moltissimo quella utilizzata da Re Salomone per imprigionare il demone Asmodeo e gli altri demoni attraverso un sigillo contenuto in un anello, donato da Michele Arcangelo. Il Grande Mago Piccolo potrebbe essere una versione pop di Asmodeo.
Il mito di Asmodeo e il Grande Mago Piccolo: il Dionisiaco nell’ Apocifo dell’ Antico Testamento e in Dragon Ball.
Il demone Asmodeo è un demone infernale che trae origine dalla mitologia Babilonese e Caldea. Appare in un Apocrifo dell’ Antico Testamento, Il testamento di Salomone, che secondo la leggenda fu scritto direttamente da Salomone ( 970 – 930 A. C. ), l’ ultimo dei re della Giudea e di Israele, figlio di Davide e di Bath- Sheba. Salomone, ebbe mille mogli e concubine oltre alla moglie Naama.
Nel Testamento di Salomone si narradi alcuni demoni che incominciano a molestare gli abitanti del regno della Giudea e di Israele. Il denome Ornias, molesta un ragazzo che lavora al tempio di Salomone, mentre il demone Onoskelis, un demome vampiro con caratteristiche femminili, sevizia gli uomini facendoli piombare nelle tenebre delle tentazioni carnali. Quindi Salomone si reca al tempio dove prega il Signore. L’ Onnipotente invia l’Arcangelo Michele che dona a Salomone un anello magico, con il quale può imprigionare i demoni. Ecco come nel Testamento di Salomone si descrive l’Onda sigilla Demoni :
“ Dopo sette giorni, ricordardandomi della lettera del Re di Arabia, convocai il mio giovane servitore e gli dissi: “ monta sul tuo cammello, prendi un otre e questo sigillo e vai in Arabia dove soffia lo Spirito Malvagio. Poi prendi l’otre e l’anello davanti alla bocca dell’ otre. Non appena l’otre si è riempito con l’aria, scoprirai che è il demone che lo sta riempiendo. Allora con grande attenzione lega saldamente in cima l’otre e dopo averlo sigillato saldamente con l’anello monta sul cammello e torna qui. Va, ora, sta bene “. Allora il ragazzo fece quanto gli era stato ordinato e andò in Arabia…..pose l’ otre a terra e stando ben fermo mise anche l’anello e lo spirito entrò nell’otre e lo gonfio’…. “ ( Da “ Il Testamento di Salomone, Capitolo 22, 9- 10- 11-12- 13- 14; Edizioni Città Nuova).
Da questo passo tratto dal Testamento di Salomone, si può capire come la Mafuba è chiaramente ispirata a questa leggenda. Non so esattamente se Toryama avesse letto Il Testamento di Salomone, ma di sicuro la tecnica è praticamente identica. Soprattutto nel Ventitresimo torneo Tentachki, quando Mago Piccolo Junior imprigiona il Supremo, la somiglianza con il passo del Testamento di Salomone è marcatamente evidente. L’unica differenza è che nel manga, anziché un otre di argilla, abbiamo una pentola per cuocere il riso, chiaramente presa dalla cultura Cinese e Nipponica.
La Mafuba, o Onda sigillante, o Onda sigilla demoni, oppure Onda dell’ arginamento demoniaco, del maestro Muten , che a sua volta era stata concepita del suo maestro Mutaito, è una tecnica potentissima, la quale toglie la maggior parte delle energie vitali nel corpo di chi la pratica. Infatti, il maestro Mutaito perse la vita dopo avere imprigionato per la prima volta il Gran Demone Piccolo.
Dopo un numero imprecisato di secoli, la squadra demenziale composta dagli stupidi quanto crudeli Pilaf, Mai e Shu, ritrovano per caso in un burrone la pentola per cuocere il riso, nella quale tanti secoli prima era stato imprigionato Il Grande demone Piccolo. Quando Piccolo esce dalla pentola, aperta da Pilaf, è enormemente invecchiato ma ancora molto forte. Pilaf sfrutta questo demone per cercare di avere in cambio il dominio del mondo. Pilaf infatti, racconta a Mago Piccolo che nel mondo esistono sette Sfere del Drago in grado di realizzare qualunque desiderio una volta riunite. Il Mago Piccolo inizia subito a creare dei demoni che lo aiutano a compiere la sua missione: conquistare il mondo. Il primo demone che da alla luce attraverso la deposizione di un uovo dalla bocca, è Pianoforte, uno Pterodattilo antropomorfo e bipede, che fa da assistente al Demone Piccolo. Il secondo demone che viene alla luce è Tamburello, il quale, come abbiamo visto, è quello che ha iniziato la ricerca delle sfere del drago, ha eliminato Crilinn e preso il registro di tutti i partecipanti al Torneo Tentachki degli ultimi dieci anni. Sara’ sconfitto da Son Goku al secondo scontro con molta facilità. Il terzo demone che viene alla luce è Cembalo, che viene sconfitto facilmente da Jirobai, un giovane abitante di una foresta che Son Goku incontra dopo il primo scontro con il demone Tamburello. Ma il demone più forte creato dal Mago Piccolo è Tamburo. Tamburo viene alla luce dopo che il Mago Piccolo ringiovanisce grazie al desiderio espresso al Drago Shenlong. È quindi il più forte della Famiglia Demoniaca. Inizialmente affrontato da Tensihnshan, si dimostra molto più forte di quest’ultimo, ma Son Goku, dopo avere bevuto l’ Acqua Sacra, arrivato sul campo di battaglia appena in tempo, lo batte con un solo colpo.
Con il Mago Piccolo ringiovanito, nella storia di Dragon Ball entra ufficialmente il Dionisiaco. Appaiono squartamenti, immagini anche molto violente, terrore e paura. Il vero Dragon Ball inizia con questa saga. Dopo che il maestro Muten prova un ultimo disperato tentativo di imprigionare il Mago Piccolo attraverso la Mafuba, sbaglia la mira, e così cade a terra senza energia vitale. Il Mago Piccolo entrato in possesso delle Sfere del Drago, evoca il Drago Shenlong, il quale appare subito al suo cospetto. Tuttavia Tensihnshan comunica in modo telepatico con Jiaozi, e gli dice di interrompere subito il desiderio di Piccolo prima che egli possa esaudirlo: il piccolo Jaozi ha un coraggio da leone. Non appena il Drago Shenlong chiede a Piccolo quale sia il suo desiderio, Jaozi tenta con coraggio di evitare che Piccolo formuli il suo desiderio. Jaozi chiede infatti a Shenlong di annientare Piccolo, ma quest’ultimo si accorge subito di Jaozi e non gli lascia nemmeno il tempo di formulare la frase che lo ha già sconfitto con un lampo di energia.
Quando Son Goku si batte nuovamente con il Mago Piccolo ringiovanito, è decisamente molto più forte di prima. La prova dell’ Acqua Sacra del Gatto di Karin ha decisamente trasformato Son Goku nel corpo e nello spirito. Son Goku, quando beve l’Acqua Sacra, entra in una Nigredo che quasi lo annienta. È la Morte alla quale deve passare ogni eroe per superare il limite della sua forza. L’ effetto dell’ Acqua Sacra è molto potente, e causa a Son Goku numerosi dolori e sofferenze al corpo, ma il risultato è che adesso è pronto per affrontare qualunque nemico. Quando arriva Son Goku, Tensihnshan è a terra , e sta per essere ucciso dal perfido Tamburo. Ma Son Goku con un solo colpo lo fa fuori.
Intermezzo:
La morte interiore come condizione per rinascere.
Il Mago Piccolo viene sconfitto da Son Goku dopo un combattimento molto feroce. Ma soltanto in fin di vita, quando le speranze sembrano perse, riesce a sconfiggerlo definitivamente attraverso una grande spinta energetica, la quale gli permette di alzarsi in volo e di sferrare un ultimo potentissimo attacco, con un pugno talmente forte da trapassare il corpo del Mago Piccolo. Poco prima di esplodere in mille pezzi, Mago Piccolo sputa dalla bocca un ultimo uovo, dal quale nascerà suo figlio, Piccolo Junior, colui che farà vendetta a suo padre. Quando Son Goku beve l’ Acqua Sacra entra nello stato della Nigredo. In quel momento Son Goku è morto. Ma riesce a sopravvivere e a superare la prova uscendone più forte di prima. Adesso è in grado di percepire anche l’ Aura dei sui avversari: il Chi o Ki, che nella filosofia Cinese rappresenta l’energia vitale degli Esseri viventi, la quale può essere sia negativa che positiva. Sia Apollinea che Dionisiaca. Lo stato di Nigredo e quindi di morte, è il passo fondamentale per una completa e sana rinascita interiore, spirituale e psichica. Molti maestri e guide spirituali dei nostri tempi hanno attraverso questo stadio Alchemico. Il maestro spirituale Echart Tolle, nel suo libro Il potere di adesso, racconta come è riuscito ad entrare in un nuovo stato di Esistenza, e quindi in una nuova Consapevolezza: dopo un lungo periodo di depressione, che lo stava portando sull’orlo del suicidio, in una notte improvvisamente ha un risveglio spirituale. Comprende chi è realmente. Il risveglio spirituale permette di connettersi alla Realtà del mondo e della vita con un nuovo sguardo. Lo sguardo della Consapevolezza dell’ Essere. Ma per raggiungere questo stadio bisogna attraversare un lungo periodo di depressione e di buio. Il Nigredo interiore. Ecco quindi che molti artisti, scrittori, filosofi, giornalisti, musicisti e compositori di ogni epoca , hanno attraversato momenti di dura depressione, che spesso li ha portati sul punto di farla finita. Ma non appena superarono questo stato qualcosa nella loro interiorità cambia. Subito dopo una lunga depressione, molti artisti trovarono l’ispirazione per nuove creazioni. Oppure tanti autori dopo una depressione ebbero un risveglio spirituale, che diede la spinta per diventare delle guide spirituali. Ma anche altri esempi si possono fare: molti scrittori prima di intraprendere questo sentiero, svolgevano un lavoro completamente diverso. Ma ad un certo punto nella loro vita qualcosa cambia.
