La nascita della fotografia – Storia Giovanni Teresi
La fotografia esiste grazie alla luce che viene sfruttata per riprodurre oggetti, persone e paesaggi su supporti di vario tipo. Già nel 350 a.C. Aristotele ne osservava il suo passaggio, analizzando come nel momento in cui passava in un piccolo foro, la luce proiettasse un’immagine circolare.
Bisogna aspettare però il 1500 ed il genio di Leonardo da Vinci per iniziare a posare delle basi reali per la realizzazione delle prime macchine fotografiche. Leonardo iniziò a descrivere il principio della camera oscura, principio al quale si ispirarono i pittori fino al secolo successivo per le loro opere. È poi nel 1657che questo sistema viene perfezionato.
Infatti, Kaspar Schottne migliora la messa a fuoco grazie a due cassette scorrevoli. Ed è qui che vediamo il primo vero antenato delle reflex che segna la nascita della fotografia: grazie ad un sistema a specchio(principio di base delle reflex), diventa possibile disegnare su una lastra posizionata sopra ad un vetro smerigliato e coperta da un cappuccio. Tuttavia, questi supporti erano molto scomodi perché dovevano essere sviluppati subito e il loro peso non era certo d’aiuto.
Eppure, nonostante la strada della storia della fotografia sia ancora lunga, è proprio ora che possiamo dire che nasce ufficialmente la prima macchina fotografica e che Kaspar Schottsia l’inventore della fotografia.
La fotografia del 1800
Nel 1826 Nicépore Niepce crea il primo apparecchio che produce immagini stabili, ovviamente in bianco e nero. Lo stesso Niepce collabora poi con Daguerree nel 1839 nasce il famoso Daguerreotype(o Dagherrotipoo Sliding Box Camera o anche Dagherrotipo macchina) prodotto dalla Susse Frères di Parigi. Si tratta di un sistema sempre a cassette scorrevoli ed una lastra di rame su cui è stato posto elettroliticamente uno strato d’argento che, grazie ai vapori di iodio, diventa sensibile alla luce. I tempi di posa richiesti erano molto alti, per fare una fotografia erano necessari parecchi minuti.
L’Ottocento è un secolo di grandi traguardi per la storia della fotografia: oltre al dagherrotipo, il 14 giugno 1851 H.F: Talbot ebbe l’intuizione di provare a fotografare dei soggetti in movimento sfruttando la luce di una fortissima scarica elettrica. Nasce così il primo flash.
È poi verso la fine del secolo, nel 1880 che si ha il primo passaggio verso la fotografia moderna. George Eastman capisce che la fotografia può essere utilizzata anche dalle grandi masse e realizza la prima pellicola fotografica, così come la prima macchina fotografica. Si tratta della Kodak mod. 1. Questa fotocamera non offriva nessuna regolazione, aveva il solo pulsante di scatto, il mirino ed il sistema di avanzamento della pellicola. Infatti, viene immessa nel mercato con il motto “You press the button, we do the rest” (“Tu premi il bottone, noi facciamo il resto”). Queste prime macchine fotografiche venivano vendute assieme ad una pellicola che garantiva la realizzazione di 100 pose. Una volta terminata, era necessario rispedire alla Kodak sia la macchina fotografica che la pellicola. Dopo una settimana, si riceveva indietro l’apparecchio e le stampe. Il tutto per la cifra di 25 dollari.
È così che la fotografia diventa un fenomeno di massa per il grande pubblico..
Da quel momento, infatti, diventa possibile fare fotografie e averle subito in mano: grazie alla classica “sventolata” per svilupparle, la fotografia ed i suoi colori prendono vita in pochi istanti.
I giapponesi della Nippon Kogaku arrivano nel 1959 con la Nikon F e l’anno successivo Konika introduce la prima reflex con un otturatore a tendine metalliche con tempi di otturazione più veloci di 1/2000 secondi.
Dagli anni Sessanta in avanti, l’elettronica è entrata di prepotenza nell’industria delle macchine fotografiche, introducendo tecnologie sempre più avanzate e riducendo i costi di produzione. Le fotocamere diventano meno ingombranti, più leggere ed entrano sempre più nella nostra quotidianità. Poco prima degli anni 2000, anche Sony entra nel mercato della fotografia ed è poi la volta della Panasonic con la fortunata serie Lumix, fino a Samsung.
L’evoluzione della fotografia nell’era moderna
Risale al 1860 la prima macchina fotografica reflex per mano di Thomas Sutton che brevettò la prima fotocamera che incorporava uno specchio mobile per la visione di quanto passava direttamente attraverso l’obiettivo.
La prima reflex prevedeva una cassetta di legno che conteneva lo specchio e che veniva interposta fra il soffietto e il portalastre. Un meccanismo garantiva il sollevamento dello specchio prima della posa. Non solo, lo specchio a quel punto proteggeva le parti interne della fotocamera dalla luce. La reflex di Sutton era molto ingombrante e molto pesante.
La prima vera reflex da 35 mm monobiettivo arrivò nel 1936 alla fiera di Lipsia, si trattava della Exakta Kine con uno specchio che si sollevava al momento dello scatto.
La prima macchina fotografica reflex a pentaprisma fu introdotta in Italia nel 1947, la Rectaflex. Le sue ottiche venivano realizzate dalla Angénieux di Parigi e gli obiettivi dalla Zeiss, dalla Galileo e dalla Voitglànder. Le focali avevano una gamma che andava da 28 a 400 mm.
Negli anni Sessanta vedono la luce alcuni tentativi da parte di aziende come Canon e Konica, ma è dal 1971 che vediamo sul mercato la Canon F-1 e la Nikon F2 ed è in quegli anni che la fotografia spalanca le porte all’elettronica, permettendo poi anche l’avvento della fotografia digitale.