“LA LETTERA SCARLATTA” un libro di NATHANIEL HAWTHORNE visto da Francesco Abate
Pubblicato nel 1850, La lettera scarlatta è il romanzo più importante dello scrittore statunitense Nathaniel Hawthorne.
Non sorprende come quest’opera, sebbene scritta più di centocinquanta anni fa, oggi risulti ancora così moderna e abbia ispirato in tempi recenti diversi adattamenti cinematografici, il più recente dei quali risale al 1995, diretto da Roland Joffé e con protagonista Demi Moore. Al di là infatti delle indiscutibili qualità stilistiche e dello straordinario lavoro di costruzione della psicologia dei personaggi, il romanzo si segnala per i suoi temi che restano attuali ancora oggi.
La lettera scarlatta è la storia di Ester Prynne, cittadina della Boston costruita e abitata dai puritani da poco giunti nel Nuovo Mondo dall’Inghilterra, la quale commette un adulterio ed è condannata a portare cucita sul vestito un’enorme A scarlatta, a testimonianza della sua colpa. Quella di Ester non è però una semplice storia di peccato e redenzione, è prima di tutto la storia di una società ipocrita e sessista che per un peccato commesso in due mostra una maggiore severità nei confronti della donna. Lei personalmente non subisce questa ingiustizia, ma solo perché non rivela il nome dell’uomo con cui ha compiuto il peccato; nelle sue riflessioni però viene fuori una visione nitida e razionale della condizione di svantaggio delle donne nelle società fondate sulla regola religiosa. C’è anche una luce gettata sulla crudeltà di questo tipo di società, le quali fondano le proprie leggi su una religione che predica il perdono, eppure non esitano a giudicare ed umiliare una persona che ha avuto la sola colpa di cedere ai richiami della carne.
Questo non è solo un romanzo di denuncia morale e sociale, è anche un romanzo di redenzione. Ester affronta infatti la propria pena a testa alta, ma è cosciente del peccato commesso, ha paura della dannazione eterna e non manca di chiedere perdono a Dio, sebbene mostri di non essere realmente pentita del suo peccato quando pianifica di tornare in Inghilterra col suo amante per salvarlo dalla crudele vendetta del marito. Il processo di redenzione si delinea nettamente attraverso l’amante di lei che, venerato uomo di chiesa, riesce a vincere vergogna e paura ed a rivelare il proprio peccato subito prima di morire, liberandosi dal senso di colpa che l’ha consumato negli anni e salvandosi dalla persecuzione psicologica messa in atto dal marito di Ester. Nella scena della redenzione del pastore viene mostrata la vicinanza dell’anima apparentemente pura a quella riconosciuta come peccatrice, si rivelano infatti unite dallo stesso peccato la persona più santa della comunità con quella più derelitta; il pastore quindi chiede perdono per il proprio peccato e allo stesso tempo insegna alla sua comunità che l’uomo non può arrogarsi il diritto di giudicare i santi e i peccatori.
A proposito del peccato, che è il punto centrale attorno al quale ruota l’intera vicenda, in questo romanzo, così come nel racconto La sepoltura di Roger Malvin, Hawthorne mostra come possa consumare una persona se nascosto nel fondo dell’anima. Ester Prynne non può nascondere l’adulterio commesso essendo rimasta incinta, subisce quindi le umiliazioni che le infligge la società, ma riesce a condurre la propria esistenza, ad espiare e conservare la propria dignità; il suo amante segreto invece si consuma fino alla morte, salvando la propria anima solo nel momento estremo, quando capisce di doversi liberare dal fardello che porta nel cuore. Hawthorne mostra come l’ammissione del peccato sia una condizione essenziale per la salvezza; conservando il segreto si può sperare di mantenere una rispettabilità di facciata, ma vergogna e senso di colpa finiscono per consumare l’anima come il fuoco la candela.
Credo che l’attenzione ancora oggi riservata a La lettera scarlatta sia dovuta soprattutto alla visione della persecuzione morale nei confronti della donna peccatrice, che assumeva allora e assume a volte oggi i contorni di una vera e propria persecuzione, e al tema del trattamento diverso in base al sesso nella formulazione dei giudizi morali. In questo romanzo però non dobbiamo sottovalutare il tema del peccato perché, liberandolo dal suo significato prettamente religioso, quindi parlando di colpa e non di peccato, capiremmo quanto anche questo sia attuale, perché l’autore ci mostra come i segreti uccidano più delle cattive azioni commesse.