IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Il lato oscuro del femminile, l’Apollineo e il Dionisiaco: uno studio sulla duplicità della Natura e dell’esistenza 

spirito apollineo e spirito dionisiaco

spirito apollineo e spirito dionisiaco

di Fabrizio Manco

“ Noi stiamo vivendo una escatologia Cibeliana … se mettiamo per un attimo da parte la nostra tradizione culturale, religiosa, etica, e consideriamo la nostra visione scientifica , notiamo che si tratta di una visione totalmente atomistica, materialistica,  progressista, e basata sulla simmetria dal basso verso l’alto….. stiamo vivendo l’attacco finale di Cibele , della Grande Madre risorta , con il femminismo ,  l’intelligenza artificiale, la globalizzazione, il liberalismo, la democrazia e così via…….. “

( Da AleKsandr Gel’ Evic Dugin: Introduzione a Noomachia ; lezione numero 1 : Noologia: la disciplina filosofica delle strutture dell’ Intelletto. Su Geopolitica.ru ).

Parte prima.

Il lato oscuro del femminile: la Dea Madre Terribile

Questo studio vuole essere una piccola ma densa appendice sull’ analisi della fiaba Coraline dello scrittore Statunitense Neil Gaiman dove analizzo  ancora  una volta il rapporto tra  Apollineo e Dionisiaco nella Natura e il lato oscuro del femminile.  Ho già scritto molto  infatti su questi argomenti,  in particolare sul  mio lungo saggio precedente dedicato a questi temi, nel quale ho esposto in dettaglio la trama del film e la storia del racconto, riportando e riscrivendo porzioni di dialoghi , insieme alla simbologia e alla sua analisi ( 1).  Tuttavia, mi sono reso conto che mancavano alcuni approfondimenti, che cercherò di colmarli qui. 

Nel racconto Coraline, una ragazzina di dodici anni viene risucchiata in un mondo parallelo al suo, attraverso una piccola porta situata nella sua casa. Nell’altro mondo parallelo, incontra L’altra madre,  una donna apparentemente uguale a sua madre, tranne che per due inquietante occhi- bottone, i quali hanno un significato ben preciso , come ho scritto nel mio saggio citato nelle note.  L’altra madre si rivela essere in seguito un essere femminile mostruoso e crudele che intrappola ogni bambino che viene ad abitare nella casa, per nutrirsi della sua essenza vitale. L’altra madre quindi è in mostro divoratore di anime. Ed è da qui che inizia la mia nuova riflessione e il mio nuovo studio. Ci troviamo di fronte all’essenza della Madre Terribile. La porta e il corridoio rappresentano il Corpo- vaso,  che apparentemente dovrebbe formare il lato Apollineo e positivo del femminile.  Tuttavia, il vaso, la porta, l’antro e il corridoio , nascondono un volto  terribile : il volto della Madre Terribile ( 2) .

Il volto Terribile della Grande Madre corrisponde al lato Dionisiaco e Oscuro.  La prima manifestazione del lato Apollineo e Dionisiaco della Natura, la troviamo nella Coscienza e nell’ Inconscio.  La Coscienza è il principio Maschile, ed è  quindi Apollinea, la Coscienza rappresenta quindi il lato Apollineo della Natura. L’inconscio rappresenta invece il contrario dell’ Apollineo , è infatti la manifestazione del lato Dionisiaco Oscuro, e per questo rappresenta il lato Femminile. È nell’ inconscio che infatti dimorano gli aspetti più tenebrosi della Natura, i quali si manifestano attraverso sogni,  tendenze, orientamenti, perversioni, Archetipi e pulsioni ( 3).

Il mondo è in perenne conflitto tra il lato oscuro e Dionisiaco del Femminile Terribile rappresentato dalla Grande Madre e il lato Apollineo e solare, rappresentato dal Maschile.  Il femminile Terribile e Oscuro quindi appartiene e dimora nell’ Inconscio collettivo di tutta l’umanità. Credo fermamente che il Femminile non è soltanto luce , ma è in modo particolare oscurità e tenebra. La realtà simbolica della Madre Terribile prende tutte le immagini mostruose dall’interno e quindi dall’ Inconscio  ( 4 ).

Tutto ciò che fa parte dell’ inconscio e l’ Inconscio stesso, è la dimora della Grande Madre Terribile, la Dea  Cibele mostruosa. Come acutamente osserva Erich Neumann nel suo studio sulla Grande Madre ( 5) , in ogni tradizione della terra, da quella dell’ Impero Romano a Bali, dall’ Egitto all’ India e dal Messico all’ Etruria, troviamo con una terrificante somiglianza e in alcuni casi anche in modo identico,  rappresentazioni e raffigurazioni della Dea Madre Terribile. Ma nella vita onirica dei sogni degli esseri umani di oggi e in tutta la cultura moderna e Contemporanea,  come cinema , film di animazione, cinema horror, fumetti, manga e anime, compaiono in maniera impressionante e ossessiva streghe, donne malefiche e crudeli e sadiche donne manipolatrici, delle quali  il personaggio  del racconto di Coraline e’ soltanto uno dei tantissimi esempi.  Ecco quindi che il Femminile si rivela e si svela per quello che è: un terrificante e terribile terreno oscuro dove dimorano streghe, sirene crudeli e demoni spaventosi. L’archetipo dell’Uovo Cosmico,  con la sua divisione in due metà, una metà bianca rappresentante la parte Apollinea del Femminile legato alla vita, alla nascita e alla nutrizione, e una metà nera rappresentante la parte Dionisiaca e oscura,  è ormai scisso e separato nella sola ed esclusiva parte oscura e tenebrosa: la dea madre terribile rappresenta ed è lei stessa l’ archetipo dell’abisso notturno della vita, dell’ esistenza tutta e del cosmo,  oltre che di tutta la psiche umana con le sue paure più profonde generate dai  suoi mostri terrificanti. Ecco che se da un lato, il lato Apollineo, il femminile è stato da sempre unito e assimilato dalla cura, da nutrimento, dalla protezione e dall’ accoglienza, dall’altro lato, il lato Dionisiaco, oscuro e tenebroso del Femminile, e forse questo è lato più autentico di esso, il femminile è il volto che divora, distrugge, consuma, mette in pericolo e annienta con la sua malvagità ogni cosa nell’universo. Così la terra non è più un luogo dove dimora un grembo protettivo e accogliente, ma svela il suo lato Dionisiaco: la terra si spalanca e si trasforma nelle fauci divoratrici, come dimostra chiaramente un bassorilievi proveniente dall’ arte Atzecha, che raffigura le Fauci della terra che divorano tutti coloro che vi precipitano. Se nel lato Apollineo del femminile, le figure e le forme archetipiche sono il vaso , la scodella e la ciotola, nel femminile Oscuro e Tenebroso, e quindi Dionisiaco, la terra diventa una grande mano artigliata che ghermisce ogni cosa,  esseri umani, animali o oggetti,  che passano nelle sue vicinanze. Così nel Femminile oscuro e tenebroso, la terra non è più accogliente, ma è un dinosauro teropode carnivoro affamato di  carne umana e di carne animale.