Per dirla con James Hillmann, il loro Daimon li chiama a seguire la loro natura. Per molti autori e artisti, fin da subito si è manifestato il loro destino. Ma per altri la chiamata del Daimon avviene dopo. Anche in età matura. E allora c’è bisogno di attraversare il Nigredo, perché è l’unico modo per purificarsi dalla vita precedente e iniziare la vera vita, quella che dall’ Albedo porta alla Rubedo. Soltanto attraverso l’oscurità e la morte si può rinascere.
Eckhart Tolle, subito dopo essersi risvegliato, passa un periodo come vagabondo, mangiando occasionalmente. Byron Kathleen Mitchell, conosciuta come Byron Katie, ha una storia esistenziale molto simile a quella di Eckhart Tolle. Manager di successo, una donna molto bella e affascinante, intorno ai trenta anni cade in una profonda crisi esistenziale accompagnata subito da una profonda depressione. Sarà ricoverata in una clinica per disturbi maniaco/ depressivi fino a più di quaranta anni. Dopo aver attraversato questa Nigredo molto oscura, la quale le provocò anche numerosi attacchi suicidi, la Kathleen Byron rinasce con una nuova Consapevolezza. Improvvisamente comprese che i pensieri della Mente, causano una sofferenza atroce se sono presi continuamente in considerazione. Lo stesso risveglio e la stessa rinascita interiore, la ebbe, come detto prima, Eckhart Tolle. Fino a ventinove anni di età, Tolle viveva in uno stadio negativo della sua Mente. Come spesso racconta nelle conferenze, addirittura fin da ragazzino aveva delle crisi depressive che lo portavano spesso a pensare al suicidio. Ma una notte ebbe un risveglio: improvvisamente capi che la sua Mente e i pensieri che essa crea, non rappresentano la nostra vera Essenza. Ecco che arriva il Risveglio spirituale come conseguenza di una chiara Consapevolezza. Secondo la psicologo Junghiana Marie Louise Von Franz ( 1915- 1998), cadere in depressione è uno stadio necessario per la successivamente creazione intellettuale e artistica. Lei stessa nel saggio La gatta: una fiaba sulla redenzione femminile, ammette di essere caduta in lunghe depressioni molto spesso, prima di scrivere qualcosa di concreto e di spessore :
“ Per fare qualcosa di buono, occorre essere giù di corda per un certo periodo. Il che può prendere la forma della depressione o semplicemente dal fatto che nulla succeda. La vita procede: si fa ogni giorno colazione, si lavora, non si ha nessuno sogno interessante, e il tutto è solo noia . Assoluta sterilità. Non accade nulla….. l’inconscio non può produrre nulla a comando. Avviene attraverso un lungo processo. Quasi che esso debba radunare e bilanciare le sue forze. Se si pensa alla psiche come un sistema autoregolante, sembra che le energie debbano essere tutte al posto giusto prima che qualcosa di nuovo possa emergere “….. ( Da “ La gatta: una fiaba sulla redenzione del femminile “, Edizioni Magi, pag. 32/ 33…. ) .
Il silenzio, le tenebre, la foresta oscura, l’ oscurità della depressione, sono tutti elementi che servono a purificarsi dalle scorie del mondo esterno. E bisogna attraversare un periodo di stasi, per fare ricaricare le forze Apollinee della creatività e del risveglio spirituale . Ma affinché avvenga questo processo, è necessario attraversare la Nigredo interiore e la Foresta Oscura. Ed è proprio a questa condizione che alludeva Dante Alighieri nei primi versi della Divina Commedia:
“ Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una Selva Oscura, e la diritta via era smarrita “….
Ma come suggerisce la Von Franz, quando nelle fiabe, nelle favole e nei miti, appare il bambino/ eroe che nacque da una coppia che ha attraversato un lungo periodo di sterilità, ecco che si tratta di un messaggio dell’ inconscio collettivo. L’inconscio di chi ha creato i miti e le storie, è a conoscenza che lo stadio della rinascita si può ottenere soltanto dopo avere attraversato il silenzio e la tenebra.
Digressione :
Il drago e la sua simbologia.
La caratteristica principale della Famiglia Demoniaca creata dal Mago Piccolo, è che si tratta di esseri dalle sembianze di rettili. L’immagine dei rettili fin dall’ antico Medioevo è associata ai demoni, al male e al diavolo. In molti dipinti e sculture Occidentali e Orientali, il serpente e il drago, sono spesso simboli e rappresentazioni del Male assoluto, e quindi delle Tenebre. Non a caso, nell’ Antico Testamento, il Male e il Peccato entrano nel mondo attraverso un serpente, dal quale parla il Diavolo. E nell’ Apocalisse di Giovanni, il Grande Drago Rosso è in rettile malefico che porta la distruzione. Il Drago , nei poemi dell’ Alto Medioevo come il Beowulf ( Ottavo secolo D. C. ), uno dei poemi più importanti della letteratura Anglossassone Medievale, appare come un essere distruttore, che con il suo fuoco distrugge ogni cosa. La figura del Drago ha ispirato innumerevoli racconti Fantasy, diventando un personaggio fondamentale per ogni racconto Fantasy e della letteratura fantastica. Uno dei draghi più conosciuti è Il Drago Smaug, ispirato chiaramente al Drago del poema Beowulf, che si trova nel racconto Lo Hobbit, do J. R. R. Tolkien ( 1892- 1973 ), preludio del Il Signore degli Anelli. Ma il drago appare anche come coppia di opposti nella Historia Brittonum scritta dal monaco Gallese Nennio ( Nono secolo D. C. ), un autore che nel suo scritto raccolse i conflitti ancora aperti tra la Cristianità che si stava affermando in quell’ epoca e i retaggi ancora molto presenti della religione Pagana e Celtica. Nennio racconta nella sua opera che Vortigern ( 394 – 354 ), un guerriero e condottiero Britannico, una figura che si colloca tra realtà storica e leggenda, accusato da Nennio di avere fatto entrare in Britannia le popolazioni Germaniche degli Angli, dei Sassoni e degli Juti, avendo paura che gli Angli successivamente ribellati al suo comando distruggessero il suo regno, diede l’ordine di costruire una fortezza in pietra e in legno, chiamata Dinas Emrys, fortezza che si trova realmente nel Nord del Galles. Nennio racconta che ogni volta che gli operai stavano terminando la costruzione, la fortezza crollava. In collera, Vortigern ordina di cercare un ragazzino dai poteri magici e orfano: è il futuro Mago Merlino, il quale spiega a Vortigern il perché la sua fortezza crolla ogni volta che viene costruita. Sotto di essa dimorano due draghi che lottano incessantemente tra di loro : uno rosso, il quale rappresenta i Britanni, e uno bianco, che rappresenta i Sassoni. Questo racconto è confluito in parte anche nel Mabinogion, una raccolta di testi e leggende Celtiche antichissime, risalenti addirittura all’ Età del Bronzo, dove nel racconto Le tre piaghe del regno di Lludd, una delle piaghe più difficili da superare è proprio quella di due draghi che combattono incessantemente nel sottosuolo della Britannia, causando distruzione in tutta la natura. Anche in questo racconto quindi, il drago rosso rappresenta i Britanni, mentre il drago bianco rappresenta le popolazioni Germaniche degli Angli e dei Sassoni. Questi due draghi avvolti nel combattimento sono anche la rappresentazione e il simbolo dell’ Ouroboro, il drago che si morde la coda, il quale rappresenta anche la ciclicità e l’eternità del Tempo, dello spazio e della materia.
Ma il Drago ha anche una polarità positiva. Apollinea. In Cina è apportatore di abbondanza e prosperità. Infatti il Drago Shenlong di Dragon Ball, ha un potere positivo immenso, essendo capace di esaudire qualunque desiderio. E in questo caso, il drago non è altro che la metafora dell’universo, il quale ricco di abbondanza, esaudisce qualunque desiderio a chiunque lo invoca.
