La storia di Vita e il suo adorato Uomo. Una favola da leggere sotto l’albero di Tyna Maria Casalini
Tyna Maria Casalini
Una favola per adulti, da leggere sotto l’albero in questa Vigilia di Natale. Rivisitazione de “Lo Schiaccianoci” a cura di Tyna Maria
[…E’ la parafrasi di una favola “schiaccianoci” la mia vigilia di Natale.
E’ la parafrasi della meravigliosa e triste storia di un corazzato Principe che perde la sua umana natura, ma mai la sua Amata.
E’ la parafrasi di una ragazzina sensibile e caparbia, una giovane “Vita” che, in una notte scintillante di Luce, sotto l’albero di quel suo Natale, riceve in dono, da un Giocattolaio magico, un grazioso castello-carillon con tante bambole a corte ed un piccolo schiaccianoci di legno.
La piccola, con occhi sorpresi e grati, chiede al Giocattolaio cosa significasse quel dono ricevuto, e lui, ben sapendo che il suo dolce Cuore avrebbe potuto capire, le confida che quel dono era in realtà il suo adorato primogenito caduto vittima di un incantesimo della Regina “Superbia”, che lo aveva trasformato in un legnoso schiaccianoci.
L’artificio ad opera della Regina sarebbe potuto svanire soltanto a due condizioni: lo schiaccianoci avrebbe dovuto distruggere “Pregiudizio”, figlio altezzoso di quella madre superba che irriverente sfida la vita, punendo soddisfatta ciò che l’Amore non tende mai a ferire.
Inoltre, lo schiaccianoci avrebbe dovuto incontrare una fanciulla coraggiosa a tal punto da Amarlo nonostante le sembianze indurite e prive di emozione, avrebbe sopportato il rischio di ferirsi, più e più volte, pur di salvare l’umano Volto del suo adorato schiaccianoci.
“Vita” rapita dalle parole sagge del Giocattolaio magico sente in Cuor suo di voler accettare la sfida: a tutti i costi si prenderà cura del suo schiaccianoci, crederà ad una Verità invisibile agli occhi di tutti, una Verità accessibile e rivelata solo ai Cuori che sapranno vedere oltre le apparenze.
Quella stessa notte, mentre tutti dormivano, la piccola giovane scende nel salone di casa, si dirige ai piedi del suo lucente albero di Natale ricco di ghirlande.
Si accovaccia e prende tra le sue mani il suo schiaccianoci.
Fu in quel momento che il Giocattolaio magico diede il via alle danze e animò lo schiaccianoci insieme a tutte le bambole, perché potessero lottare contro Re “Pregiudizio”, il figlio della Regina “Superbia” succeduto alla sua morte, e contro decine dei suoi soldati armati: paure, rivalse, prevaricazioni, offese, delusioni, ferite, frustrazioni.
Re “Pregiudizio” e i suoi sudditi avevano come unico scopo quello di distruggere lo schiaccianoci, ma in questa danza di spade determinante sarà il coraggioso e ostinato tentativo della piccola “Vita” di salvare il suo Amato dalle subdole manipolazioni dell’arrogante Re.
Durante la lotta, “Vita” perde conoscenza a causa di una brusca caduta e oramai trascorsa la notte, nessuno sembrava credere al suo racconto…
Intanto, lo schiaccianoci avrà la meglio su Re “Pregiudizio” ed i suoi sudditi, attraverserà la porta magica del castello-carillon e verrà incoronato “Principe delle Bambole”.
“Vita”, complice della magia del “Giocattolaio magico”, diventa piccola piccola quanto i suoi amici, e riesce ad entrare nel castello-carillon per assistere alla festa di incoronazione del Principe.
Un volo a dorso di cigno, “Vita” stringe il petto del suo schiaccianoci tra le sue braccia ed insieme giungono in un castello di dolci, dove lo schiaccianoci è acclamato Principe dalle sue bambole che erano molto diverse tra loro ma, stranamente, avevano tutte lo stesso nome. Si chiamavano tutte “Apparenza”.
Tra tutte le sue dame, il Principe oramai acclamato, sceglie lei, la piccola “Vita” per il gran ballo di sala.
In un attimo le dichiara il suo Amore e le chiede di essere la sua Principessa.
Sebbene pienamente innamorata, la giovane, col Cuore infranto, rifiuta: il suo posto non è tra le bambole “Apparenza”, ma nel mondo degli Esseri Umani. Loro sanno ponderare la preziosità della mente con la profondità del cuore, non lasciano che l’una prenda il sopravvento sull’altro, non temono il rischio di frantumarsi per Amore, sanno bene di poter essere feriti dal cinico agire di chi vuole prevaricare, ma hanno il coraggio di non lasciarsi per questo incattivire.
Il Principe non poteva credere alle sue orecchie, era per lui un affronto inspiegabile da parte della sua Amata!
Come poteva rifiutare, non era mai, mai stato facile per il Principe svelare il suo Amore, aveva dovuto mandare in frantumi la sua corazza per poterci riuscire, ed egli sapeva quanto Amore lei provasse e non comprendeva davvero il suo gesto.
A quelle parole di diniego, tutte le bambole insieme allo schiaccianoci, s’irrigidiscono e perdono vita…
“Vita” è disperata, prova a motivare le sue ragioni e, sebbene lo schiaccianoci sembri comprenderla, nulla può ormai fermare la “magia della normalità” che riporta le bambole “Apparenza” alla loro condizione di fantocci inanimati.
Proprio allora compare “Re Pregiudizio”, era ferito a morte da quella lotta, ma prima di morire era intento ad uccidere la piccola “Vita”, che aveva osato difendere lo schiaccianoci, per liberarlo dalla sua armatura di legno.
Durante la colluttazione, “Vita” e Re “Pregiudizio” precipitano da un balcone del castello-carillon, ma mentre la prima riesce ad aggrapparsi alla ringhiera e a salvarsi, il secondo invece precipita in mare e muore.
“Vita” continua ad invocare incessante il suo Amato, mentre assiste inerme al suo perdersi in quella corazza legnosa che è figlia di una vulnerabilità estrema, e non ci sarà una sola notte che non conoscerà la sua alba nuova, che “Vita” non continuerà ad Amarlo, acchiocciolata in un barlume di Speranza di ritrovare quel principe di legno rivestito d’Uomo…
Eppure la Vita, in questo suo Dio che si fa vivo ogni anno, non sa davvero spiegarsi se questa Storia d’Amore incontrata, desiderata, sognata, vissuta e rievocata, sia solo il suo ingenuo e celestiale Sogno o la sapiente “Parola fatta carne” e nel continuo frugare tra le pieghe della mente, corre “hansimante” verso quel Giocattolaio, artigiano universale, col Cuore intriso di domande su quella Umanità cercata, desiderata, invocata, ma non lo incontrerà…
dinanzi ai suoi occhi tremanti d’Amore, “Vita”, con la sua Verità disarmante e lucente tanto da chiamarsi “Clara”, incontrerà lo sguardo intenso del suo Principe, lo stringerà a sé, fiera e commossa dell’averlo ritrovato, dopo una notte lunga decenni, finalmente libero da ogni armatura che impediva al suo Cuore di pulsare, di imparare a fidarsi almeno di lei, correndo il rischio di sentirsi nudo dinanzi le proprie ed altrui emozioni.
Non le importava di se stessa, ma solo di aver ritrovato il suo Amato finalmente libero da ogni paura, che impediva alla sua Umanità di salvare…il Mondo intero.]
Buona Vigilia di Natale, Uomo TM