Come giustamente sottolinea Neumann ( 6 ) citando anche lo studioso Tedesco H. Zimmer, grande studioso della religione Indiana e Orientale, la dea Kali è forse una delle espressioni più vicine al Femminile Terribile: la dea Kali rappresenta l’oscurità della vita, il tempo che fluisce verso la tomba e la morte e quindi essa rappresenta il tempo stesso che distrugge e divora ogni cosa. La dea Kali è per questo incoronata da teschi e da ossa. Ma questa raffigurazione del lato oscuro e terribile del femminile,  la possiamo trovare nella preistoria dell’ India, e quindi nella cultura Indiana più primitiva, nelle raffigurazioni scoperte nel tempio della valle del Zhob, nel Belucistan occidentale, una provincia del Pakistan, le quali terrificanti figure femminili risalenti a circa 3. 000 anni fa, così vengono descritte dallo studioso e archeologo Britannico  Stuart Piggott ( 1910- 1996):

“ Incappucciate con una cuffia o uno scialle, esse hanno la fronte alta, liscia che sovrasta la cavità sporgente degli occhi,  il naso adunco da civetta e il taglio arcigno della bocca…. Qualunque cosa si possa dire delle figurine di Kulli, è difficile sostenere che siano Balocchi. Sembrano piuttosto una truce personificazione della dea madre che è anche guardiana del morto: una divinità infera che sovrintendente sia al cadavere che al seme di grano sepolto sotto terra “ ( 7) .

La terra quindi nell’ archetipo della grande madre Terribile e Oscura,  non è l’utero accogliente dove avviene la gestazione, ma è il suo contrario, un grembo, un utero affamato di morte e di carne, un sarcofago, un divoratore di carne, con una bocca immensa piena di denti aguzzi, tutti sporchi di sangue e una mano terribile , con dita squamose e artigli taglienti e affilati. Non più quindi Gaia materna e falsamente accogliente,  ma una  dea terribile  è la terra,  provvista di una  bocca piena di denti dove all’interno la terra fa marcire ogni cosa. E questa rappresentazione dell’utero con bocca e denti affilati la troviamo nell’arte del Perù e dell’ Africa. Ma nella mitologia Greca troviamo Scilla, il mostro femminile che divora ogni cosa raffigurata spesso per metà, dalla testa fino al ventre,  con un corpo di una bella donna e dall’altra metà dell’utero in giù,  da tre cani feroci.  Anche questa raffigurazione, la  quale si trova spesso come effige in alcune gemme trovate nei territori dell’ impero Romano ( 8) , e la dea Ecate, la dea degli Inferi e il prototipo di strega universalmente riconosciuto.  In alcune gemme e medaglioni sempre ritrovati nei territori dell’ impero Romano,  la dea Ecate viene raffigurata con tre teste, con sei braccia che tengono in mano coltelli, e attorniata da serpenti malefici ( 9). E quindi necessario affermare che il genere contemporaneo dell’ Horror è dalla mitologia della dea Ecate che prende il materiale, poiché la dea Ecate vive nell’ ambiente dell’ oscurità e nel sotterraneo, nel quale dominano fantasmi , spettri e demoni femminili.

Così come dalla vagina e quindi dall’ utero esce la vita, così le labbra della vagina si trasformano in una bocca infernale con denti affilati e aguzzi che divorano ogni cosa. Una dea Germanica, la dea Hel, spesso viene raffigurata come una enorme bocca spalancata che divora ogni cosa; come dimostra la scultura Anime nelle fauci infernali, una scultura realizzata per un seggio di coro durante il Medioevo, in Francia ( 10). Del resto nella lingua Anglosassone, che prende in prestito molte parole Germaniche,  la parola inferno è Hell, la quale deriva proprio dalla dea Germanica Hel, dalla quale deriva la parola Tedesca Holle ,cioè  Inferno ( 11) . Ed anche significativo a questo proposito , ricordare che tutti i popoli, tutte le mitologie e tutte le religioni, compresa quella cristiana, il regno degli Inferi è sempre stato rappresentato sottoterra e sotterraneo,  come l’inconscio, dal quale provengono tutte le minacce per la coscienza maschile situata nel superiore.  Soltanto il vero Eroe può sottrarsi dall’essere divorato dalle tremende fauci spalancate, che in antico Scandinavo il termine spalancarsi si indica con la parola Ginen , dalla quale derivano le parole Ginon e Geinon ( 12).

Tutte queste rappresentazioni del Femminile Terribile , sono anche delle rappresentazioni in modo parallelo della parte negativa dell’ inconscio, il quale può benissimo essere simboleggiato dal ventre immenso delle balene, dalle profondità degli oceani,  dalle profondità delle acque primordiali dove dimorano i mostri marini preistorici come Mosasauri, Pliosauri e Plesiosauri. Ma la raffigurazione del Femminile Terribile non termina qui. Così come sono state raffigurate Le tre Grazie, dal pittore Italiano Raffaello Sanzio ( 1483 – 1520 ) nel suo dipinto omonimo ( 1503 – 1504 ) , e riprese dallo scultore Antonio Canova ( 1757- 1522 ) , le quali rappresentano il femminile Apollineo,  nella mitologia Greca esistono la controparte oscura delle tre Grazie: Le tre Graie, i quali nomi sono Morte, Angoscia e Terrore. Esse dimorano nelle oscurità degli abissi degli Oceani e sono le sorelle della Dea Medusa e della Gorgone , altri mostri che raffigurano il Femminile Terribile e Oscuro. Se le Arpie abitano il mondo terrestre, la Medusa, la Gorgone e le tre Graie abitano il mondo degli abissi e quindi dimorano nelle oscurità dell’ inconscio negativo.  

La nostra cultura, è una cultura dove il femminile Terribile Dionisiaco e Oscuro domina la scena mascherato da Apollineo: non facciamoci ingannare se ancora vediamo presunte donne apollinee come alcune attrici, madonne con il bambino e fanciulle apparentemente innocue. Sono soltanto delle maschere fittizie. Togliendosi la maschera Apollinea esce il vero volto delle Gorgoni, delle Arpie e delle Graie. Oggi il Femminile Terribile Dionisiaco e Oscuro è più presente di prima: lo si può osservare nel fenomeno sempre più dilagante dell’industria del porno, dove le porno attrici non sono altro che delle dee Terribile e Dionisiache,  nel cinema Horror, il quale sembra essere un genere cinematografico che non conosce crisi, nella paura e angoscia che i media di continuo iniettano nella vita delle persone, che sempre più lontani da veri individui unici, sono sempre più vicini alla massificazione, alla folla e al rituale orgiastico delle masse mosse soltanto dagli istinti primari ( sessualità e  nutrizione ),  nello Scientismo stupido e materialistico, nel Femminismo Misandrico e tossico che sta invadendo ogni ambito della società e della cultura, nel Politicamente Corretto , che come un’ energia oscura e castrante ha intossicato la mente della maggior parte dei cosiddetti Intellettuali che affollano i salotti del Mainstream e del Pensiero Unico Dominante,  e nel Gender- Fluid, una Ideologia malata che sta iniettando la convinzione che non esiste una propria identità sessuale e che un sesso può tranquillamente trapassare nell’altro. 