Il Mago Piccolo e la famiglia dei Demoni sono quindi dei rettili. Come i rettili depongono le uova, e come o draghi Medievali hanno un paio di ali da pipistrello, come la Viverna. I loro nomi pero’ , sembrano bizzarri e strani per dei demoni. Come visto prima, hanno per nome quello degli strumenti musicali: tamburo, tamburello, cimbalo e flauto. In Giappone, nel folclore dei demoni, i nomi sono tutti ispirati al mondo degli strumenti musicali. Mentre in Occidente gli strumenti musicali sono allegati agli Angeli e alle creature angeliche, come l’ arpa, il clavicembalo la chitarra e il flauto, nel folclore Nipponico è il contrario: gli strumenti musicali sono collegati alle creature demoniache. Molto probabilmente la rappresentazione pittorica di demoni alati, mostri alati e draghi alati, proviene dal mondo Orientale. In Cina e in molte parti del resto dell’ Asia, intorno all’anno 1.000 si dipingevano numerosi mostri alati provvisti di ali da pipistrello. Furono importati in Europa in seguito alle invasioni di Gensis Khan ( 1162 – 1127 ), il condottiero Mongolo che con le sue truppe arrivò fino alle porte dell’ Europa Orientale. Gensis Khan ha creato il più grande impero della storia dell’umanità, che dalla Mongolia e Cina si estese fino alla Russia alla Romania. Dal 1206 fino al 1279, le truppe di Gensis Khan arrivarono fino nei territori dell’ Europa dell’ Est. Ma come ogni impero, dovunque passa la sua mano porta tutte le tradizioni , le arti e i costumi. Molto probabilmente è da queste invasioni che giunsero in Europa le rappresentazioni di mostri alati, pipistrelli e demoni alati. Infatti è durante la fine del 1200 che in Europa incominciano ad apparire quadri e dipinti raffiguranti demoni e mostri alati, draghi e pipistrelli. La religione Cattolica li ha subito utilizzati per rappresentare il mondo degli inferi, il demonio e l’inferno. Numerosi erano gli scambi culturali tra l’ Estremo Oriente e l’ Occidente. E grazie a questi scambi culturali che la fantasia immaginativa delle pitture cinesi , mongole e quindi Asiatiche penetra in Occidente. Il drago e la sua raffigurazione inizia dalla Cina. Successivamente, in seguito alle invasioni di Gensis Khan, arriva in Persia, in Russia, in Polonia e in Germania. Ma non soltanto il drago. Ma tutti i mostri oscuri ad esso collegato, come uomini- pipistrelli, pipistrelli- vampiri e demoni femminili. Tanto è vero che le ali del pipistrelli saranno dipinti per raffigurare numerosi draghi infernali rappresentati nelle Apocalissi Anglo/Normanne e in numerosi affreschi di Giotto.
Piccolo Junior: dal Dionisiaco all’ Apollineo: il principio dell’ Enantiodromia.
Dopo che Son Goku ha sconfitto Mago Piccolo, l’uovo sputato lontano dal perfido essere si schiude, ed esce un piccolo mostro verde già in grado di combattere. È Piccolo Junior. Appena uscitodall’ uovo, per istinto, sa già quale è la sua missione: sconfiggere Goku e vendicare suo padre. Subito dopo si reca in un villaggio di contadini dove inizia a perseguitare gli anziani abitanti. Mentre Son Goku si allena nel Palazzo del Supremo con il suo assistente Mr. Popo, il quale si rivela più forte del Mago Piccolo, il figlio del Mago Piccolo Piccolo Junior è già deciso ad eliminare Son Goku e vendicare così suo padre. Son Goku pero’ è ignaro di tutto. È il Supremo che svela la verità a Son Goku. Il Supremo non è altro che la porta buona del Mago Piccolo. È praticamente identico a Piccolo. Infatti Son Goku non appena lo vede nel suo palazzo, credendo che fosse di nuovo Piccolo, si scaglia con rabbia verso di lui. Ma il Supremo lo ferma con in dito. Egli racconta a Son Goku come un tempo lui e Piccolo erano un unico Essere. In seguito la parte malvagia si separa e da vita ad un essere identico al Supremo ma malvagio . Questa storia ci sta narrando in realtà che il bene e il male, Apollineo e Dionisiaco, hanno la stessa origine. Una polarità si origina dall’altra e viceversa. Il Supremo esaudisce il desiderio di Son Goku di fare resuscitare tutte le vittime di Piccolo, così ricrea il Drago Shenlong attraverso un modello in creta fatto da Mr. Popo. Ma in cambio di questo favore il Supremo chiede a Goku di restare nel suo palazzo per alcuni anni in modo da allenarsi per affrontare il figlio di Piccolo: Piccolo Junior. Il quale partecipera’ al prossimo Torneo Tentachki appositamente per fare vendicare suo padre. Son Goku infatti ha molto da imparare ancora. Nonostante abbia sconfitto Piccolo, la sua forza è ancora troppo istintiva. Mr. Popo gli fa capire che non basta avere una grande forza ma si deve saperla usare e applicare. Oltre alla forza Son Goku deve capire che per combattere è necessario svuotare la mente e annientare lo spirito. Son Goku fino adesso ha una forza soltanto selvatica. Ma non basta. Bisogna sapere controllare la mente, lo spirito e il corpo. E soprattutto sapere percepire il silenzio. Questi sono gli insegnamenti della filosofia e spiritualità Zen. E sono molto preziosi per un combattente. In un episodio filler, cioè non facente parte del manga originale, Son Goku, grazie a una bambina che abitava un villaggio di campagna, impara a percepire i suoni della natura ascoltando il silenzio. Entra quindi in uno stadio meditativo. È un elemento fondamentale per essere un grande guerriero.
Dopo alcuni anni, Son Goku è un giovane adulto e all’inizio nessuno lo conosce. Piccolo Junior si è iscritto al torneo dove è sempre più deciso a farla pagare a Goku. Son Goku infatti racconta la storia di Junior ai suoi amici, i quali sono sconvolti. Non riescono a credere che Piccolo è tornato attraverso suo figlio. Prima di affrontare Son Goku Piccolo Junior si scontra contro il Supremo, che per l’occasione ha assunto le sembianze umane. Il Supremo cerca di imprigionare Junior con la Mafuba, ma Piccolo Junior la dirotta contro il Supremo il quale resta imprigionato. Il combattimento con Son Goku è a livelli disumani. Piccolo Junior è decisamente molto più forte di suo padre. Ecco perché Son Goku si è allenato molto. Alla fine dell’incontro, dopo una battaglia senza esclusione di colpi di scena , Son Goku vince. Tuttavia risparmia Piccolo Junior perché se lo elimina definitivamente scomparirebbero il Supremo e con egli le sfere del drago.
Nel corso degli anni però , Piccolo Junior cambia. In seguito all’invasione della terra da parte dei Sayan , ai quali si scopre appartenere anche Goku, la malvagità di Piccolo Junior lentamente diminuisce. Inizia ad allearsi a Son Goku e diventa addirittura il maestro di suo figlio. Nello scontro contro Nappa e Vegeta arriva a dare la sua vita per difendere Gohan. Insomma, Junior diventerà un guerriero della luce. Il suo processo di cambiamento, che dal Dionisiaco passa all’ Apollineo, si chiama in psicologia Enantiodromia. E si verifica quando un polo estremo passa in un altro. Il bene si può trasformare in male e il male può trasformarsi in bene. Poiché le polarità di bene e male, di Apollineo e Dionisiaco sono unite, questo processo può avvenire molto frequentemente. È un concetto che ha studiato Carl Gustav Jung e la sua allieva Marie Louise Von Franz , prendendo in prestito il concetto dal filosofo Presocratico Greco Eraclito di Efeso ( 535 Quando una polarità raggiunge il livello massimo della sua essenza, può cominciare un declino o una ascesa. È così in tanti ambiti della vita. Per esempio con la depressione, come ho accennato prima. Quando una depressione scende a livelli profondi, può avvenire una risalita verso la felicità e la gioia di vivere. Quando il lato Apollineo tocca livelli altissimi, può scendere nel regno del Dionisiaco. Ma può accadere anche che il livello massimo di Dionisiaco salga verso l’Apollineo. Le due polarità quindi non sono statiche. Ma sono in continuo mutamento.
Parte seconda:
L’ Antico Egitto , Gobekli Tepe e la civiltà di Creta: Apollineo e Dionisiaco tra Archeologia , paleontologia , simbologia e psicologica alchemica: il gatto, il serpente e il coccodrillo .
“ Chi non sa, o Volusio Bitinico, quali mostri veneri il pazzo Egitto?! … alcuni adorano il coccodrillo, altri hanno paura dell’Ibis che mangia i serpenti. La statua dorata del sacro cercopiteco risplende, la dove risuonano le magiche corde Memnone e giace sepolta l’antica città di Tebe dalle cento porte. Vi sono città dove tutti adorano i gatti , altre dove adorano un pesce del fiume; ma nessuna che adora Diana “ ( Decimo Giunio Giovenale ,Satira numero 15, da “ Il cacciatore celeste “ di Roberto Calasso, Pag. Edizione Adelphi).
Questa quindicesima Satira del poeta Latino Decimo Giunio Giovenale ( 55 / 60 A. C. – 127 D. C. ), si mette in ridicolo la religione Egizia con i suoi usi e costumi. Per un Romano era difficile comprendere l’ umanizzazione degli animali che facevano gli Egizi. Essi, sono stati il popolo che più di chiunque altro ha umanizzato e divinizzato gli animali. La dea Bastet era rappresentata da un gatto, la dea Sekhmet da una leonessa, il dio Thot, colui che porta la conoscenza e la scrittura da un Ibis, il dio dei morti, Anubi, da uno sciacallo e il dio Sobek, una divinità che incuteva molto timore agli Egizi, era raffigurato con la testa e il collo di un coccodrillo. Tutte queste divinità e le loro rappresentazioni artistiche e scultoree, davano un senso di inquietudine ai Romani . Per loro l’ Egitto era un luogo oscuro e tenebroso, Dionisiaco. Il lato Apollineo della religione Egizia era rappresentato dal gatto. Invece il lato oscuro , Dionisiaco e tenebroso dell’ Egitto , era rappresentato dal dio coccodrillo Sobek. Nonostante la figura del gatto rappresenta il lato oscuro e Dionisiaco del femminile e l’ombra e il lato oscuro della Vergine Maria, come abbiamo visto in precedenza, in Egitto il gatto era un essere di luce. Era una divinità Apollinea.
