IL PENSIERO MEDITERRANEO

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La leggenda della Stella di Natale

La foto illustra la leggenda della stella di Natale con una fata e un cervo bianco

in Salento come in Messico

di Anna Maria Nuzzo

Forse non tutti sanno che la leggenda della Stella di Natale, legata alla festività cristiana, è originaria del Messico ed è ambientata proprio lì. Un tempo questa pianta veniva chiamata la “rosa invernale” poiché la sua fioritura avviene in inverno.

Si racconta che in Messico, nella regione dello Yucatan, era tradizione portare un fiore a Gesù Bambino. In una fredda notte di Natale, una bambina molto povera piangeva per non aver nulla da portare al Bambin Gesù. Tutta la gente si recava nella chiesetta del piccolo villaggio offrendo meravigliosi fiori e piante bellissime. Un angelo si avvicinò alla bambina e la consolò dicendole di non preoccuparsi ma di raccogliere tutte le erbe che crescevano sulla strada e portarle in chiesa, assicurandole che il suo sarebbe stato il dono più bello.

Immagine dal web

Lei seguì il consiglio: strappò le erbe e le portò dinanzi all’altare tra tutti i doni e miracolosamente queste si trasformarono in una bellissima pianta dai fiori rossi a forma di stella. Da quel giorno le Stelle di Natale in Messico sono chiamate “Flores de la noche buena”, cioè fiori della Notte Santa.

Anche nel Salento abbiamo una leggenda, forse non molto conosciuta, legata a questa pianta: quella di Rossofiore o della Stella di Natale. Mi è capitato di leggerla in uno dei racconti di Antonio Mele in cui l’autore riporta le storie che, nelle sere d’inverno da bambino, sua zia Carmeluccia era solita raccontare vicino al fuoco. Questa storia è ambientata nelle contrade tra Sogliano e Cutrofiano, territorio che a quel tempo apparteneva al principe guerriero Raguccio di Galatina. Poco prima della notte di Natale, Larenzio, il figlio del principe, andò a caccia nel bosco e si imbatté in una cerva dal manto bianco, che riuscì ad abbattere con una sola freccia.

Immagine dal web

Avvicinatosi alla preda, sentì il pianto disperato di una donna provenire da dietro le sue spalle. Si voltò e vide una bellissima fanciulla con un fiore rosso a forma di stella tra i capelli che piangeva perché il principe aveva ucciso la cerva sacra del mago Nanni e lei, che ne era la guardiana, avrebbe rischiato una punizione. Infatti, il mago non tardò ad arrivare e, su tutte le furie, si mise a urlare contro la povera fanciulla e con un tocco della sua bacchetta magica la trasformò in una nuvola di fumo che scomparve nell’aria insieme a lui.

Larenzio, ormai perdutamente innamorato della fanciulla, si mise a cercarla ovunque: si avventurò verso le scogliere di Otranto, Castro, arrivando perfino al Capo di Leuca ma senza alcun successo. Passarono i giorni e i mesi finché, il primo giorno di primavera, il principe si fermò stremato in un bosco a riposare sotto una grande quercia. Quando si svegliò, trovò davanti a lui una specie di rovo tutto attorcigliato e pieno di spine con un fiore a forma di stella sulla cima che gli ricordava la sua innamorata. Preso dalla disperazione cominciò a dare dei colpi di spada a quel rovo sempre più forte, fino a quando non lo abbatté. Da ciò che rimase del rovo si alzò una nuvola di polvere dalla quale, come per incanto, apparve la bella fanciulla che da quel momento fu chiamata Rossofiore.

Quando regalerete o addobberete la vostra casa con una stella di Natale, ricordatevi di questa leggenda e della storia d’amore di Larenzio e Rossofiore, che possa essere un augurio di bontà, serenità e prosperità per ognuno.

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