La mostra dei Plumcake a Milano, dal 19 ottobre al 12 novembre
di Serena Rossi
MOSTRA dei Plumcake presso la Spazio HUS in centro a Milano
Via San Fermo, 19 zona Brera Milano
A cura di Mariano Bellarosa
2022 lun.-ven. 10.30-13.30 e 15-19 ingresso libero
e sabato su appuntamento
Mercoledì 19 ottobre 2022 ha inaugurato la grande mostra dei PLUMCAKE, storico collettivo di due artisti, allo spazio HUS a Milano a cura di Mariano Bellarosa.
Nel panorama artistico internazionale il nome PLUMCAKE designa un collettivo italiano formatosi nel 1983 all’inizio erano in tre, ora sono in due: Romolo Pallotta e Claudio Ragni, tra le voci più autorevoli del Nuovo Futurismo.
Tra un anno i PLUMCAKE festeggeranno 40 anni di attività artistica, all’inizio si definirono Eroi della pittura contrapponendo all’Espressionismo Astratto e al Concettuale, in voga allora, una nuova arte realizzata con materiali plastici di derivazione industriale.
Alla loro inaugurazione ho avuto modo di parlare insieme ai due simpatici artisti, attivissimi tuttora nello studio-officina nelle campagne pavesi, un vero e proprio laboratorio alchemico.
Il loro punto di ispirazione è il movimento del futurismo con Balla e Depero, la parte ludica di quel movimento, meno geometrica e più astrattista, il futurismo decorativo.
Inoltre si ispirano alla fantascienza ed al fumetto, producendo una forma di arte Pop con pezzi a produzione limitata ed altri su stampo a tiratura illimitata ed a prezzi accessibili, fanno lo stampo in terracotta fatto come scultura poi vetroresina e infine passano alla pittura da carrozzeria con i loro tipici colori, rosso fuoco, giallo, rosa fucsia. I colori sono variati negli anni, hanno usato anche colori perlati e metallizzati.
Profondamente semplici. Opere fruibili da grandi e piccini rappresentative della contemporaneità e dei suoi specifici linguaggi, senza essere scontati o banali.
“Non è vero che il nostro lavoro parte dalla mediazione del fumetto o del cinema. Il discorso è più complesso. Noi riproponiamo le immagini e le situazioni come se fossero un fumetto o una scena cinematografica. […] non prendiamo spunto dal fumetto, ma il nostro modo di rappresentare le situazioni della fantasia e della realtà è preso dal fumetto. Si potrebbe dire che questa viene rappresentata in modo elementare. Noi le immagini le troviamo già fatte, alla fine sono archetipi comprensibili da tutti, sono dei «luoghi comuni»”. (cit. intervista p.10, Westuff, anno II, n. I Aprile 1985, Italia).
All’affascinante spazio HUS in mostra ci sono cuori alati, formine con uomini e donne in bicicletta, Marylin, Maradona, icone di ciò che uno vede quotidianamente e di miti unici.
Le opere sono leggerissime pur avendo anche medie e grandi dimensioni. La forma rappresentata è umana fin dai loro inizi. Da inventare. E’ l’uomo che parla all’uomo. Ci si può riconoscere ma sono anche anonimi.
A questa mostra si scopre un universo colorato di forme e personaggi nuovi ma presenti nel collettivo immaginario, questa è un’arte pop che affascina e carica di energia.