La dea Bastet era la protettrice della famiglia, dei valori familiari e della bellezza. La versione Greca della dea Bastet era la dea Artemide. Ma nella religione e Cosmogonia Egizia, il gatto è protagonista della battaglia del bene contro il male. Il Grande gatto di Eliopoli, è infatti la personificazione del dio Ra, e rappresenta il lato di luce e Apollineo della vita e dell’universo. Nella ventesima dinastia Faraonica , viene raffigurato mentre lotta contro il malefico serpente Apopi, che rappresenta il lato oscuro, tenebroso e malefico dell’universo. Lo possiamo osservare nel dipinto di una parete tombale risalente alla ventesima dinastia Faraonica, la tomba di Inhkerkhau ( TT 359), che si trova nella città di Deir- El Medina: in questo dipinto il Grande gatto di Eliopoli tiene un coltello e combatte contro il malvagio serpente Apopi, mentre tenta di tagliargli la testa. Apopi è la rappresentazione Dionisiaca dell’ oceano primordiale , e rappresenta il caos primigenio del mondo, il mondo primordiale dove le forze ctonie , tenebrose e dionisiache si scatenano. Il Grande gatto di Eliopoli è quindi il principio Apollineo dell’ Universo che si scontra con la sua polarità opposta, cioè quella Dionisiaca, femminile e ctonia. Le rappresentazioni di questo gatto si trovano anche in altre tombe come la tomba di Sennedjem e di Nakhtamon, tutte ubicate nella città di Deir- El – Medina. Insieme al serpente Apopi è raffigurato un albero. Qualcosa di simile si trova nell’ Epopea di Gilgames Sumerica, dove nei pressi dell’albero della Vita Eterna dimora un serpente. Il serpente dimora anche nell’ albero Biblico della Conoscenza del Bene e del Male. È molto probabile quindi che il serpente che dimora negli alberi sia un immagine archetipica molto antica. Il Grande gatto di Eliopoli lo troviamo menzionato anche nella preghiera dei defunti che è contenuta nel Libro dei Morti degli antichi Egizi ; e si trova nel capitolo diciassettesimo :
“ Io sono il Grande Gatto di Eliopoli che si trovava al lago dell’ albero Ishead di Heliopolis…..
Quella notte della battaglia in cui fu compiuta la sconfitta dei Sebu, e quel giorno dello sterminio degli avversari del Signore dell’universo,
Cos’è questo?,
Riguardo al Grande Gatto che è al lago dell’albero Ishead di Heliopolis,
È Ra stesso, ed è stato chiamato Gatto dal detto di Shu: egli è simile a ciò che ha fatto, e gli è venuto così il suo nome di gatto “ ( da Boris De Rachelwitz: Il Libro dei Morti degli antichi Egizi, Edizioni Mediterranee ).
Da questo stralcio di questa preghiera si comprende come il gatto per gli antichi Egizi era una delle tante personificazioni di Ra. Una divinità Apollinea e solare. Inoltre il gatto guerriero della Cosmogonia Egizia potrebbe essere un immagine archetipica dei successivi gatti guerrieri e portatori di abbondanza, come per esempio il Gatto con gli stivali. E in quanto principio solare e Apollineo il gatto è il guardiano e guida delle anime. Ha questa funzione per esempio in una fiaba contemporanea, Coraline, di Neil Gaiman, dove il gatto accompagna Coraline nel regno dell’ Altra Madre.
Il lato Dionisiaco , oscuro e tenebroso della Cosmogonia Egizia è rappresentato invece dal dio coccodrillo Sobek. Lo storeografo , viaggiatore , geografo e filosofo Greco Strabone ( 60 A. C. – 21 D. C. ) , scrisse una grande opera geografica e storica composta da diciassette libri , la Geografia, nella quale analizza tutto il mondo del Mediterraneo a quel tempo conosciuto. E soltanto nell’ultimo libro, quello diciassettesimo, si parla dell’ Egitto e della Libia. Ecco come Strabone parla della venerazione degli Egizi per il coccodrillo :
“ in questo nomo il coccodrillo è tenuto in grandissima considerazione , ed è sacro verso di loro quello che in un lago è nutrito per conto proprio ed è mansueto nei riguardi dei sacerdoti. Si chiama “ Saouchos”: si ciba del frumento e dei pezzi di carne e del vino che sempre gli stranieri , giunti cola’ per vederlo, gli porgono. Ad ogni buon conto il nostro ospite, uno degli ottimati, che ci faceva da guida in quel luogo, se ne andò insieme a noi al lago portando del pranzo una focaccia e carne cotta e una brocca di idromele. Trovammo l’animale che giaceva sulla riva: tra i sacerdoti che si erano accostati alcuni gli si spalancarono le fauci, un altro gli introdusse il dolce e poi la carne e quindi l’idromele. Il coccodrillo, saltato giù nel lago, raggiunse velocemente la parte opposta. Al sopraggiungere di un altro straniero con un’offerta simile, i sacerdoti presero le primizie, fecero di corsa il giro del lago e tenendo fermo il coccodrillo, allo stesso modo gli porsero il cibo. “ ( Da Strabone, Geografia, libro 17, L’ Egitto/ da National Geographic Storica, Barbara Faenza, 21 Novembre 2021. ).
Da questo lungo passo de geografo Strabone, si può comprendere subito una cosa: il coccodrillo, in quanto un rettile, vuole procurarsi le prede e non accetterà mai un offerta di cibo, né tanto meno dei dolci. Gli antichi Egizi lo adoravano e questo loro comportamento era in segno di rispetto per questo animale, ma l’ istinto lungo centinaia di milioni di anni, non lo permette. Come per i gatti, anche per il coccodrillo gli Egizi avevano costruito una intera città. E come per i gatti, anche i coccodrilli meritavano la mummificazione. Sono state scoperte centinaia di mummie di coccodrillo. La citta’ dei Coccodrilli si trovava nella antica città di Shedet, situata nei territori dell’ attuale El – Fayyum. La città di El- Fayyum si trova a circa 130 km dalla città del Il Cairo, e comprende anche parte degli antichi territori della Città dei Coccodrilli.
Sotto il territorio della città di El- Fayyun, si trovano importanti stratificazione paleontologiche e archeologiche. A livello paleontologico furono scoperti resti fossili di antenati degli elefanti, come il Moeritherium ( Andrews, 1901), e antenati dei rinoceronti, come il gigantesco Arsinotherium beadnell, 1902). Ma non mancano nemmeno fossili di uccelli preistorici come gli antenati delle cicogne. A livello archeologico invece l’importanza di El- Fayyum sta per avere scoperto una grande quantità di opere artistiche come i famosi Ritratti di El- Fayyum, che ci hanno dato una testimonianza preziosa sull’ Egitto dell’epoca tardo Romana. Ma i territori Egiziani hanno rivelato altre sorprese paleontologiche. Furono scoperti reperti fossili appartenenti alle balene preistoriche, come il Basilosaurus. chiamato anche Zeuglodon, questo cetaceo preistorico visse durante l’ Eocene, circa 40 – 37 milioni di anni fa nei mari dove riaffiorarono i territori dell’ attuale Nord Africa, come l’ Egitto, e il Nordamerica. Il Basilosaurus era un mammifero placentare predatore che si cibava di squali, calamari e altri cetacei. Nello stesso periodo e negli stessi territori, nell’ Eocene superiore e medio, visse anche il Dorudon, un archeoceto. Sempre in Egitto visse uno dei più grandi teropodi della storia della vita sulla terra: lo Spinosaurus Aegypticus ( Stromer, 1915), un teropode acquatico, dalle abitudini alimentari sia carnivore che piscivore.
Il dio Sobek era un dio aggressivo e imprevedibile. La cosa che sorprende pero’ è che Sobek nella religione Egizia era rappresentato da entrambe le polarità: era sia Apollineo che Dionisiaco. Il suo culto era legato alla fertilita della terra e al potere del faraone . Il lato oscuro e Dionisiaco di questo dio lo troviamo in una preghiera contenuta nei Testi delle Piramidi appartenenti alla quinta e sesta dinastia. Ecco come viene presentato Sobek:
“ Unis è Sobek, verde nel piumaggio…. Venuto dalla coscia e dalla coda della grande dea alla luce del sole. Unis è apparso come Sobek, figlio di Neith. Unis mangerà con la sua bocca, Unis urinera’ e Unis si accoppiera’ tramite il suo membro…. “ ( da “ The Ancyent Egyptian Pyramids Texts : Allen James P. ).
In questa preghiera su descrive l’istinto della vita, con il suo lato più brutale e animalesco. Ma nel Libro di El- Fayyum, un testo di Tolemaica e Romana, il dio coccodrillo Sobek è dassimilato a Ra: è quindi una divinità solare responsabile addirittura della creazione dell’universo. Sobek quindi è sia Apollineo che Dionisiaco.
