La Politica di Oggi: Un Declino del Fascino e dell’Idealismo
Di Pompeo Maritati
La politica, una volta nobile arte del governare, sembra oggi aver perduto gran parte del suo fascino e dell’idealismo che la caratterizzava. Questo cambiamento non è avvenuto all’improvviso, ma è frutto di una lenta e costante erosione dei valori e degli ideali che dovrebbero essere alla base dell’azione politica. La politica contemporanea è spesso vista come un’arena per opportunisti e individui senza scrupoli, dove la retorica vuota e il turpiloquio prevalgono sul dibattito costruttivo. Esploriamo in dettaglio questa trasformazione, analizzando le cause e le conseguenze di questo declino.
In tempi passati, la politica era considerata una vocazione nobile. Politici come Mahatma Gandhi, Martin Luther King Jr., e Nelson Mandela sono esempi di leader che hanno sacrificato molto per il bene comune, guidati da un forte senso di giustizia e umanità. La loro azione politica era radicata in profondi ideali e valori morali, che ispiravano fiducia e ammirazione tra i cittadini. Oggi, invece, la politica è spesso percepita come un mezzo per ottenere potere personale e vantaggi economici. La figura del politico idealista, che lavora instancabilmente per il bene della collettività, è sempre più rara. Al suo posto, vediamo emergere figure che utilizzano la politica come trampolino di lancio per carriere personali e come strumento per arricchirsi. Questo ha portato a un disincanto diffuso tra i cittadini, che vedono nella politica un mondo corrotto e distante dai loro bisogni reali.
Una delle manifestazioni più evidenti del declino della politica è la degradazione del dibattito pubblico. Un tempo, le discussioni politiche, per quanto accese, erano caratterizzate da un certo grado di rispetto reciproco e professionalità. I politici si confrontavano su idee e proposte, cercando di convincere gli elettori attraverso argomentazioni razionali e ben fondate. Oggi, invece, il dibattito politico è spesso dominato da toni aggressivi e offensivi. Il turpiloquio è diventato una pratica comune, e gli attacchi personali prevalgono sulle argomentazioni di merito. Questo ha non solo abbassato il livello del confronto politico, ma ha anche contribuito a polarizzare ulteriormente la società. Gli elettori sono sempre più divisi in fazioni contrapposte, incapaci di dialogare e di trovare punti di incontro.
La corruzione e il clientelismo sono tra i problemi più gravi che affliggono la politica contemporanea. Questi fenomeni non solo minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, ma compromettono anche il funzionamento della democrazia. La corruzione, in particolare, è un problema diffuso in molti paesi, e si manifesta in varie forme: dall’appropriazione indebita di fondi pubblici, al favoritismo nei contratti pubblici, fino all’acquisto di voti.
Il clientelismo, d’altro canto, è un sistema in cui i politici scambiano favori e benefici con il sostegno elettorale. Questo crea un circolo vizioso in cui il potere politico è utilizzato per garantire privilegi a una cerchia ristretta di sostenitori, a discapito del bene comune. Questi comportamenti non solo sono eticamente discutibili, ma hanno anche effetti devastanti sull’economia e sulla società, perpetuando le disuguaglianze e impedendo lo sviluppo di politiche realmente inclusive e sostenibili.
Il risultato di questa situazione è un crescente disincanto tra i cittadini. Molti si sentono traditi e disillusi dalla classe politica, percependo le istituzioni come corrotte e inefficaci. Questo ha portato a un aumento dell’astensionismo elettorale e a una generale disaffezione verso la partecipazione attiva alla vita politica. Sempre più persone ritengono che votare non faccia alcuna differenza, perché tutti i politici sono percepiti come ugualmente corrotti e incapaci di risolvere i problemi reali del paese.
Questo disincanto è particolarmente preoccupante in quanto mina le fondamenta stesse della democrazia. Una democrazia sana e funzionante richiede la partecipazione attiva e informata dei cittadini. Quando questi si ritirano dalla vita politica, lasciando campo libero a individui senza scrupoli, la qualità della democrazia ne risente gravemente.
Per invertire questa tendenza, è necessario un profondo rinnovamento culturale e morale. La politica deve ritrovare il suo senso di missione e di servizio pubblico. I politici devono essere guidati da un forte senso di etica e di responsabilità verso i cittadini che rappresentano. Questo richiede una selezione rigorosa dei candidati politici, basata non solo sulle loro competenze, ma anche sulla loro integrità morale.
Inoltre, è fondamentale promuovere un clima di rispetto e decoro nel dibattito politico. I media hanno un ruolo cruciale in questo processo, in quanto possono influenzare il tono e i contenuti del dibattito pubblico. È necessario un impegno da parte di tutti gli attori coinvolti, dai politici ai giornalisti, per elevare il livello del confronto e per promuovere un dialogo basato su argomentazioni razionali e costruttive.
La lotta contro la corruzione e il clientelismo deve diventare una priorità assoluta. Questo richiede non solo leggi più severe e un’applicazione rigorosa delle stesse, ma anche un cambiamento culturale. È necessario promuovere una cultura della legalità e della trasparenza, in cui la corruzione non sia tollerata e in cui i cittadini siano consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri.
Un ruolo fondamentale può essere giocato dalle organizzazioni della società civile e dai movimenti anti-corruzione, che possono svolgere un’importante funzione di controllo e di denuncia. Inoltre, la tecnologia può essere un alleato prezioso nella lotta contro la corruzione, attraverso l’implementazione di sistemi di trasparenza e di monitoraggio delle attività pubbliche.
Un altro aspetto cruciale per il rinnovamento della politica è l’educazione. È necessario educare le nuove generazioni ai valori della democrazia, della partecipazione e della responsabilità civica. Le scuole e le università devono svolgere un ruolo centrale in questo processo, non solo attraverso l’insegnamento delle materie civiche, ma anche promuovendo esperienze pratiche di partecipazione democratica.
I giovani devono essere incoraggiati a impegnarsi attivamente nella vita politica, a partecipare ai processi decisionali e a sviluppare un senso critico nei confronti delle informazioni che ricevono. Solo attraverso una cittadinanza attiva e informata sarà possibile costruire una democrazia più forte e resiliente.
Per invertire questa tendenza, è necessario un profondo rinnovamento culturale e morale. La politica deve ritrovare il suo senso di missione e di servizio pubblico, promuovendo un clima di rispetto e decoro nel dibattito politico.
Infine, a poche ore dal voto per il rinnovo del Parlamento e Europeo e per scegliere il Sindaco di oltre un migliaio di Comuni Italiani, invito tutti a prender parte a questa consultazione elettorale, non lasciate che siano gli altri a decidere per voi, riappropriamoci della politica.
Buon voto e che sia il trionfo della democrazia e della grande partecipazione popolare.