Riporto un piccolo aneddoto che riguarda la mia città, perché mi sembra importante per il collegamento delle forze risvegliate della Dea Madre Terribile. Dal 13 al 15 Ottobre 2022, nella mia città di Marsala,  si è svolto un festival che ha coinvolto circa 40 scuole di tutto il sud Italia. Il tema dominante è stato ovviamente la tecnologia e il digitale, che sono le due grandi forze titaniche della Grande Madre risorta.  Ebbene , a conferma di ciò, il programma nei suoi logo ha portato lo stemma formato da due D : cioè Donna e Digitale ( D/ D). Penso che non ci siano dubbi su quali siano le forze che agiscono nella nostra epoca.

Ma la nostra cultura è satura di Horror,  ed è da questo di vista, una delle epoche più oscure e tenebroso. Molti studiosi concordano nel ritenere che la civiltà più bella e carica di bellezza è quella di Creta. Sul finire del Neolitico, tra la Preistoria e la storia, l’isola di Creta ha elaborato una cultura carica di bellezza e di splendore, con dipinti, sculture e simboli pieni di bellezza e serenità. Se l’ epoca di Creta è stata caratterizzata dall’ Apollineo, la nostra cultura è caratterizzata dal Dionisiaco.  Anche se tuttavia,  è doveroso sottolineare, che la civiltà orientale di Gobekli Tepe , fiorita intorno al Decimo millennio A. C. / 12. 000 A. C. , in Turchia, molto probabilmente la più antica civiltà Neolitica che sorse subito dopo la Glaciazione di Wurm , la più grande glaciazione in assoluto, è caratterizzata, in base alle scoperte artistiche e archeologiche, da una pulsione di Thanatos, e quindi di morte, molte forte. Molti megaliti scoperti nel sito archeologico raffigurano avvoltoi che sembrano giocare con le teste dei morti. A questo punto dobbiamo chiederci se la civiltà umana inizia con il lato Dionisiaco, e se quindi nelle epoche umane, se si esclude la fase  Apollinea  della civiltà di Creta,  non sia stato il lato oscuro a predominare.

Parte seconda.

Le immagini e caratteristiche dei due opposti del femminile:
il femminile Apollineo e il femminile Dionisiaco   

Adesso faccio una digressione, nella quale espongo e descrivo le caratteristiche positive del lato Apollineo e  positivo del Femminile , in contrapposizione al lato oscuro e Dionisiaco del Femminile, utilizzando un bellissimo schema contenuto nel libro di Neumann e le tavole allegate con le illustrazioni che utilizzo come guida ( 13) :

 Il Femminile Apollineo nelle rappresentazioni scultoree e pittoriche

Il femminile Apollineo appare fin da subito nelle rappresentazioni scultoree primitive e antiche, così come le rappresentazioni scultoree del femminile Dionisiaco, terribile e oscuro.  L’archetipo del femminile Apollineo legato al nutrimento appare in sculture molto primitive, come quelle legate al tema della Madre con il bambino, la quale dalle sculturedel Paleolitico fino ai manga di Osamu Tezuka ( nel manga Unico e in kaos  sono presenti accenni a questa figura femminile primordiale),  è l’ archetipo del femminile Apollineo più raffigurato. Da questo archetipo  deriva la rappresentazione e il culto della Madre di Dio con Gesù della tradizione Cristiano / Ortodosso. Ma tale raffigurazione è molto più antica e primitiva .

Una statuetta di terracotta ritrovata a Cipro e risalente al Ventesimo/ Diocettisimo secolo A. C. , ritrae una donna con un bambino in braccio. E lo stesso tema artistico/ scultoreo lo possiamo scoprire nel tema del femminile che nutre, come una scultura di terracotta ritrovata nel Perù, appartenente all’ arte Precolombiana, la quale raffigura un vaso a quattro mammelle, oppure in una raffigurazione della dea Diana di Efeso in Alabastro e bronzo, del Secondo secolo D. C.

La madre con il bambino la si trova in una scultura di bronzo  Ittita del 1. 500 A. C., In Iside che allatta Horus,  in particolare una scultura in rame risalente a 2. 040/ 1.700 A. C. e in un’altra in bronzo risalente all’ Ottavo/ sesto secolo A. C. In Perù troviamo,   nell’ Arte Precolombiana, altre due sculture che raffigurano due vasi a forma di una madre con il bambino, mentre dall’ Arte Africana provengono ben tre significative sculture in legno, una dal Congo e due dalla Nigeria, le quali raffigurano tre madri con il bambino.

Nella cultura Celtica troviamo una bellissima statuetta in pietra risalente al Secondo secolo, la quale raffigura una donna che allatta due bambini ai seni, mentre dalla Sardegna preistorica ci provengono due bellissime sculture in bronzo raffiguranti due dee con un fanciullo. Per quanto riguarda la raffigurazione del ventre materno come vaso della vita, essa la troviamo in un codice Fiorentino del Tredicesimo secolo, che illustra il Vaso alchimico.

Ma l’archetipo più conosciuto del femminile Apollineo è senza dubbio il tema della Madonna/ Madre di DioCristiano/ Ortodosso , il quale tema abbiamo visto è presente praticamente in tutte le culture della terra. La Madonna e la Vergine Maria nel corso dei secoli è stata rappresentata e raffigurata come Madonna della Sapienza / Sophia/ Sapienza, come dimostra un manoscritto Italiano del Medioevo, come Ecclesia , raffigurazione di un manoscritto Tedesco del Dodicesimo secolo,  come Madonna delle Grazie, la quale raffigurazione più bella è quella del bellissimo dipinto del pittore Toscano Giovanni Di Paolo, del 1437.  