Le forze oscure, Dionisiache e tenebrose nell’antico Egitto sono rappresentate dal gigantesco serpente Apopi. I serpenti e i coccodrilli sono rettili ( Reptilia, Laurenti, 1768 ). Si tratta di animali a sangue freddo e molti di loro come gli uccelli sono ovipari. Nei tempi preistorici i rettili comprendevano un gruppo di animali molto più vasto come gli arcosauri, i dinosauri e altri rettili preistorici. Oggi i rettili sono rappresentati soltanto dalle tartarughe, dai coccodrilli, dalle lucertole e dalle iguane. I serpenti si evolsero a partire da rettili tetrapodi con quattro zampe: ma la loro evoluzione inizia subito dopo l’estinzione dei dinosauri, durante il paleocene. Uno dei serpenti fossili più antichi è il Paleopython ( Rochebrune, 1880), il qualedurante l’ Eocene , e che fu scoperto nel giacimento fossilifero del Pozzo di Messel, nei pressi della omonima cittadina Tedesca. Questo serpente preistorico raggiungere la lunghezza di circa 2 metri.
Da sempre nell’immaginario collettivo il rettile è associato alla paura, alla morte e alla distruzione. Ne è un esempio il drago. È molto probabile che la paura istintiva nei confronti dei rettili, in particolare dei mammiferi placentari ( specie umana compresa), sia una sorta di memoria genetica che risale a quando i mammiferi placentari erano ancora dei piccoli roditori che scappavano dai dinosauri teropodi.
Nella cosmogonia Egizia, come accennato prima, il gigantesco serpente Apopi è la rappresentazione del male e della distruzione cosmica. Se il lato Apollineo e solare dell’universo nella religione Egizia era rappresentato dal dio Ra, che spesso assumeva la forma di un gatto, il lato oscuro, Dionisiaco e tenebroso dell’universo era invece rappresentato da Apopi, colui che incarnava le tenebre l’oscurità e il caos. Si dice che poteva raggiungere la lunghezza di 15 metri.
Digressione evolutivo/ paleontologica.
Nella preistoria visse realmente un serpente che poteva raggiungere i 10/ 15 metri di lunghezza: era il Titanoboa correjonensis ( Head et Al., 2009). Questo gigantesco serpente visse durante il Paleocene, circa 60 milioni di anni fa, sei / sette milioni di anni dopo l’estinzione dei dinosauri. Il Titanoboa correjonensis visse nei territori del Sud America e stritolava le sue prede come fanno oggi le anaconde e i pitoni.
Per quanto riguarda il coccodrillo, la sua origine ed evoluzione risale in parallelo a quella dei dinosauri. L’ antenato più accreditato dei coccodrilli è il Saltoposuchus connectens ( Heune , 1921 ). Gli antenati dei coccodrilli erano animaletti bipedi molto simili ai primi dinosauri.
Il Saltoposuchus connectens ( Heune, 1921 ), era infatti molto simile ad un Campsognathus longipes ( Wagner, 1859 ). I coccodrilli, Crocodylimorpha ( Hay ,1930), sono un gruppo di rettili arcosauri che incominciarono ad evolversi durante il Triassico.
Il Saltoposuchus connectens visse nel Triassico superiore, 215 milioni di anni fa. Quando visse il Saltoposuchus connectens, esisteva la Pangea. Tutti i continenti erano uniti in un unico superammasso. Ma quando nel corso dei milioni di anni successivi la Pangea incominciò a frantumarsi, nei territori si crearono anche grandi fiumi e grandi laghi profondi. Molto probabilmente alcuni esemplari di Saltoposuchus connectens incominciano a frequentare i fiumi i laghi e gli acquitrini fino ad evolversi in rettili sempre più adattati alle acque. Mentre i dinosauri lentamente si evolvevano, anche i coccodrilli stavano iniziando il loro percorso. I loro antenati più vicini tuttavia sono i Protosuchi, una famiglia di rettili sinapsidi che visse durante il Giurassico superiore nei territori dell’attuale Nordamerica convivendo con le prime forme importanti dei dinosauri.
Un altro esemplare che potrebbe essere stato un loro antenato è il Gracilisuchus stipanicicorum ( Romer, 1972), un piccolo rettile arcosauro molto esile, da qui il nome, vissuto nel Triassico medio. Molto probabilmente era anche bipede e viveva tra la terraferma, il bosco e l’acqua degli stagni e gli acquitrini. I coccodrilli durante la loro evoluzione svilupparono le forme più disparate: il massimo picco della loro evoluzione si ebbe nel Cretaceo. In questo periodo, circa 75 milioni di anni fa, in Madagascar, si evolse una forma bizzarra di coccodrillo, che per i paleontologi era addirittura erbivoro: il Simosuchus clarki ( , Questo coccodrillo abitava territori dove erano presenti dinosauri teropodi carnivori come il grande Majiungusaurus crenatissimus ( Deperet, 1896 ) , sauropodi come il Repetosaurus Krausei ( Rogers & Forster , 2001) e bizzarri uccelli preistorici ancora molto simili ai dinosauri, come il Vorona berivotrensis ( Forster et Al. , 1996 ) e il Rhaonavis ostromi ( Forster et Al, 1998 ) .
Ma è nel continente Africano che si evolsero i coccodrilli più spaventosi e giganteschi. Circa 112 milioni di anni fa, nel Cretaceo superiore, nei territori del Niger, viveva il Sarcosuchus imperator ( Broin & Taquet, 1966 ), il più grande coccodrillo mai apparso sulla terra. I primi fossili di questo coccodrillo furono scoperti durante alcune spedizioni nel deserto del Sahara dal paleontologo francese Albert Felix De Lapperant. Successivamente furono scoperti altri resti fossili nel sud della Tunisia e nel nord del Niger. Mentre nel 2000, nella Formazione Erlhaz nel Nigrer, una spedizione guidata dal paleontologo Paul Sereno, scopri una miniera di resti fossili di questo coccodrillo preistorico. Furono scoperti circa 20 giganteschi crani tutti risalenti al Cretaceo inferiore. Il Sarcosuchus imperator poteva raggiungere circa i 15 metri di lunghezza. Praticamente non aveva nulla da temere dai dinosauri. Anzi, nei territori centro Africani all’epoca del Sarcosuchus imperator vivevano molte specie di dinosauri: dinosauri, come per esempio il sauropode Nigersaurus taqueti ( Sereno et Al. 1999) , del quale sicuramente si cibava soprattutto approfittando degli individui deboli, malati o giovani che si trovavano nei pressi dei fiumi e dei laghi. Ma nell’ Habitat del Sarcosuchus imperator vivevano anche teropodi carnivori abbastanza pericolosi, ma non per il Sarcosuchus, come il Suchomimus tenerensis ( Sereno Et Al., 1998), il quale era anche pescivoro e che poteva essere predato dal Sarcosuchus , e il Kruptps palaios ( Sereno et Brusatte , 2008). Altri dinosauri erbivori presenti nell’area del Sarcosuchus imperator erano il Lurdusaurus arenatus ( Taquet & Russel, 1999) e l’ Ouranosaurus nigeriensis ( Taquet, 1996 ) , tutte probabili prede del Sarcosuchus imperator.
Tuttavia , è esistito un coccodrillo ancora piu gigantesco del Sarcosuchus imperator: sto parlando del Machimosaurus rex ( Von Meyer, 1837/ Fanti et Al., 2016 ). Questo coccodrillo gigantesco è stato scoperto in varie parti del mondo: in Tunisia, in Etiopia, in Sassonia ( Germania) , nei Paesi Bassi, in Olanda e in Portogallo. Se il Sarcosuchus imperator poteva raggiungere gli 11/ 12 metri di lunghezza, il Machimosaurus rex poteva raggiungere anche i 15 metri. L’esemplare più grande è stato scoperto dalla squadra di paleontologi guidata da Federico Fanti, come racconta lui stesso nel suo libro Cacciatore di dinosauri ( Edizioni Rizzoli, 2022 ). La scoperta di questo esemplare di coccodrillo gigantesco avvenne in Tunisia. Il Machimosaurus rex appartiene al gruppo dei Teleosauridae, un gruppo di rettili acquatici molto vicini ai coccodrilli. Le prede del Machimosaurus rex erano di vario tipo: potevano essere dinosauri sauropodi ma anche tartarughe e altri rettili. Visse tra il Giurassico superiore e il Cretaceo.
I coccodrilli quindi, seguendo le tracce delle scoperte paleontologiche, vissero da sempre nei territori Centro/ Nordafricani. Ma coccodrilli preistorici lì troviamo anche nei territori del Nordamerica. I coccodrilli oggi rimasti sono il Coccodrillo del Nilo, il Caimano, il coccodrillo marino o Australiano e il Gaviale. Questi rettili sono tra gli animali più pericolosi e feroci del mondo, insieme ai Draghi di Komodo, conosciuti per la loro ferocia e per gli agguati improvvisi con i quali azzannano le loro prede.
Il Dionisiaco nella civiltà di Gobekli Tepe e nei Tophet Fenici.
Nel 1963 una spedizione archeologica Turco / Statunitense scopri nei pressi della citta’ turca di Sanliurfa, vicino al confine Siriano, un piccolo centro di attività umana risalente alla preistoria. Ma all’inizio nessuno capi bene di che cosa si trattava. Fu l’archeologo tedesco Klaus Schmidt ha capire definitivamente che in quella zona si trovava un sito risalente al Neolitico. Nel 1995 gli scavi condotti sul sito dalla squadra di Klaus Schmidt svelarono al mondo un qualcosa di straordinario: un complesso megalitico costituito da numerosi pilastri a forma di T di 15 tonnellate ciascuno nelle quali erano scolpiti numerosi animali. Gli animali raffigurati nelle stele megalitiche sono diverse specie: si va dai ragni e aracnidi ( Aranea, Clerck, 1757), agliscorpioni ( Scorpiones, C. L. Koch, 1837 ), dalle formiche ( Formicidae, Latreille, 1809 ), ai rettili come serpenti ( Ophidia, Linnaeus, 1758 ), dagli uccelli come l’ anatra ( Anatidae, Vigors, 1825 ), la gru ( Gruidae, Vigors, 1825 ) e gli avvoltoi ( Gypiniae, Blyth, 1851 ) , ai mammiferi placentari come volpi ( Vulpes vulpes, Linnaeus, 1758 ), leoni ( Panthera leo, Linnaeus, 1758), bovini ( Bos taurus, Linnaeus 1758) , tori ( Bos taurus, Linnaeus, 1758 ) e cinghiali ( Sus scrofa, Linnaeus, 1758).
