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La Contessa di Lecce e la porta del tempo. Un libro di Liliana D’Arpe

La Contessa di Lecce e la porta del tempo un libro di Liliana D'Arpe

La Contessa di Lecce e la porta del tempo un libro di Liliana D'Arpe

Liliana D’Arpe, Socia del nostro sodalizio, già qualche giorno fa abbiamo avuto modo di percorrere e conoscere la sua carriera artistica, partita dalla lontana partecipazione allo Zecchino d’Oro. Oggi diamo spazio alla sua seconda fatica editoriale.

Continua la saga de ‘La Contessa di Lecce’ che Liliana D’Arpe pubblica in ‘self publishing’ e, stavolta, ha il sottotitolo ‘e la porta del Tempo’, in una programmata sequenza di scritti che dureranno, presumibilmente, per parecchie edizioni, a rinverdire i romanzoni dell’Ottocento e, perché no, le avventure di Harry Potter che sono sempre ricche di sorprese e di interesse per i lettori che amano questo genere di letteratura.

In fondo, siamo nel ‘romance’ localizzato in un Salento che l’autrice così definisce, nel risguardo di copertina: ‘…una risplendente Lecce coi suoi angoli segreti e un opulente Salento coi suoi colori, sapori e profumi che aleggiano costantemente intorno agli avvenimenti e trasudano dalle pagine, gratificando ogni singolo senso del lettore’.

La vicenda è, anche in questo scritto, molto articolata e ambientata tra passato e presente, con i protagonisti che, ormai, sono i beniamini di chi ha letto il primo libro: le inossidabili Caterina e Dalila, contornate da tanti altri personaggi, tutti ben caratterizzati e, come avviene sistematicamente in questo genere di narrazioni, rispecchianti nelle loro sembianze il proprio carattere: brutti e scostanti i malvagi, ispirati ed eterei i positivi così come, del resto, le ambientazioni che servono ad instillare nel lettore, da subito, il senso e l’armonia della narrazione.

Il linguaggio è, d’altra parte, adattato a caratterizzare i personaggi. Come specifica l’autrice che non ha alcun timore ad essere accusata di parlare ‘pro domo sua’ ma, al contrario, sembra compiacersi di descrivere sé stessa con le tinte più brillanti e vivaci ‘…(Liliana D’Arpe) avendo respirato da sempre cultura e tradizioni della sua Terra, le trasferisce nei personaggi che si esprimono in un forbito italiano o nel tradizionale dialetto di ognuno, indistintamente, ne traccia nettamente il profilo, tanto che dopo solo poche righe si ha già l’impressione di averli frequentati da sempre e di provare per loro simpatia o odio profondo. Perché è proprio così: ci si affeziona ai protagonisti dei suoi romanzi, schierandosi dalla parte del Bene o del Male, senza indugi. Così tante sono state le recensioni in tal senso su ‘La Contessa di Lecce’, pubblicato nel 2012, da spingere l’autrice a proseguirne le gesta in questo secondo capitolo della saga, dove la figura centrale torna ad essere quella eterea e possente di Maria D’Enghien, condottiera del Trecento…’

E, una nota curiosa e interessante è fornita dalle note a piè di pagina che esplicitano gli spezzoni in dialetto inseriti nel romanzo, a volte risultando con inaspettati effetti di traduzione. Ad esempio, viene proposto ‘un buffetto dietro la nuca’ per ‘na scoppula rretu la cuteddra’ (pagina 6). E anche le spiegazioni per definire alcune realtà sono gustosissime: ‘freseddre’ è così definita: ‘Prodotto da forno di grano duro che, bagnato in acqua, si condisce con olio sale e pomodoro’ (pag 198) mentre le ‘tagghiate de Marcu Itu’ sono ‘Profonde cave usate in passato anche come sbocco della fognatura cittadina’ (pag 236).

Insomma, questo romanzo è anche una sorta di guida per affrontare e conoscere località usi e costumi della nostra terra: qualche volta indugia, con tono didattico, nella descrizione di luoghi particolari, come a pagina 170 con la rappresentazione della Piazza del Vescovado a Lecce oppure del Ninfeo delle Fate. Ma si scoprono anche termini desueti o poco conosciuti come le ‘pondeche’ di pagina 155…

Liliana, ottima attrice e validissima cantante, dà il meglio, ancora una volta, della sua verve narrativa. E non spaventi la mole di questa pubblicazione (quasi 300 pagine). Il testo scorre agevole e intrigante, senza appesantirci più di tanto, indugiando spesso, come è giusto, negli aspetti romantici e passionali che non guastano mai.

Avventura, storia, fantasia, amore evidente per la nostra terra: su questi capisaldi Liliana D’Arpe prosegue sicura nel narrarci le mirabolanti avventure della sua quasi autobiografica ‘Contessa di Lecce’…_____

(In attesa di essere distribuito in tutta la provincia, e su Amazon, il libro si trova a Lecce da Liberrima, o può essere richiesto direttamente all’ autrice sulla sua pagina Facebook)

Fonte: http://www.leccecronaca.it/index.php/2018/10/01/la-contessa-di-lecce-di-liliana-darpe/

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