Ma una delle rappresentazioni più significative della Madonna e della Vergine Maria è forse la Madonna Odigitria, detta Madonna dell’Itria. Qui ci troviamo di fronte ad una rappresentazione che ha un’origine antichissima, molto probabilmente preistorica. La Madonna Odigitria, che in Greco significa la Madonna che indica il cammino, riferendosi a suo figlio Gesù, viene spesso rappresentata con le braccia alzate in atteggiamento orante e quindi di preghiera. Questa rappresentazione proviene dalle primitive Dee oranti con le braccia alzate, le quali sculture furono trovate in tutto il Mediterraneo, dall’isola di Creta all’ Egitto. Una scultura in terracotta proveniente da Troia e risalente al quarto strato, mostra un vaso dalle fattezze femminili, con i manici rivolti all’ insu’ : i manici ovviamente sono le braccia alzate. In Egitto troviamo tre figure di terracotta dell’ Epoca Predinastica raffiguranti chiaramente tre donne con le braccia alzate, mentre dall’ Isola di Creta provengono due sculture in argilla che raffigurano due dee con le braccia alzate. Le braccia alzate fin dalle religioni della preistoria, è un simbolo chiaramente magico e propiziatorio. La posizione delle Braccia alzate è inoltre un simbolo apotropaico Egiziano, e rappresenta il simbolo del Ka , che nella mitologia Egiziana rappresenta la vita superiore e lo spirito divino. Le braccia si alzano al cielo perché il cielo rappresenta il Superiore. Ma le prime immagini e raffigurazioni di figure femminili con le braccia alzate le troviamo in una rappresentazione rupestre del Paleolitico in Algeria,  accanto a una figura maschile dedita alla caccia, oppure su un vaso Egiziano risalente al Quarto millennio A. C., il quale raffigura una processione di donne con le braccia alzate ( 14).

Quindi alla luce di queste mie analisi,  posso tranquillamente affermare che la concezione della Madonna con il bambino e la Madonna Odigitria,  deriva dalle raffigurazioni preistoriche e antiche, Egiziane, Cretesi precristiane e pregreche, e da lì assorbita nella cultura Cristiana , in particolare quella Bizantina. La caratteristica di questa Madonna Bizantina,  è quella di essere rappresentata con il Bambino Gesù sul ventre .

Nella cattedrale della mia città,  Marsala, la Cattedrale di Thomas Beckett di Canterbury, nella terza cappella a destra, si trova una Madonna Odigitria scolpita proprio con le Braccia alzate. La cosa più sorprendente di questa bellissima scultura, alla quale ho dedicato tempo fa uno studio monografico, è la sua straordinaria somiglianza  con le sculture delle Dee Cretesi, Egiziane e preistoriche. Di questa scultura , della quale non sappiamo chi fosse il suo autore, anche se è sicuro che appartiene alla scuola di Antonello Gagini,  molto spesso viene spiegata da me ai turisti, durante le mie guide culturali.  Il nome Bizantino di questa Madonna è Maria Blachernitissa. Altre versioni della Madonna con il bambino sono Sant’ Anna con in grembo Maria , La Madonna Ouvrante ,  L’ annunciazione e ovviamente L’ immacolata Concezione. 

Uno dei simboli del femminile Apollineo,  oltre al vaso  , è la Fontana della vita . Con il termine Fontana della vita si indica precisamente nell’ambito della mia analisi sull’ Apollineo e Dionisiaco del Femminile, la parte Apollinea dell’acqua, o meglio il lato Apollineo delle acque e del loro potere. Ma l’acqua,  può improvvisamente diventare un qualcosa di distruttivo , un essenza maligna che distrugge tutto quello che incontra.  Ecco quindi che l’acqua da Apollinea si trasforma in Dionisiaca, non a caso il lato distruttivo dell’acqua è anche esso uno dei simboli e delle rappresentazioni della Grande Madre Terribile e del Femminile Terribile.  Inondazioni, Tsunami, onde anomale e cataclismi con protagonisti le acque e la loro forza distruttiva, sono una delle manifestazioni del lato oscuro del femminile nella Natura.  Non a caso già Eraclito di Efeso in uno dei suoi frammenti pervenutoci ( 15 ) ,  metteva in guardia dalla furia distruttiva delle acque , ma allo stesso tempo afferma che l’acqua è un elemento generativo:

La morte per le anime è divenire acqua, la morte per l’acqua divenire terra, e dalla terra si genera l’acqua e dall’acqua l’anima “ .

L’acqua si manifesta con la stessa e medesima duplicita’ e ambiguità del Femminile: così come il Femminile può donare la vita e la nutre, così l’acqua, la quale se da un lato è un elemento indispensabile per l’origine della vita e  per il suo nutrimento , è allo stesso tempo un pericolo per la vita.

Nel Fantasy del Diciannovesimo secolo, nel grande romanzo Epico/ Cavalleresco che unisce Fiaba e poema Epico dal titolo Il Signore degli Anelli ( 1953- 1954- 1955), di J. R. R. Tolkien ( 1892- 1973),  la figura di Dama Galadriel o Lady Galadriel, modellata sulla figura Celtica della Fata Morgana, è collegata all’elemento dell’acqua: infatti è la custode dello Specchio di Galdriel, nella quale acque può essere letto il presente, il passato e il futuro, soprattutto situazioni alternative al presente o futuri alternativi. Tuttavia Galadriel, la regina degli Elfi, non è totalmente Apollinea: non appena infatti Frodo Beggins le mostra l’Anello del Potere che stava portando come un fardello, il Nono Anello, Galadriel subisce una repentina metamorfosi.  Subito sedotta dal potere del Nono Anello, mette in risalto il suo lato oscuro e Dionisiaco, e per un attimo sembra quasi che si ingrandisce anche di statura. Ed è interessante anche come nel primo film della trilogia Il Signore degli Anelli: La compagnia dell’ Anello ( 2001, New Line Cinema ) del regista  Australiano Peter Jackson,  nel momento in cui Galadriel sembra perdere il controllo di se,  viene rappresentata di colore nero, ma un nero che emette bagliori di luce bianca, come a sottolineare il lato Dionisiaco è presente in lei ma non ne è stata sopraffatta del tutto ( 16 ) :

Me lo offri di tua iniziativa? Non nego che il mio cuore lo abbia desiderato a lungo! Al posto dell’ Oscuro Signore tu avresti una regina!!! , non oscura ma bellissima e terribile come l’ alba , infida come il   mare, più forte delle fondamenta della terra !!, e tutti mi ameranno disperandosi “ .

In questo passaggio si trovano  concentrati gli elementi principali del Femminile Terribile e Oscuro: la regina bellissima e terribile come l’alba è la Grande Madre Cibele, la divinità Ctonia , il mare e quindi l’elemento acqueo primigeneo e primordiale del Femminile Terribile e Oscuro e le fondamenta della terra,  i quali rappresentano l’elemento terrestre del Femminile Terribile e Oscuro.  Inoltre la figura di Dama Galadriel sembra essere stata concepita da Tolkien, sotto ispirazione di Ayesha la leggendaria donna eterna protagonista del romanzo Fantasy di H.R. Haggard ( 1856- 1925 ). In particolare è lo Specchio di Galadriel che è molto simile al vaso di Ayesha, contenente dell’acqua, con la quale la donna eterna guardava il futuro e il passato. Non sono sicuro se Tolkien abbia letto il racconto di Haggard, ma è molto probabile, sia per la leggera somiglianza di Dama Galadriel con Ayesha, sia perché il racconto in Inghilterra era molto conosciuto.  Ad ogni modo è l’elemento acqueo che ancora una volta è unito al femminile, l’acqua che viene utilizzata dal femminile per guardare  e scrutare il tempo passato e il tempo futuro.