Tutte queste specie animali raffigurate nelle stele megalitiche alte fino a 6 metri, secondo l’ archeologo Klaus Schmidt avevano un significato ben preciso: tale raffigurazioni infatti sarebbero state delle narrazioni per immagini, forse una delle prime mitologie raccontate nella preistoria i quali echi si riscontrerebbero nella mitologia Sumera di 5. 000 anni più tardi.
Non dimentichiamo che il sito di Gobekli Tepe attraverso le analisi del radiocarbonio – 14 risulta edificato tra 11. 600 A. C. / 9. 700 / 8. 200 A. C. / 7. 300 A. C. Comunque l’epoca risale al Decimo millennio A. C. , forse addirittura al 12. 000 A. C. Tutto ciò mette in discussione sia la storia della civiltà umana così come viene ancora oggi tramandata che le epoche cronologiche delle civiltà umane. Gobekli Tepe è quindi ancora più antico di Catal Huyuk, 5. 000 anni più antico dello Ziqqurat Sumero e 7. 000 anni più antico delle Piramidi.
Sono varie le ipotesi a che cosa servisse esattamente questo sito archeologico: la più accreditata è quella che questo sito potrebbe essere stato un centro religioso per gli sciamani e quindi un tempio dove pregare. Oppure un sito astronomico : le stele megalitiche a forma di T infatti sarebbero posizionate e allineate in modo perfetto con la stella Sirio. Comunque sia, si trattava sicuramente di un tempio dove si contemplava il lato oscuro della natura rappresentato attraverso i ragni, i serpenti e gli avvoltoi. In particolare l’ avvoltoio e’ l’animale che a Gobekli Tepe ha una raffigurazione inquietante.
In una stele megalitica del sito, la cosiddetta Stele dell’ avvoltoio, presenta un rilievo raffigurante un avvoltoio il quale sembra giocare con la testa di un morto. Sicuramente le popolazioni preistoriche che costruirono il tempio, osservavano molto bene la natura e le attribuivano già una certa simbologia. E questo mette in discussione anche l’origine della mente umana moderna e la sua capacità di creare legami simbolici.
I bambini sacrificati al Moloch: il Tophet.
Con il termine Tophet si indica un santuario nel quale venivano sacrificati bambini molto piccoli al dio Moloch Baal e Tanit. Le testimonianze principali di queste oscura pratiche Fenice e Puniche sono di origine archeologica. I Tophet furono scoperti in tutto il Mediterraneo: in Sicilia presso l’ isola di Mozia, in Sardegna presso Tharros, Nora e Cagliari. Ma anche a Susa , l’ antica Cartagine, l’ Hadrumentum Romano, in Tunisia. Le testimonianze letterarie si trovano innanzitutto nella Bibbia, dove nel libro di Geremia ( Gr, 7, 31) e nel Libro dei Re ( Re, 23, 10 ), si parla di tale pratica Fenicia. Ma di grande importanza è La stele di Mesha ( 840 A.C.), fatta di basalto, dove c’è un accenno ai sacrifici di bambini. Mentre per quanto riguarda gli autori prettamente Fenici come Filone di Biblo ( 40 D. C. – 130 D. C. ) e Sanchunathon ( 14 secoli prima di Cristo), essi sono importanti perché narrano testimonianze sicure in quanto autori punici. Anche se le loro testimonianze sono filtrate attraverso altri autori come il filosofo Porfirio di Tiro ( 233 – 305 D. C. ) e lo storico della Chiesa Eusebio di Cesarea ( 265 – 340 D. C. ) , il quale raccoglie numerosi passi di Sanchunathon nella sua Preparazione Evangelica.
Ma le popolazioni che uscivano dalla preistoria, come la civiltà di Creta, dimostrano che anche l’aspetto dell’ Apollineo era presente. A Creta fu scoperta infatti un’intera civiltà basata sulla bellezza, sulle arti e sulla raffinatezza, nella quale uomini e donne gioiosi partecipavano alla vita pubblica, politica e culturale dell’ isola, come è ben testimoniato dal Palazzo di Cnosso. Sembra che l’Apollineo e il Dionisiaco si manifesta nella storia come una sorta di Equilibrio punteggiato : per lunghi periodi compare soltanto il Dionisiaco e subito dopo l’ Apollineo. Ma accade anche il contrario, anche se raramente: per lunghi periodi domina l’ Apollineo e per un periodo minore il Dionisiaco. Tuttavia, la civiltà contemporanea sembra essere dominata soltanto dal Dionisiaco e dalle tenebre.
Parte terza :
Il Dionisiaco nella musica: il “ Dies irae “ ( Tredicesimo secolo ) e le opere di Franz Liszt ( 1811 – 1886 ). quando l’ Apollineo si trasforma in Dionisiaco.
Sappiamo che la musica da sempre è conosciuta, utilizzata e studiata per i suoi effetti sul cervello e sulle emozioni. Gli sciamani per esempio, attraverso la musica e l’utilizzo dei funghi allucinogeni, entravano in trans.
Le melodie della musica sostengono il sottofondo di ogni film, documentari, eventi e stagioni della vita. Ma non dobbiamo dimenticare che la musica può anche angosciare. Da una trentina a questa parte infatti, si producono canzoni sempre più tristi e angoscianti. Questa tipologia di musica appartiene al polo negativo della musica, e come tale abbassa le vibrazioni. È forse è proprio questo che vogliono le case discografiche. Infatti sono sempre di più le canzoni e le melodie tristi e angoscianti. E secondo me , non è un caso.
La storia della musica contiene decine di composizioni Apollinee : il Canto Gregoriano, la musica Polifonica Fiamminga, le composizioni pianistiche di Frederyk Chopin ( 1810 – 1849 ), in particolare gli Studi per pianoforte Opera 10 e Opera 25 , nei quali il lato Apollineo della vita si esprime con gioia, anche se non mancano piccoli accenni ad un lato più aggressivo della musica, soprattutto nelle descrizioni di alcuni fenomeni naturali come le tormente di neve. Tutta le produzioni di Frederyk Chopin sono piene dello spirito Apollineo, anche se in alcune opere come le Polacche ,le Polanaise e i Valzer, Chopin si apre occasionalmente anche al lato più tumultuoso e Dionisiaco. Il picco della bellezza Apollinea nella musica si raggiunge a mio avviso con i balletti di P. I. Tchaikowskij ( 1849- 1892 ), in particolare con La bella Addormentata ( 1889 ) e con Lo Schiaccianoci ( 1892 ).
Il più grande pianista di tutti i tempi , l’ Ungherese Franz Liszt ( 1811- 1886), il lato Apollineo e Dionisiaco è molto più evidente e marcato. Il lato Dionisiaco e tenebroso della vita, in Franz Liszt prende forma in molte opere sia pianistiche che orchestrali. Nell’ opera Totentanz una parafrasi del canto Medievale Dies irae, Dionisio, Saturno e Ade entrano in scena. Totentanz, fu composta tra il 1834 e il 1859, Liszt impiegò circa 25 anni per scriverla. Si tratta di una grandiosa e geniale Danza Macabra per pianoforte e orchestra, dedicata al pianista Huns Von Bulow, ritenuta per molti anni difficilissima de eseguire e per questo fu dimenticata per un lungo periodo. Di recente è stato l’impegno del pianista Italiano Arturo Benedetti Michelangeli a farla rivalutare. La sezione pianistica è infatti una delle parti più difficili in assoluto di tutta la storia del pianoforte.
Il Dies Irae è una sequenza Medioevale attribuita a Tommaso da Celano ( 1200 – 1260 ), uno scrittore e poeta Italiano del 1200, incorporata successivamente nelle sezioni del Canto Gregoriano e nella Messa da Requiem.
Il testo del Dies irae, Giorno dell’Ira, si ispira ad un passo della Bibbia, precisamente ad un passo di un libro dell’ Antico Testamento, Il libro di Sofonia ( 1, 15- 16):
“ Giorno di ira quel giorno, Giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebre e di caligine, giorno di nubi e di oscurità , giorno di squilli di trombe e di allarme sulle fortezze e sulle torri d’ angolo “.
Il passo Biblico citato contiene il Nigredo che si abbatte sull’ umanità sottoforma di oscurità e giustizia divina. Tommaso Da Celano riscrive questo passo aggiungendo la figura della Sibilla e di Davide:
“ Dies irae, Dies illa,
Solvet seclum in favilla,
Teste David cum Sybilla ,
Quanto tremurs est futurus ,
Quando Judex est venturus,
cuncta stricta discussurus “…….
