IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

La beddra putia di lu suli

Sicilia

Sicilia

di Serena Milisenna

Il mio testo, scritto nel 2015 con un linguaggio gergale, tratta il tema della marginalità geografica e infrastrutturale con cui i siciliani sono costretti a fare i conti quotidianamente e nei secoli.

“Quando anche noi, nella Sicilia mpamata, avremo l’alta velocità, come quella che hanno a Nordi, arriveremo presto presto da un paese all’altro, senza bisogno di pagare 370 euro per un aereo che poi magari arriva alle 23 e non ci sono piùautobussi per i paeselli…

Perché se noi volessimo arrivare in orari comodi, specie nel periodo di caldo infuocato, dovremmo pagare almeno 470 euro.

Così ai cristiani sicilioti che vogliono risparmiare viene richiesto di ncuitari parenti e amici che si vedono al momento del bisogno (e di bisogno ce n’è tanto in Sicilia, ma di amici sempre meno visto che tutti se ne stanno andando) perché ci vengano a recuperare da aeroporti lontani lontani.

L’ultima volta io di parenti schiffarati non ne avevo e ho chiamato il tassí: tantu pulitu l’autista mi ha portato la valigia e mi ha accompagnato fino a casa che mi sentivo Angelina Jolie scarrozzata per diletto…ma al momento del pagamento mi passá ssú film ca m’avia fattu❗️

Quando avremo l’alta velocità e i treni puliti e pettinati, come dicono al Nordi, noi sicilioti ce ne potremo fregare dei problemi legati al cemento depotenziato che tarla le strade e le fa crollare sfarinate.

Si sfarinano tutte le nostre strade: qualche lezione di sofficezza che viene da lontano ci ha insegnato a fare strade che… crollano.

E forse, quando avremo l’alta velocità, qualcuno potenzierà pure le autostrade e non le trazzere provinciali che i politicanti usano come alternativa secondo loro valida – ratteddri!

Ma c’avemmu u suli❗️

E nni l’accattammu caru❗️

A noi sicilioti ci hanno tolto tutto e al massimo siamo buoni per dare voti e per prendere la trivella in…spiaggia che fa i buchi nel mare.

A noi del Suddi ci tengono così.

E noi del Suddi ci teniamo così…le cose arripizzate, i Tomasi di Lampedusa sui comodini, le cisterne sui tetti che prima o poi qualcuno dovrà riempire.

Quando avremo l’alta velocità noi giovani, che stiamo diventando vecchi nel frattempo, torneremo nei nostri paesi a sviluppare il turismo, che tanto in Sicilia di turismo se ne può fare molto…visto che i biglietti costano un botto, non ci sono i collegamenti, i servizi e i piani coerenti di promozione…e mancu l’acqua.

Anzi no…arriva ma ogni 18 giorni.

Torneremo tutti in poche ore e faremo i chioschi di bibite dentro il Tempio della Concordia, metteremo i tavolini fuori e accenderemo le furnacelle e daremo sasizza a tutti. Apriremo il miglior ristorante di mulinciani fritti nel Teatro di Segesta, venderemo ai cinesi il museo di Agrigento e ci faranno un bellissimo outlet di vestiti e ceramiche di Caltagirone, provincia di Shanghai. Alla Scala dei Turchi faremo la pista ciclabile per gli stranieri e inaugureremo lo sceccosharing per arrivare a Licata, al mare, se prima non incipiamo nella munnizza.

Per arrivare da Milano a Roma con l’alta velocità ci vogliono circa 3 ore.

Per arrivare in Sicilia il tempo non si può contare, ci voli la sacchetta china, tuttu lu cori e tuttu lu funnu di lu stomacu.

(E iddra, a Sicilia, resta comunque sempri beddra, e tu popolu ancora calatu e tu politicu sempri mpami).


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