Un altro romanzo Fantasy nel quale possiamo trovare il Femminile Apollineo e il Femminile Dionisiaco è oscuro è La storia infinita ( 1979) di Michael Ende ( 1929- 1995), nel quale l’elemento Femminile Apollineo lo si può trovare nella figura dell’ Infanta Imperatrice e nel suo regno, mentre l’elemento del Femminile Terribile e Dionisiaco si trova nella strega con i capelli rossi e vestita di verde, la quale , in quanto sadica e spietata, ama torturare e tenere imprigionati i cavalieri. Tuttavia,  il Male e il Dionisiaco nella trama del romanzo di Michael Ende, è il Grande Nulla, metafora e personificazione della perdita di Spiritualità e di Valori che lentamente ha inghiottito il mondo Occidentale. Inoltre nell’  edizione del romanzo compare anche l’elemento del Duplice, in questo caso si trova nella colorazione delle frasi nelle pagine del libro: le parti di colore rosso sono tutte le parti che narrano il nostro mondo, mentre nel colore verde / acqua sono narrate le parti del regno di Fantasia. Nel romanzo troviamo inoltre numerosissimi richiami all’ alchimia e alla Psicologia del Profondo.

Le immagini del lato oscuro e Dionisiaco del Femminile Terribile.

Le acque, il mare e gli oceani, con le loro profondità primordiali, rappresentano l’ inconscio e l’origine del mondo. Ma l’Inconscio è oscuro e tenebroso. Proprio per questo nella maggior parte dei miti di Creazione e nelle Cosmogonie,  l’origine è sempre rappresentata dalle Tenebre , ed è per questo che l’origine di tutte le cose è oscura e tenebrosa.  Le acque del mare sono oscure e sono il regno del Femminile Terribile. Questo archetipo viene rappresentato in un poema di origine Sumerico / Babilonese/ Fenicio, Enuma Elis, risalente forse al Dodicesimo secolo A. C. , nel quale Cosmogonia, l’origine del mondo viene fatta iniziare dalla lotta di due potenze:  tra la dea Tiamat, che rappresenta il Femminile Terribile ,Oscuro e Dionisiaco, e Marduk, il guerriero Solare che sconfigge il grande rettile  marino conosciuto con il nome di Tiamat . Tuttavia, nonostante Marduk abbia sconfitto Tiamat, dai resti di questo oscuro essere si forma la volta oscura e notturna del Cielo e le profondità dei mari e della Terra. L’oscurità è riuscita a riprodursi e a perpretrarsi attraverso i suoi stessi resti. Allora c’è da chiedersi se l’origine del mondo e dell’universo non sia proprio Dionisiaca e Oscura.  E forse questa la chiave per capire come tutto ebbe inizio.

Nelle raffigurazioni artistiche, l’ oscurità del Femminile Terribile viene rappresentata in tanti modi.  Innanzitutto nella cultura Indiana la dea Kali è il simbolo della Grande Madre Terribile.  Alcune sculture in rame come La Dea Kali divorante, situata in India Settentrionale e risalente al Diciassettesimo / Diocettisimo secolo, oppure La Dea Kali che danza su Shiva, un argilla dipinta nel Diciannovesimo secolo, rappresentano con sguardi decisamente spaventosi,  il Femminile Terribile.  Nell’arte Atzeca, in Messico, troviamo alcune sculture in pietra che raffigurano la dea terribile Coatlicue,  una scultura la raffigura con il volto di un teschio e una gonna formata da serpenti mentre un’altra scultura la rappresenta con un volto contenente una grande bocca e un teschio nel petto.  Le Gorgoni sono rappresentate quasi sempre con serpenti e leoni, come dimostra un rilievo bronzeo conservato in un museo di Perugia risalente al Sesto secolo A. C., e un rilievo marmoreo conservato a Corfù, risalente al 600 A. C., che raffigura una Gorgone con due serpenti attorcigliati.

Un Acquerello moderno di Bali rappresenta invece il demone femminile Rangda mentre rapisce dei bambini, mentre una bocca enorme che inghiotte delle anime rappresentante la bocca degli Inferi, della quale ho parlato precedentemente, è il Particolare di un seggio di un coro di una chiesa Francese Medievale.  Quello di cui mi sono accorto maggiormente nel corso delle mie ricerche su questi temi, è che il Femminile Terribile e Dionisiaco è spesso, per non dire sempre, raffigurato dalla bocca fagocitante che divora ogni cosa: più che digerire, la grande bocca Terribile, è intenta a fagocitare e a divorare. Quindi anche a rapire. Infatti il Femminile Terribile e Oscuro viene rappresentato anche nell’atto del rapimento, come dimostra il Changeling, ossia lo scambio e il rapimento che il mondo degli spiriti, in particolare le fate che avevano bambini deformi, erano solite praticare. Si tratta di leggende diffuse in tutto il mondo, in particolare nell’ Inghilterra Celtica e nella Scozia, ma anche in Italia Francia e Russia, fino ad arrivare nei miti della Melanesia.  Le leggende di tutto il mondo narrano la stessa storia: esseri femminili malvagi che rapiscono i bambini umani dalle loro culle e al loro posto mettono il loro figlio deforme e mostruoso. Echi di queste leggende e racconti sono arrivati fino in epoca moderna,  come dimostra la storia e il significato della fiaba Coraline di Neil Gaiman e del film di Henry Salick, Caroline e la porta magica. Ma anche in una fiaba dello scrittore Tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann ( 1776- 1822), contenuta nella raccolta I confratelli di San Serapione,  tratta del tema del Changeling.  Ed ecco quindi che il lato oscuro del femminile è troppo forte per essere rappresentato nella letteratura cosiddetta per gli adulti, e quindi tutto il Dionisiaco, tutto il terrore della Natura e del Femminile Terribile e Oscuro, viene conservato negli angoli della Letteratura Fantastica, nella Letteratura  Fantasy , nel genere Horror e nel genere Fantascientifico. Il mondo reale ha paura dell’aspetto Dionisiaco del mondo e del Femminile, e lo nasconde nel regno dell’ Infanzia ( 17).

