Il video racconto di una bella giornata dedicata al 200° Anniversario dell’Indipendenza della Grecia
Come da programma ieri pomeriggio alle ore 18.00 ha avuto luogo la videoconferenza dove era prevista la partecipazione di alcuni relatori da Atene. Già alle 17.30 si sono affacciati i primi partecipanti, tra cui alcuni greci, in particolare da Atene e da Patrasso.
Dopo una mia breve introduzione sulle motivazioni storiche dell’evento che stavamo commemorando, hanno preso la parola in ordine: Marianna Savrami architetto, responsabile del Museo Bizantino di Atene – Alessandro Spiliotopulos ingegnere, regista – Maurizio Nocera scrittore antropologo, Rocco De Santis cantautore dalla Grecìa Salerntina e Mattia Manco Gregoriadis musicista compositore da Atene.
Stando ai commenti e ai successivi messaggi pare che tutti gli interventi siano stati molto graditi. Ognuno dei relatori ha apportato le proprie esperienze, storie della loro famiglia a volte riconducibili a fatti attinenti alla rivoluzione greca dell’inizio ottocento. Proprio questo taglio è stato molto gradito e apprezzato.
Non pochi sono stati i messaggi di saluto e di ringraziamento da parte delle autorità elleniche per aver posto in rilevo questa loro ricorrenza e questo ci ha particolarmente fatto un immenso piacere.
Dato che la video conferenza è stata registrata ve la proponiamo per chi fosse interessato a vederla o a rividerla:
Qui di seguito, invece pubblichiamo i messaggi pervenuti dall’Ambasciatore Tassos Varelas e dalla Presidente dei club UNESCO ellenici, della Fondazione Yoannis Kapodistria e dell’Università di Atene Mary Marouli Zylemanou.
Cari Amici Italiani, caro Pompeo.
Il duecentocesimo anniversario della rivoluzione ellenica e della fondazione del nuovo Stato Greco, ripristina il loro rimedio della Grecia e dell’Italia a memoria dei tempi antichi.
Patria comune dei popoli che risiedono, comme e detto dal primo governatore Giovanni Kapodistrias, l’Europa ha sollevato nel dicienovesimo secolo la richiesta di smantellamento di varie forme oppressive da parte di corelligionari e non mirando alla creazione di stati nazionali.
Nella lotta dei greci per la libertà, ci sono incontrati ancora una volta non solo i Greci da tutte le parti del mondo ma anche passionati Philhellenes, Tra i quali hanno preso il comando italiani militari, medici, giuristi, insegnanti, ed ingegnieri.
Si calcola che arrivassero nella Grecia rivolutionaria 137 patrioti italiani, la maggior parte di loro provenienti dalla Sardegna, dalla Sicilia, dal Piemonte, offrendo i loro servizi e la loro vita nella lotta.
Solo nella battaglia di PETA sono cadutti eroicamente 18 persone , mentre altri 42 combattenti italiani furono sacrificati in diverse altre battaglie:
- Il Conte Santore di Sandaroza dal Piemonte,
- Michele Gramsi da Napoli,
- Colonnello Staraba dalla Sicilia,
- Il componente Pietro Tarella,
- Alerino Palma di Censola,
- Giacinto Collegno da Torino,
- Joseph Isaiah da Messina,
- Il componente Andrea Dania di Genova,
- Il maggiore Gumbernatti del Piemonte,
- Il Pietro Gamba da Ravenna,
- Dottore Francesco Bruno dalla Sicilia,
- Rasieri dal Piemonte (che a contribuito alla fortificazione di Mesolongi dove che è stato ucciso),
- Pasquale Giaccomuzzi
- E Conte Yulio Porro dalla Sardegna,
i dottori :
- Giovanni Bruno da Palermo
- Nicolo Angelotti,
- Giuseppe Rosarolli
- Vincenzo Piza da Napoli,
- Vincenzo Gallina dal Piemonte
E così tanti altri.
Nel ricordo di tutti questi combattenti della libertà, noi i Greci moderni ci siamo eternamente debitori, ci inchiniamo con la riverenza e depositando una corona di alloro con gloria e onore.
Grazie a tutti
ANASTASIO VARELAS
Carissimi Amici Italiani, Caro Pompeo,
Il 25 marzo di ogni anno onoriamo e celebriamo l’inizio della rivoluzione greca con la ribellione generale dei greci schiavizzati contro l’uomo forte turco per la libertà e l’autodeterminazione.
La rivoluzione greca non era finalizzata alla sovversione sociale, come si diceva nella Dichiarazione della Prima Assemblea Nazionale, ma era una lotta nazionale con l’unica ricerca della libertà.
Alla rivoluzione greca parteciparono molte filantropi provenienti da vari paesi e dall’Italia.
I Carbonari segnarono un’intera era rivoluzionaria e i loro membri presero parte a eventi importanti, come la riunificazione italiana (il cosiddetto Rizorgimento), la rivoluzione del 1820 in Spagna, Portogallo e combatterono al fianco dei Greci nella Lotta per l’Indipendenza.
I loro obiettivi avevano uno scopo patriottico e più in generale liberal-democratico, in un’Europa che dopo la sconfitta di Napoleone, i messaggi della rivoluzione francese erano stati disinnescati e le forze reazionarie del feudalesimo e del conservatorismo avevano riconquistato il primato.
Oggi desidero ricordare l’italiano Santorre di Sandarosa, militare, rivoluzionario, con titoli di nobiltà e grande filantropia che fu ucciso durante la rivoluzione greca del 1821. Il suo nome è riportato su alcune strade ad Atene, Salonicco ecc.
Nella sua città natale di Saviliano, vi è una statua di marmo ed è da noi onorato come eroe nazionale.
Un grande grazie e gratitudine a voi italiani per aver dato la vostra vita abbracciando con noi il bene della Libertà, della Libertà di Grecia.
Tanti saluti a tutti Maria Zylemenou.