La sequenza quindi descrive il Giudizio Universale di tutta la terra. Il testo è Dionisiaco e tenebroso, ma la melodia è invece molto eterea e Apollinea, soprattutto se cantata dalle voci bianche. Franz Liszt però trasforma la melodia originale in una terribile e sfrenata danza della morte, vorticosa ,diabolica e tenebrosa.
Il tema delle Danze macabre nasce nei secoli del Medioevo quando in Europa Occidentale si affermano molte pitture e incisioni raffiguranti scheletri danzanti. Quasi una parodia beffarda della morte. Come beffarda è la Totentanz: una parafrasi sul tema del Dies irae di Franz Liszt. Il brano inizia con gli accordi pesanti del pianoforte che introducono il tema. E subito viene ripreso dai tromboni. Le parti pianistiche non solo sono di una difficoltà unica, ma descrivono al meglio il lato oscuro, tenebroso e vorticoso della musica e della vita. Tuttavia, nella parte centrale non mancano brevi accenni Apollinei che attraverso il pianoforte trasmettono una delicata e dolce melodia . Ma subito dopo torna con prepotenza il tema del Dies irae trasformato dall’orchestra.
Anche il compositore il compositore francese Hector Berlioz ( 18ha utilizzato il tema del Dies irae nel Quinto movimento della sua Sinfonia Fantastica Opera 14, del 1830. Ma in Berlioz il tema diventa grottesco, piu una danza delle streghe e quasi umoristico in certi passaggi. Mentre in Liszt il tema viene trasformato dall’orchestra e acquista un atmosfera apocalittica con piccoli accenni sublimi.
Un altro brano Dionisiaco di Franz Liszt è il poema sinfonico Mazeppa. Originariamente composto come il brano pianistico numero 4 facente parte degli Studi trascendentali ( 1852 ), il brano divenne un grandioso poema sinfonico orchestrato dallo stesso Liszt. Il poema, uno dei più belli di Liszt , inizia subito con un furore e descrive una violenta galoppata di un cavallo sbizzarrito.
Ivan Mazeppa ( 1639 – 1709 ), era infatti era un cosacco Ucraino che fu condannato ad essere attaccato ad un cavallo lanciato in corsa per essere stato trovato a letto con la moglie di un notaio. La sua vicenda ha ispirato numerosi pittori e poeti tra i quali Lord Byron e Victor Hugo che compose la ballata dalla quale prese ispirazione Franz Liszt per io suo poema sinfonico.
Il tema principale, Dionisiaco e tenebroso, che descrive il cavallo infuriato lanciato al galoppo mentre trascina ferocemente Ivan Mazeppa, è descritta attraverso i tromboni che eseguono il tema in re minore. Soltanto nella parte finale c’è una nuova speranza, quando il cosacco viene liberato e viene accolto come un eroe dal suo popolo.
Tornando di nuovo al tema del Dies irae, dopo la Parafrasi di Franz Liszt e la versione in sabba di Berlioz, il tema in versione Dionisiaca sarà ripreso dal compositore e pianista Russo Sergej Rachmaninov nel poema sinfonico L’ isola dei morti ( 1908), un tenebroso e terrificante poema ispirato da un dipinto del pittore e sculture Svizzero Arnold Bocklin ( 1827- 1901 ). Nel Novecento il Dies Irae fu utilizzato nelle colonne sonore per il cinema. Sono tantissimi infatti i film che portano il tema del Dies irae trasformato in versione Dionisiaca: lo troviamo in Arancia meccanica di Stanley Kubrick, nel film Guerre stellari e in tanti altri film di azione, fantascienza e fantasy.
La sequenza del Dies Irae ha subito così il processo di Enantiodromia: dalla polarità Apollinea si è trasformata nella polarità Dionisiaca e tenebrosa .
Ma l’ Apollineo e il Dionisiaco nella musica di Franz Liszt non finisce qui: in un’altra stupenda composizione, la Piano sonata in SI minore, che fu scritta a Weimar tra il 1852 e il 1853 e pubblicata nel 1854, il tema portante di questa composizione è proprio il tema della Dualità e del Dualismo. Franz Liszt in questa composizione ha preso ispirazione dal tema dualistico Goethiano del Faust: Faust/ Mefistofele e Margherita sono il tema portante della struttura della sonata. La sonata presenta entrambi gli aspetti della Polarità: sia l’ Apollineo che il Dionisiaco. In questa opera si alternano con scatti improvvisi la turbolenza, il lato quasi luciferino della musica da un lato, e la dolcezza e la delicatezza d’altro. Si può dire che nella Sonata in SI minore sono concentrati tutti gli aspetti della musica di Franz Liszt. Grottesco, umorismo, sarcastico e melodico, in questa composizione ogni aspetto della dualita’ è in evidenza.
Un brano di Liszt che descrive l’armonia Apollinea della musica è il notturno Sogno d’amore, del 1851, il quale fa parte di un trittico di tre pezzi per pianoforte. Il brano è molto conosciuto anche perché compare come colonna sonora di alcuni film e di alcune pubblicità.
Un altro brano che contiene invece l’energia Dionisiaca è la terza parte della Faust Synphonie del 1854: segmentata in tre movimenti, la struttura di questa Sinfonia è come la Piano sonata in Si minore. Il secondo movimenti è dolce e malinconico, quindi Apollineo, il terzo è dedicato alla figura di Mefistofele, e riprende tutti i temi del primo movimento dedicato alla figura di Faust e li trasforma in una danza infernale, Dionisiaca, luciferina, sarcastica e ironica. Ma restando nel tema del Dionisiaco in Franz Liszt, c’è anche un’altra composizione che contiene elementi turbolenti e infernali: il trittico pianistico del Mephisto Valzer, realizzati tra il 1859 e il 1885, e ancora una volta ispirati dal capolavoro Goethiano. Ma non dobbiamo dimenticare nemmeno il Concerto per pianoforte e orchestra numero 2 ( 1857 ), il quale fu definito da Richard Wagner come il culmine dell’oscurità e del macabro.
Un altro compositore che ha descritto il lato tenebroso della vita attraverso la musica è il Russo Modest Petrovic Mussorgskij ( 1839- 1881). Il poema sinfonico Una notte sul monte Calvo ( 1867), diventato famoso per essere stato utilizzato dal capolavoro di Walt Disney Fantasia ( 1940), racconta attraverso la musica un sabba, cioè una danza delle streghe. Il poema sinfonico di Mussorgskij descrive attraverso gli strumenti musicali gli spettri, le streghe, le urla e i demoni che attraverso una grande orgia di tenebra e furore Dionisiaco.
Tuttavia di questo poema è più conosciuta la versione di Nikolaj – Rimskij Korsakov ( 1844 – 1908 ), la quale è leggermente diversa da quella originale. La versione originale è a mio parere la migliore oltre ad essere completa, mentre quella di Rimskij – Korsakov mantiene si i temi principali ma sono presenti allo stesso tempo molti tagli e alcune modifiche.
Apollineo e Dionisiaco nella letteratura fantastica di E. T. A. Hoffmann e nella fantascienza.
Il grande scrittore Tedesco E. T. A. Hoffmann ( 1776 – 2022 ) è conosciuto per i suoi racconti più famosi: l’uomo della sabbia e Lo schiaccianoci e il re dei topi. Hoffmann è uno dei maggiori rappresentanti della letteratura Romantica Tedesca. Sono due le sue raccolte più importanti: I Notturni ( 1816, 1817 ) e I Confratelli di San Serapione ( 1815 ). In questa grande raccolta di racconti, fiabe e novelle, il conflitto delle polarità dell’ Apollineo e del Dionisiaco l’ho trovato in tre racconti: nel racconto Le miniere di Farlun, e nelle fiabe Lo Schiaccianoci e il re dei topi e il bambino misterioso.
Nel racconto Le miniere di Farlun Hoffmann narra la storia di un marinaio che cambia lavoro. Dal mare si inserisce nelle miniere di carbone e di estrazione di metalli e diamanti. Durante il racconto il protagonista ha due tipologie di visioni: quando contempla il mare viene rapito dalla bellezza di una dea che lo trascina nei fondali marini. Questo è il lato Apollineo. Quando invece si trova nelle miniere, ha una visone orribile, tenebrosa e Dionisiaca: un vecchio mostruoso cerca di afferralo e di farlo sprofondare all’interno della caverna.
Nella fiaba Lo schiaccianoci e il re dei topi , che è la fiaba più conosciuta di E. T. A. Hoffmann grazie anche alle bellissime musiche del balletto di P. Tchaikowskij, il lato Apollineo è rappresentato dalle festività Natalizie, dalla bimba che riceve i regali e dallo zio Drosselmayer. Ma una notte, il re dei topi con il suo esercito entra nella stanza della bimba minacciandola : un mondo misterioso e inquietante si affaccia nella vita tranquilla e Apollinea: è il Dionisiaco che si manifesta sottoforma di topo e ratto. I topi e i ratti sono dei mammiferi placentari roditori spesso associati alle tenebre e alle catastrofi. Ma in questa fiaba il topo rappresenta il mondo sotterraneo Dionisiaco che si nasconde dietro il lato Apollineo della vita. Tuttavia la fiaba termina con la vittoria del Principe Schiaccianoci. È la bimba a salvare il Principe Schiaccianoci e a permettere così di rinascere. In questa fiaba di Hoffmann abbiamo il femminile che salva il maschile dalle grinfie di Ade e dalle streghe e gli permette di rinascere. Il Principe Schiaccianoci infatti tempo addietro, era stato imprigionato nella forma di uno schiaccianoci dalla perfida regina dei topi. Il fanciullo, che in realtà era il nipote di Drosselmayer, era stato l’unico in grado di spezzare la dura noce Krakatut, in modo da sciogliere l’incantesimo della principessa effettuato proprio dalla regina dei topi. Così la perfida regina dei topi trasforma il piccolo fanciullo in uno schiaccianoci.
