La musica tradizionale del Natale in un libro di Luigi Solidoro
Affermava il poeta francese Edmond Jabès:
“Dopo il silenzio, ciò che più si avvicina a esprimere l’ineffabile è la musica“.
Non può esserci allora Natale senza il silenzio della contemplazione e non può esserci Natale senza la musica, senza il canto.
L’ultimo libro di Luigi Solidoro, il settimo della Collana “Musicisti salentini”
(ossia le monografie dedicate ai compositori Ercole Panìco, Francesco Luigi Bianco, Gaetano Briganti e Raffaele De Somma; il saggio su la Messa da Requiem di Frate Serafino Marinosci, e il volume dedicato alla nascita e all’evoluzione della Banda musicale di Gallipoli)
è interamente dedicato alla MUSICA TRADIZIONALE NATALIZIA.
Una vera chicca non solo per gli studiosi, ma anche per i semplici appassionati delle tradizioni musicali salentine, pensata con scopo didattico e divulgativo.
All’interno del volume riflessioni e spunti critici, immagini, documenti e spartiti, molti dei quali inediti e pubblicati in prima assoluta.
Tra questi spiccano le tre ninne nanne per il Divino Redentore, una di Frate Serafino Marinosci, una del M° Gino Metti e l’altra del dott. Luigi Provenzano; la pastorale gallipolina cantata (in due differenti versioni testuali); diverse litanie pastorali dal XVIII secolo ad oggi; le strofette popolari gallipoline dello Stellario per l’Immacolata; un’antica canzone per Gesù Bambino adagiato nel presepe; una composizione natalizia di Vincenzo Alemanno e, soprattutto, una importantissima composizione pastorale per organo risalente alla seconda metà del Settecento, rinvenuta dal Solidoro nel Fondo Vernole della Biblioteca Comunale di Gallipoli e fino ad oggi completamente ignorata, insieme a molti altri frammenti di composizioni natalizie ivi presenti.
Nel volume sono ripresi anche alcuni concetti già espressi dall’autore nel suo saggio breve “La pastorale gallipolina” del 2019, ma l’argomento viene ampliato e approfondito, e viene riproposta la preziosa partitura del barbiere cerusico Alfredo Dongiovanni per due mandolini, mandola e chitarra.
Negli ultimi capitoli vengono riscoperte le pastorali natalizie di Alezio e di Alessano, per poi giungere fino alle composizioni natalizie di Taranto, delle quali viene riproposta la più amata e famosa, quella di Giovanni Ippolito.
Un libro da leggere, da suonare ma, soprattutto, da “ascoltare”: su ogni spartito è presente un QR-CODE (da inquadrare con la fotocamera dello smartphone) collegato a un file audio.
Una strenna natalizia davvero preziosa
che Luigi Solidoro offre al pubblico
“con il rigore dello studioso,
con la competenza del professionista
e con la passione indomita del cercatore di perle preziose
e che contribuisce a rieducarci all’ascolto della pastorale
e delle altre composizioni natalizie ….
E se è vero,
come diceva il grande scrittore russo Dostoevskij,
che “la bellezza salverà il mondo“,
allora possiamo sperare
che anche gustando queste pagine,
potremo ritrovare un riflesso della divina Bellezza
che ci preserva dal pericolo della rovina umana
e dal declino della civiltà”.
(dalla Prefazione di don Salvatore Leopizzi)