“Il Natale: l’apoteosi dell’ipocrisia” una mia riflessione sull’articolo di Pompeo Maritati
Di Mariella totani
La riflessione di Pompeo Maritati in “Il Natale: l’apoteosi dell’ipocrisia” colpisce per la sua incisività e per la capacità di mettere in discussione uno dei momenti più celebrati dell’anno. L’autore svela con lucidità il lato oscuro della festività natalizia, mettendo in evidenza come questa, per molti, sia diventata una mera operazione commerciale e un’occasione per un’apparente carità di facciata.
Maritati denuncia il Natale come un periodo in cui il consumismo raggiunge il suo apice. Le attività commerciali sfruttano la festività per incrementare i guadagni, facendo leva su offerte, promozioni e un marketing studiato per far leva sulle emozioni. Questo processo svuota la festività del suo significato originale, trasformandola in un rituale dominato dalla pressione di acquistare regali, decorazioni e cibo, anziché concentrarsi sui valori di condivisione e spiritualità.
Un punto particolarmente provocatorio riguarda la beneficenza natalizia, che l’autore vede spesso come un atto superficiale volto a placare il senso di colpa, piuttosto che un gesto genuino di solidarietà. Maritati sottolinea l’ipocrisia di chi dedica una somma irrisoria alla beneficenza durante il Natale, senza però interessarsi realmente alle cause delle disuguaglianze o alle sofferenze del prossimo. Questo atteggiamento riflette una società in cui la compassione è diventata un bene stagionale, accessorio alle festività.
L’autore critica inoltre l’apatia diffusa nei confronti dei drammi globali. Guerre, povertà e crisi umanitarie sembrano sfiorare solo marginalmente le coscienze, soprattutto quando non toccano direttamente la propria quotidianità. Il Natale, in questa prospettiva, diventa un periodo in cui ci si isola dalla realtà, privilegiando il proprio benessere emotivo e ignorando ciò che accade nel resto del mondo.
La riflessione di Maritati è volutamente provocatoria e invita a un esame di coscienza. Non condanna il Natale in sé, ma il modo in cui viene vissuto da una società che ha perso di vista i valori autentici. Le sue parole sono un monito a recuperare un senso più profondo delle festività, che dovrebbe basarsi sulla solidarietà, sull’empatia e sulla riflessione sul proprio ruolo nel mondo.
“Il Natale: l’apoteosi dell’ipocrisia” è un richiamo potente a non lasciarsi inghiottire dall’apparenza e dal materialismo. Maritati ci sfida a ripensare il Natale non come un momento di autoindulgenza, ma come un’occasione per riscoprire il significato autentico della condivisione e della speranza, andando oltre il semplice “che sia festa”.