IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

“Innovazione, Conservazione, Valorizzazione”

Conte Spagnoletti Zeuli al centro a sinistra Antonio Pistillo

Conte Spagnoletti Zeuli al centro a sinistra Antonio Pistillo

di Antonio Pistillo


La meccanizzazione prima e l’automazione informatizzata poi in circa 70 anni hanno impresso nei processi produttivi in tutti i campi un cambio assolutamente inimmaginabile negli anni cinquanta.
Una veloce evoluzione delle tecnologie che ha permesso di sviluppare metodiche che hanno eliminato del tutto o quasi i lavori ripetitivi e stressanti di un tempo.
Grazie a ricercatori, scienziati, ingegneri e tecnici, che nel mondo hanno applicato principi fondamentali della fisica e della matematica, sono state realizzate inizialmente macchine da calcolo e successivamente elaboratori e computer sempre più potenti e veloci.
L’informatica copre ormai tutti i campi, da quello aerospaziale, ai treni, dalla linee aeree a ogni genere di mezzi di movimentazione di persone e merci e di qualsiasi tipologia produttiva.
Persino l’agricoltura, che superficialmente e colpevolmente abbiamo ritenuto fosse esclusa dal progresso tecnologico ha negli ultimi anni stravolto completamente il modo di coltivare il nostro bene primario, la terra.
La nostra agricoltura per le scelte sbagliate di una industrializzazione non oculatamente pianificata e soprattutto concentrata solo in alcune zone d’Italia, ha favorito l’esodo dalla campagne di tanti giovani rapiti dal miraggio solo apparentemente meno faticoso della coltivazione.
È iniziato così il grande esodo, l’emigrazione selvaggia, l’abbandono di quel lavoro antico quanto il mondo, che ha trasformato uomini un tempo liberi, soggetti solo alle stagioni, in automi alle catene di montaggio.
In questi ultimi hanno si è registrato un piccolo controesodo, dalle città verso le campagne, un diverso modo di concepire la vita con il desiderio di tornare o iniziare a coltivare, che è poi la più grande soddisfazione che un essere umano possa provare nel vedere maturate sotto gli occhi il frutto del proprio lavoro.
Ma nonostante questo resta la grandissima difficoltà di reperire manodopera e la impellente necessità di meccanizzare con mezzi sempre più sofisticati le fasi di produzione agricola.
A questo fine abbiamo chiesto l’autorevole parere al Conte Spagnoletti Zeuli, che nel settore della viticoltura e olivicola è uno dei Leader della nostra meravigliosa Puglia, alla domanda cosa ne pensa della meccanizzazione nella raccolta delle uve?
la sua risposta è stata : “Buonasera Antonio, non se ne può ormai farne a meno, anche perché le macchine hanno raggiunto una tecnologia perfetta e raccolgono l’uva in un modo fantastico.
Ma il problema manodopera anche da noi esiste c’è ne accorgeremo alla raccolta delle olive. Saluti”
Le parole Innovazione, Conservazione, Valorizzazione, utilizzate come titolo di questo articolo, sono incise all’ingresso del Museo “Opera del Duomo di Firenze” in Piazza del Duomo.
È da queste parole che bisogna partire, abbandonando assurdi preconcetti, inutili diatribe e controproducenti azioni, perché il nostro Paese l’Italia, ha estremo bisogno e impellente necessità di Innovazione, Conservazione e Valorizzazione.
Italia&friends Puglia Antonio Pistillo Ambasciatore dei Saperi e Sapori di Puglia per Italia&friends


separatore
Rivista online Il Pensiero Mediterraneo - Redazioni all'estero: Atene - Parigi - America Latina. Redazioni in Italia: Ancona - BAT - Catania - Cuneo - Firenze - Genova - Lecce - Marsala - Milano - Palermo - Roma - Trieste. Copyright © All rights reserved. | Newsphere by AF themes.