L’unico vero eroe che può sconfiggere il Femminile Terribile e Dionisiaco è il fanciullo, il Puer Aeternus,  il quale senza macchia , puro e completamente innocente come un animale, può distruggere il Dionisiaco del mondo, o perlomeno fronteggiarlo , trascenderlo e allontanarlo dalla sua vita. Gli adulti non hanno queste capacità in quanto le loro menti sono totalmente asserviti ai pensieri , alle preoccupazioni e ai desideri dell’ Ego, tutti ostacoli alla purezza e innocenza.  E con purezza e innocenza non dobbiamo intendere mancanza di istinti e di pulsioni, ma assenza della mente, l’unico potere per combattere il Dionisiaco. Ecco perché la Grande Madre Terribile odia i bambini e l’infanzia e cerca di divorarli e di rapirli: Lei ha paura di essere eliminata dai Puer Aeternus,  l’unico in grado di ostacolarla in quanto rappresentante dell’ elemento solare e Apollineo.   

Il filosofo Russo Aleksander Gel’Evic Dugin negli scritti sulla Noomachia e la Noologia ( 18) , dei quali ho riportato un estratto all’inizio del mio saggio , mette in risalto la tripartizione  tra il Logos di Apollo, che per Dugin è il Cielo ,  il Logos di Dionisio, concepito da Dugin come una sorta di mediatore tra il regno della Terra e il regno del Cielo, e il Logos di Cibele, che rappresenta praticamente tutta la terrestrita’ e la materialità del mondo e dell’ esistenza. Non esiste epoca nella storia Antropologica umana, che non sia stata così materiale e terrestre come la nostra. E questo intensifica il collegamento tra le parole Mater , Madre , Materialita’ e Maternita’. La radice comune tradisce il significato originale di Madre : la materia e la terra.  

 Ecco perché Dugin afferma che la nostra epoca è il regno della Grande Madre risorta ( 19 ) , e io oserei dire, che la nostra Epoca è il regno incontrastato della Grande Madre Terribile, che è tornata dalle viscere primitive e si è prepotentemente affermata nella nostra era, che corrisponde al Kali Yuga della Tradizione Induista, l’ ultimo ciclo dei quattro Yuga, i quali corrispondono alle epoche passate, presenti e future del mondo. Il Kali Yuga,  è l’epoca della Dea Kali, la Grande Madre Terribile della tradizione Induista , nella quale l’ elemento Dionisiaco è il protagonista.  Per questo sostengo che la nostra epoca è Dionisiaca e Oscura. Tuttavia, mentre Dugin nei suoi studi sulla Noologia ( 20 ) ,  sostiene la tesi che il mondo manifestato si regga su questi tre tipi di Logos, io sostengo fermamente che la realtà e l’universo conosciuto si basano sulla contrapposizione e lotta del principio Apollineo, principio Solare, e del principio Dionisiaco, principio Lunare, oscuro e tenebroso. 

Nei territori della Melanesia, in una piccola isola chiamata Malekula o Malakula, la più grande di questo gruppo di isole situate nei pressi dell’ Australia, nell’ Oceano Pacifico, troviamo gli stessi simboli e gli stessi archetipi della Grande Madre Terribile, così come si trovano nei territori del Mediterraneo e del Nord Europa. Lo studioso che più di chiunque altro si è occupato di questa mitologia è lo psicoanalista, psicologo e antropologo Inglese John  Layard  ( 1891- 1972)  che nel suo importante libro Stone man of Malekula,  pubblicato nel 1942, per la prima volta ha svelato i rituali e i simboli molto primitivi di queste popolazioni.

Ciò che ha messo in risalto John Layard è che innanzitutto nei culti e nei rituali di queste popolazioni, la linea maschile e la linea femminile sono entrambe condizionate dalla linea materna e dalla linea matriarcale ( 21), mentre lo Spirito Guardiano è un essere maschile malvagio che appartiene sempre alla linea Femminile o Matriarcale ( 22) . Layard riferisce che il nome di questo essere mostruoso Femminile è Le – Hev – Hev, il che approssimativamente significa “ Ciò che ci spinge verso esso al punto da farci divorare “ ( 23).  Ritorna anche qui la presenza dell’ archetipo del sotterraneo e della Caverna, o meglio dell’ Utero malvagio divoratore e divorante. Seguendo lo schema psichico delle costruzioni presenti nell’ isola di Malekula, si può affermare che mentre i Dolmen rappresentano il principio malvagio e tenebroso del Femminile, i Monoliti rappresentano il principio Maschile che tende al Cielo per sfuggire alla Caverna sotterranea della Grande Madre Terribile ( 24).

E proprio per questo in molte culture, da quella di Stonehenge a quella dei Sumeri, dei Babilonesi e degli antichi Amerindi,  il Principio psichico e archetipo della tensione verso l’alto per sfuggire alle fauci delle caverne,  e quindi  verso il Cielo, rappresentato dalle torri e dai monoliti, sembra essere così presente e radicato. E dallo studio dei miti di Malekula, possiamo affermare che la paura di essere divorati dalla terra, dalla caverna e quindi dall’ Inconscio,  è una sorta di paura ancestrale di tutta l’umanità e di tutte le epoche, ed è rappresentata proprio dal femminile Terribile,  Dionisiaco e Oscuro. Si tratta quindi della Paura della Regressione.  Ma questa paura ancestrale è tutt’oggi presente nel mondo moderno e Ipertecnologizzato nel quale viviamo. Oltre ai sogni e agli incubi,  il Femminile Terribile e Dionisiaco compare in modo prepotente nella nostra cultura.  La nostra è infatti una cultura di morte, ossessionata dalla paura della morte. Ma nonostante tutto la morte è continuamente rappresentata dal cinema Horror.  Pur rimanendo ancora un tabù.  Un po’ come la sessualità e il sesso, i quali abbondano  nella nostra società satura di sesso,  ma tuttavia rimangono dei tabù intoccabili.  Nelle fiabe e nelle favole di oggi , troviamo il Femminile Terribile e Dionisiaco rappresentato da animali mostruosi legati al femminile Terribile: ragni,  ratti , la Donna/ granchio che divora con le sue chele,  fino alla conchiglia, la quale apparentemente innocua, da aperta è chiaramente simile al genitale femminile, mentre con il guscio chiuso, è una minaccia per l’uomo e gli esseri viventi.

