LA MESSAPIA NELLA CRISI INTERNAZIONALE

di Eliano Bellanova

Scrivere di Messapia nel difficile e complicato periodo internazionale che attraversiamo è arduo e complicato.

Tuttavia proprio in periodi difficili della storia riscoprire le radici e le origini è importante.

È l’incultura che genera le guerre. Il fatto che i giovani si siano allontanati dalla cultura genera violenza nazionale e internazionale. Quando non si ha niente da dire e fare, la parola passa alle armi. E dal microcosmo la violenza si trasferisce al macrocosmo.

Non sappiamo più chi siamo e da dove veniamo. I nostri piccoli “dei” si sono spenti in un crepuscolo di fuoco e sangue.

Se avessimo coltivato le nostre origini, oggi non vi sarebbero scenari internazionali come la guerra fra Russia e Ucraina e il triste viatico dell’inquieto Medioriente.

In Puglia Dauni, Peuceti, Messapi e Salentini sono “natura” imprescindibile. Da questi “dei” che ci hanno preceduto avremmo potuto trovare sprone e impegno per dire la nostra non in una guerra delle armi, ma in una feconda contesa delle idee, in un confronto pacifico e colto.

I giovani hanno spesso creduto che il benessere economico (spesso di derivazione genitoriale) fosse l’unica cosa importante, sicché hanno smarrito gran parte dei valori umani e storici che avrebbero potuto costituire l’antidoto alla terribile situazione internazionale.

I politici hanno creduto nella soluzione “feste, sagre, divertimenti popolari e musiche”. A questi “criteri” si sono informati tanti personaggi della politica, che hanno sottilmente denigrato il popolo, dandogli dell’incolto e dell’incapace.

Non si può, invece, vivere dalla bocca alla parte meno nobile del corpo umano. Si vive di idee, di confronto, di cultura e di culture. Ritenere che il vacuo consumismo sia “tutto” è deleterio e distruggente.

Per questo io ricorderò sempre le giornate e le serate messapiche con l’Autore de I LEONI DI MESSAPIA, il Prof. Fernando Sammarco, eroe silenzioso di un’epoca che meriterebbe la ribalta.

Il mondo non può essere sconfitto dalle guerre. Il mondo ha necessità di uscire dal triste tunnel nel quale sembra essersi cacciato per tornare ad essere ciò per cui è nato: vivere e progredire.

Il mondo non è teatro di scontri, ma proficuo teatro di incontri. Il mondo è la vita che incide in se stessa e trionfa, uscendo dagli enigmi e dai drammi a cui menti feroci lo condannano per interessi e per sete di dominio e volontà di potenza.

Eliano Bellanova