Nella bellissima fiaba Il bambino misterioso, due fanciulli, fratellino e sorellina, incontrano sul bosco un misterioso bambino. Il fanciullo è dolce e gentile, e trasporta i due bimbi in un mondo meraviglioso, fatto di fiori e prati coloratissimi e profumati. Tuttavia il bambino racconta che il suo regno meraviglioso è minacciato da un mostro a forma di insetto. Leggendo tra le righe di questa fiaba, sembra che Hoffmann oltre all ‘ Apollineo e al Dionisiaco che permea il mondo, abbia voluto parlare del Bambino Gesù e della Vergine Maria. Da quello che racconta il fanciullo misterioso, egli sembra che sia il Bambino Gesù. Infatti racconta ai due bambini che il suo regno non si trova in questo mondo ma in un’altra dimensione, e sua madre è la regina più bella delle fate. Ora, è facile capire ad una lettura attenta, che la regina delle fate non è altro che la Vergine Maria e che il fanciullo misterioso non è altro che il bambino Gesù. Se si aggiunge poi l’affermazione del bimbo misterioso riguardo a sua madre, e cioè che il nostro mondo non ne vuole sentire parlare, allora il messaggio nascosto della fiaba è decifrato.
Questo è per quanto riguarda il lato Apollineo di queste fiaba.
Il lato Dionisiaco si manifesta nella seconda parte , quando le due bambole che i bambini avevano lasciato a terra si animano e minacciano i due fanciulli. Il tutto accompagnato da un’atmosfera di tenebra, con temporali e oscurità.
Successivamente il mostro di cui parlava il fanciullo misterioso si manifesta nel mondo dei due fanciulli: e si manifesta con le sembianze di un mostruoso insetto. Gli insetti e gli aracnidi, come ragni, calabroni, mosche e calabroni, sono elementi che appartengono all’oscurità e alla tenebra del Dionisiaco. Nel racconto Coraline di Neil Gaiman, del quale ne ho già ampiamente discusso e parlato, l’essere femminile mostruoso dell’altro mondo di nome Beldam, ma che fa chiamare L’altra Madre, è infatti un ragno. E ragni sono Ungoliant e Shelob, i due esseri mostruosi che abitano l’oscurità della Terra di Mezzo .
Ma Hoffmann è il maestro del Perturbante e del Dionisiaco nella letteratura fantastica . Come ha compreso Sigmund Freud, Hoffmann descrive il mondo per ciò che è: una realtà soltanto in apparenza Apollinea ma che nasconde il volto oscuro del Dionisiaco. Inoltre Hoffmann con la rappresentazione del mondo dell’infanzia attraverso i bambini , le bambole e i giocattoli, vuole rappresentare il mondo Apollineo dei valori dell’ infanzia in costante minaccia dal lato oscuro e tenebroso dell’ esistenza.
Ma nelle letteratura fantastica si deve fare un accenno ad un testo molto significativo anche se oggi dimenticato: Ritorno al mondo perduto di Robert Malone. In questo racconto i protagonisti tornano nei luoghi del Mondo perduto di Arthur Conan Doyle. Ma in questi territori c’è una nuova minaccia sconosciuta ad attenderli. Una colonia di ferocissime mantidi religiose gigantesche , frutto di un processo evolutivo anomalo e senza freni , alte più di un essere umano, spaventosamente dotate di spine e rostri con cui dilaniano le loro prede. Queste creature rappresentano perfettamente il lato Horror, Dionisiaco e feroce della natura. Una natura crudele e spietata pronta a divorare con ferocia qualunque cosa.
Nella letteratura fantascientifica, la Nigredo e il Dionisiaco tenebroso l’ho scoperto in un romanzo di Fred Hoyle ( 1915 – 2001) , un grandissimo astronomo Inglese, dal titolo La nuvola nera ( Edizioni Feltrinelli , 2020 ) . In questo racconto la minaccia per l’unanimità e per il resto della vita sulla terra proviene dallo spazio. Una gigantesca nuvola nera, capace di distruggere interi pianeti e di modificare il sistema solare, ha preso di mira la terra. Non appena la nuvola arriva nei pressi dell’ atmosfera terrestre, il cielo diventa buio per diversi giorni e settimane. Il clima muta e la maggior delle forme di vita si estingue. Questo racconto descrive una Nigredo. Una minaccia Dionisiaca che proviene dallo Spazio e che può distruggere il mondo.
Origine delle polarità….
È molto difficile stabilire da dove su siano originate le due massime polarità che reggono il mondo. Ma prendendo spunto dal personaggio del Supremo e del Grande Mago Piccolo, così come il Supremo e Piccolo in origine erano la stessa persona, o meglio lo stesso essere, anche in origine il bene e il male, l’Apollineo e il Dionisiaco erano la stessa Essenza. Perché all’ origine della dualita’ polare c’è l’unità, il principio primo di tutta la Realtà.
Ma successivamente, durante il processo di formazione dell’universo e della realtà, l’unità si separa e si scinde in due opposti differenti. Ma l’origine del bene e del male è la stessa. Così come è la stessa l’origine del lato Apollineo e del lato Dionisiaco. Ecco perché può formarsi il processo di Enantiodromia, il quale avviene quando una polarità si trasforma nel suo opposto.
Noi siamo parte del Tutto: lo avevano capito gli alchimisti, Ermete Trismegisto, Platone e Plotino. Ma anche Gesù , Il poeta Persiano Rumi e in tempi a noi recenti maestri spirituali come Osho, Alan watts e Eckhart Tolle. La scienza moderna però, ha tagliato ogni rapporto con il mondo Metafisico e con il mistero. Eppure la geometria frattale ha scoperto le innumerevoli connessioni tra noi , la materia e il tutto. È un caso se in ogni parte dell’ Universo è riprodotta la Spirale Equiangolare? Non credo proprio. Perche’ come afferma la Tabula Smaragdina di Ermete Trismegisto , tutto è connesso: ciò che è sopra è come ciò che è sotto, ciò che è esterno è come ciò che è interno, e ciò che appartiene ad una polarità appartiene anche all’altra. Tutto nell’universo è connesso a nostra insaputa.
Ed è questo il vero significato del simbolo dell’ Ouroboro, i due serpenti attorcigliati e uniti tra loro. Lo stesso significato ha il simbolo del Tao, e lo stesso significato ha la Storia infinita di Micheal Ende. Infatti nella conclusione del romanzo, il gioiello AURYN, cioè il medaglione donato dall’ Infanta Imperatrice a Bastiano Baldassarre Bucci, manifesta tutta la sua potenza. I due serpenti, uno bianco e l’altro nero, ristabiliscono il legame tra il mondo di Fantasia e il mondo reale. Perché tutto è collegato e connesso e ogni cosa e lo specchio e il riflesso dell’ altra…..
FABRIZIO MANCO, MARSALA ( TP),
Nota biografica.
Fabrizio Manco nasce a Marsala ( TP), l’antica Lilybeo Romana, Città dove vive e lavora come Operatore Culturale. Come attività si occupa principalmente di Turismo, accompagnando i turisti e le scuole alla scoperta dei luoghi turistici. Crede nell’importanza della Conoscenza senza l’intervento di Ideologie, credenze e insegnamenti preconfezionati. Ogni anno partecipa alla realizzazione del festival “ Le vie dei tesori “ e collabora con alcune associazioni culturali. Scrive per alcune riviste come “ Il pensiero mediterraneo “ argomenti diversi che spaziano dalla filosofia alla letteratura, dalla storia dell’Arte alla Psicologia.
Note bibliografiche :
Marie Louise Von Franz: La gatta : una fiaba sulla redenzione femminile, Edizioni Magi.
Origene / Celso : Contro Celso/ Discorso vero, Contro i Cristiani. Edizione BUR Rizzoli/ Edizione Morcelliana.
Il Testamento di Salomone. Edizione Città Nuova.
Andrea Tagliapietra : Icone della fine: apocalissi, filmografie e miti. Edizione Il Mulino 2010.
Ritorno al mondo perduto: Robert Malone.
Osamu Tezuka: Garon; Edizioni J- Pop.
Osamu Tezuka: Big X; Edizioni J – Pop.
Akiro Toriyama: Dragon Ball : volumi 9/ 10/ 11/ 12/ 13/ Edizioni Star Comics.
Strabone : La Geografia/ Edizione BUR Rizzoli
Erodoto: Le Storie. Edizione Mondadori.
E. T. A. Hoffmann: I Confratelli di San Serapione/ Notturni. Edizione L’ Orma / 2 volumi.
Franz Liszt: Totentanz: una parafrasi sul tema del Dies irae per pianoforte e orchestra.
Modest Mussorgskij : Una notte sul Monte Calvo. Poema sinfonico per orchestra.
Micheal Ende ; La storia Infinita. Edizione Longanesi.
Klaus Schmidt, Costruirono i primi templi : 7. 000 anni prima delle Piramidi. Edizione Oltre.
Nennio : Historia Brittonum , Edizione Il Cerchio 2003.
Fabrizio Manco: Apollineo e Dionisiaco e il lato oscuro del femminile… Il pensiero Mediterraneo/ 15 Gennaio 2023.