Ed ecco che in Tolkien, Il ragno gigantesco Ungoliant e Shelob, sono due mostruosi ragni femmine che divorano ogni cosa nella Terra di Mezzo, in Coraline di Neil Gaiman e nel film di Henry Salick, L’altra madre è un mostruoso Donna/ Ragno che rapisce ogni bambino insoddisfatto,  nel racconto di Sheridan Le Fanu, Carmilla, dietro una misteriosa e apparentemente dolce fanciulla, si  nasconde un mostro tra un lupo e un gigantesco pipistrello.  Il femminile Terribile e Dionisiaco lo possiamo trovare anche nei manga, come alcuni manga di Osamu Tezuka, Barbara e I. L. La ragazza dai mille volti. In Barbara, una ragazza vagabonda raccolta dalle strade da uni scrittore, si rivela una strega malvagia che ama fare del male.  Mentre in I. L. La ragazza dai mille volti, una vampira, che diventa una fedele aiutante di un regista depresso, si rivela capace di assumere qualunque aspetto, sia umano che animale,  e di farla pagare in modo malvagio a chi ritiene abbia fatto degli sbagli. Queste rappresentazioni del Femminile Terribile e Oscuro non devono sorprendere : nella mitologia Celtica, la dea Morrigan può assumere molte forme : puo’trasformarsi in anguilla, in mucca , in un corvo , in una  cornacchia e in lupo famelici di colore grigio- rosso.  Inoltre è conosciuta per il suo divorante appetito sessuale. Dalla dea Morrigan deriva il mito Celtico e poi Bretone della Fata Morgana, la donna del lago e delle acque.

Altre figure  femminili  oscure sono le Tre mogli di Dracula del romanzo Dracula di Bram Stoker e Ayesha : la donna eterna, protagonista misteriosa del racconto fantastico di Hector Lee Haggard, in Italia conosciuto con il titolo di Lei : la donna eterna.  La storia narra infatti di un entità femminile eterna che attraverso i secoli rimane immutata. Crudele, sadica e spietata, è una donna che regna con spietata durezza.

Ma non dobbiamo dimenticare La tana del verme bianco di Bram Stoker , il quale narra di un crudele essere femminile, metà serpente e metà donna che semina terrore e malvagità. Questo personaggio di Bram Stoker è un richiamo alle Lamie,  gli esseri mostruosi femminile della leggenda e mitologia Greca.

Parte terza  

La Natura e gli opposti: la sua duplicità tra  l’Apollineo e il Dionisiaco. 

Il mondo e la natura sono caratterizzati dal doppio, dagli opposti e dalla duplicita’: Ecco spiegato la presenza dell’ Apollineo e del Dionisiaco.  Tuttavia bisognerebbe chiarire e capire quale opposto si è originato per primo, o se un opposto deriva da un altro e viceversa. In tutti i miti Cosmogonici , quindi in tutte le Cosmogonie, compaiono gli opposti come il cielo e la terra, le acque e il fuoco, le tenebre e la luce , il mattino e la sera.  Sembra proprio che tutta la Creazione presso ogni popolo e ogni cultura, abbia bisogno degli opposti per creare il mondo.

Nel mito Cosmogonico Giudaico/ Cristiano, rappresentato dai primi capitoli della Genesi, gli opposti sono molto presenti:

In principio Dio il Cielo e la Terra . La terra era informe e deserta e lo spirito di Dio aleggiava  sulle acque. Dio disse:” sia la luce !”, e la luce fu.  Dio vide che la luce era buona e separò la luce dalle Tenebre . Dio chiamò la luce giorno e le Tenebre notte. E fu sera e fu  mattina.  Secondo giorno. Dio disse:” le acque che sono sotto il cielo si raccolgono in un unico luogo asciutto “…  E così avvenne. Dio chiamò l’ asciutto terra e la massa delle acque mare “….. ( 25) .

Nella filosofia Occidentale, è nel filosofo Presocratico Eraclito di Efeso che possiamo trovare gli opposti come essenza del reale e della realtà, la quale viene concepita da Eraclito di Efeso ( 535 – 575 A. C. ) come una divinità. In un frammento molto conosciuto, proveniente dall’opera Sulla Natura, si legge che:

“ La divinità è giorno e notte , inverno e estate, guerra e pace, sazietà e fame. Ed essa muta come il fuoco “ ( 26).

Questo passo di Eraclito l’oscuro, fa capire come il Cosmo, il nostro mondo conosciuto e tutta la Natura si basano su questo rapporto molto stretto tra i due opposti. Sono gli opposti quindi per Eraclito di Efeso a creare il mondo manifestato. Ecco perché per gli Alchimisti questa dualità è duplicita’ del mondo viene raffigurata dall’ Uroboro, cioè il Drago/ Serpente che si morde la coda, il quale simbolo lo troviamo raffigurato già in un testo di una certa Cleopatra l’ alchimista, vissuta nel Terzo/ Quarto secolo D. C. E sempre l’alchimia, attraverso un testo , la leggendaria Tavola Smeraldina, afferma che tutto il mondo e la cosa unica sono creati dal rapporto di ciò che è in alto e di ciò che è in basso, poiché tutto ciò che è in basso è uguale a tutto ciò che è in basso ( 27 ).

Tuttavia gli opposti possono trovarsi a sfociare l’uno nell’ altro, e in questo caso si parla di Enantiodromia.  Concetto Junghiano, concepito da Jung ma anticipato da Eraclito di Efeso nella rappresentazione del Cosmo come un eterno divenire e trasformazione, e  ripreso dalla sua allieva Marie Louise Von Franz nel suo libro I miti di Creazione,  il termine Enantiodromia, prende in prestito le parole greche di Enantios ,che significa Opposto,  e Dromos, che significa Corsa.  Letteralmente quindi il termine Enantiodromia significa “ Corsa verso l’opposto. Come spiega Carl Gustav Jung nel suo Mysterium Coniunctionis ( 28 ) in ogni cosa può essere presente il suo contrario. Nel bene può nascondersi il male e nel male può nascondersi il bene. La stessa concezione della realtà si trova nel pensiero Taoista dello Yin e Yang.   

Marie Louise Von Franz ( 1915- 1998 ) , nei Miti di Creazione scrive che:

“ … la realtà umana, vale a dire la realtà della coscienza, è descritta, nei vari tipi di creazione, come un fenomeno mediano situato fra i due poli. Gli dei del centro della terra sono in realtà dei del cielo dotati di una strana qualità terrestre.  Vediamo dunque esemplificativa la realtà degli opposti, che sappiamo essere tipica di tutti i fenomeni psicologici. È il concetto di Enantiodromia,  secondo il quale un opposto si trasforma nel suo contrario. Appena un fenomeno psichico tocca un estremo, comincia,  in modo occulto, ma poi sempre più evidente, a manifestare il suo aspetto opposto “ ( 29).

Nell’ Universo , tutto è in continuo mutamento: dalla Nascita alla Morte e dalla Morte e dalla Rinascita, ogni cosa sembra seguire il principio dell’Enantiodromia. Infatti a me non mi convince la rappresentazione  dicotomica del mondo in amore e in odio.  Ogni cosa nell’universo si trasforma neo suo contrario e così anche per l’amore. L’amore, nella sua forma più elevata si trasforma nell’odio più distruttivo: quante storie di amore, all’inizio intense, si sono trasformate in relazioni tossiche e distruttive dalle quali fuggire. E in  quante storie di amore apparentemente sublimi  e pure , si nascondono pulsioni orgiastiche,  di sesso estremo e perversioni estreme. E poiché ogni cosa è caratterizzata dall’Enantiodromia, ecco che l’amore puro, cioè il vertice dell’amore, si trasforma nel suo opposto, cioè l’odio, o nel sesso più arido e asciutto.  Ed ecco che l’acqua da bollente passa alla stadio solido del ghiaccio….

