La fine di Allende e il colpo di stato di Pinochet
di Francesco Abate
Con le elezioni del 4 settembre 1970, l’ex presidente del Senato cileno Salvador Allende divenne presidente della Repubblica. Allende guidava una coalizione di Unità popolare formata da comunisti, socialisti, cattolici di sinistra e radicali. Negli anni del suo governo, il neoeletto presidente colpì duramente le classi agiate e le multinazionali americane, inoltre nazionalizzò le industrie e le miniere di rame. In politica estera stabilì rapporti di amicizia con la Cuba di Fidel Castro.
Allende fu subito messo in difficoltà dagli oppositori, che riuscirono a destabilizzarne il governo, aiutati dalla sospensione dei crediti esteri (perlopiù statunitensi) che peggiorò la situazione economica e portò a numerosi scioperi in tutto il paese. Ad aggravare la situazione del Cile, ed a renderlo ancora più difficile da governare, c’era il problema del terrorismo.
L’11 settembre 1973, mentre affrontava l’ennesima crisi del suo governo, dichiarato pochi mesi prima illegittimo dalla Camera, Allende fu deposto da un colpo di stato e perse la vita nel bombardamento del palazzo presidenziale, che fino all’ultimo non volle abbandonare.
Il colpo di stato fu di matrice militare e fu guidato dal generale Augusto Pinochet, mentre è controverso il ruolo che gli USA ebbero nell’azione.
Documenti declassificati della CIA rivelano come gli USA avessero tentato di rovesciare Allende già nel 1970, subito dopo la sua elezione. Lo stesso Kissinger dichiarò a proposito di Allende: “Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un paese diventa comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli”. Quel che è certo è che gli USA seppero due giorni prima del colpo di stato di Pinochet, la CIA però sostiene di non aver giocato un ruolo diretto e lo stesso Kissinger riferì al presidente Nixon di non aver fatto il colpo di stato, ma di aver creato le condizioni ideali perché si verificasse.
Dopo il golpe, gli USA fornirono supporto materiale al regime di Pinochet, uno dei più crudeli della storia. Di certo Pinochet si rivelò un leader sanguinario, però colpendo gli oppositori politici andò a decimare i cileni di Allende, i comunisti e i socialisti, e questo non dispiacque per niente agli USA. Il dittatore inoltre portò avanti una politica economica rigidamente liberista, rendendo possibile agli USA tornare ad investire nel paese.