Come fa notare la Von Franz ( 30),   la realtà di tutti i contenuti , che vanno dalle Cosmogonici fino allo studio delle Particelle gemelle o Elettroni gemelli per la teoria dell’ origine del Cosmo formulata dal fisico Francese Paul Andrien Maurice Dirac ( 1902- 1984), rivela un legame e parallelismo stupefacente. Praticamente le scoperte nel campo della Fisica e della Microfisica, hanno dimostrato che ogni particella ha la sua antiparticella. Il che è sorprendente perché spiega non solo che tutto l’universo conosciuto sia nato attraverso gli opposti, ma che ogni volta che un individuo ha cercato di spiegare la formazione e la struttura della realtà e del reale, ha utilizzato la dualità.  Essa è insita quindi nella materia fin dai tempi primordiali. A questo punto dobbiamo chiederci se il Dionisiaco e l’ Apollineo possano trasformarsi nei loro corrispettivi contrari. Se tutto nell’ Universo segue la legge dell’ Enantiodromia, non vedo il motivo per il quale questi due opposti debbano fare diversamente. L’ Apollineo è sicuro che può trasformarsi nel suo contrario.  Mentre il Dionisiaco può rimanere nascosto dietro l’ Apollineo.

Se analizziamo per un attimo la storia della terra e della vita, gli inizi della terra furono caratterizzati dalla furia distruttiva degli elementi. I primi milioni di anni della terra sono stati classificati non a caso con il termine Adeano, epoca della terra primordiale nella quale ha dominato la lava vulcanica incandescente. Da qui il nome di Adeano, per indicare il periodo della terra più infernale in assoluto. Ade nella mitologia Greca è il dio degli Inferi. L’epoca dell’Adeano fa parte del Precambriano, e classificata nel 1972 dal geologo Preston Cloud, va da 4 miliardi e 600 milioni di anni,  cioè dai primi istanti della formazione della terra, fino a 4 miliardi di anni fa, epoca nella quale inizia l’ Archeano. Ebbene l’ Adeano è l’epoca più Dionisiaca della storia della terra. Pur tuttavia nel Precambriano entra in scena l’Apollineo, con l’ acquietarsi delle eruzioni vulcaniche e il sorgere delle prime forme di vita. Le prime forme di vita apparse circa 600 milioni di anni fa erano essenzialmente batteri e cellule procariote. Durante il Proterozoico superiore, circa 620 / 550 milioni di anni fa,  comparvero le primissime forme di vita pluricellulari che però erano una via di mezzo tra le piante e gli animali. Tali forme di vita sono conosciute con il nome di Fauna di Ediacara,  e furono trovate nell’ Australia, nel Sudafrica sudoccidentale e in Inghilterra. 

La separazione nel regno degli animali ( Animalia, Linnaeus, 1758 / Metazoa,  Haeckel, ) e nel regno delle piante ( Plantae, Linnaeus, 1758), inizia nel periodo compreso tra la fine dell’ Ediacariano e l’inizio del Cambriano, epoca nella quale apparvero i Trilobiti ( Trilobita e la Fauna di Burgess,  come gli Anomalocaris, le Opabinie e le Wiwaxia. Ecco che in questa epoca compare per la prima volta nella vita biologica la duplicita’ e dualità: animali e piante, maschio e femmina compaiono nel mondo.

Tuttavia con la duplicita’ biologica entra in scena di nuovo il Dionisiaco, soprattutto per quanto il rapporto tra prede e predatori. Come afferma il medico e neurologo Inglese Oliver Sacks ( 1933- 2015), nel suo bel libro Il fiume della coscienza, è proprio durante il Cambriano,  circa 542 milioni di anni fa, che i mari molto tranquilli del Precambriano ( io li definirei Apollinei ), si trasformarono lentamente in una spietata giungla formata da predatori e prede, mentre le spugne avviarono una regressione verso la vita vegetale, i predatori come le Anomalocaris, evolsero sempre di più organi di senso, capacità di memorie e menti sempre più articolati ( 31). Il Dionisiaco sarà quindi il protagonista dei successivi 400 milioni di anni della vita sulla terra. Ed è soprattutto nei mari e negli oceani che il Dionisiaco, attraverso l’evoluzione di creature bizzarre e feroci, ha manifestato il suo aspetto. Le acque nascono insieme al Dionisiaco.

Tuttavia nel processo di Individuazione interno dell’ Individuo, collegato al processo di individuazione alchemico, avviene una sorta di regressione ( 32 ) : se nell’ evoluzione biologica e nelle Cosmogonie, si inizia dalla materia inorganica come la terra, le acque, le rocce, i pesci, gli anfibi,  i rettili e gli animali superiori come gli uccelli i mammiferi e la specie umana,  nel processo alchimico interiore, l’evoluzione è al contrario: è quindi rovesciata.  Si inizia allo stadio della Nigredo, corrispondente agli animali superiori e  più feroci e selvaggi, come orsi, leoni, lupi, cinghiali, leopardi, e scendendo appaiono i pesci, i vegetali, le acque, le rocce e i minerali. Si inizia quindi dal Dionisiaco, rappresentato dagli animali feroci che raffigurano gli istinti primordiali e si arriva alle rocce e ai minerali, cioè all’ Apollineo. E questa regressione inoltre, non è altro che una teoria della Ricapitolazione al contrario.  

Dopo Eraclito di Efeso, il primo a comprendere che la Natura si basa sugli opposti è stato Jacob Bohme ( 1575- 1624 ) , il ciabattino di Gorlitz, analfabeta, mistico ,teologo e filosofo Tedesco, il quale a 37 anni, contemplando un vaso contenente zinco posizionato sopra un armadio, scrive di getto Aurora consurgens ,  cioe’ Aurora nascente ( ma da non confonderecon l’altro testo omonimo alchemico attribuito forse a Tommaso D’ Acquino ) , nel quale con un linguaggio forte , frenetico e robusto descrive il mondo e l’universo come formati da due qualità opposte : la qualità del bene e la qualità del male. Bohme le intende come due polarità estreme,  ma entrambe essenziali per lo sviluppo della vita sulla terra è sull’intero universo. Le stelle , gli esseri viventi e i corpi celesti, sono soggetti a queste due forze zampillanti:

“ Ma la natura ha due qualità in se: una degna di lode,  celeste e santa, e l’altra rabbiosa, infernale “ ( 33).

Come fa notare la curatrice dell’unica edizione Italiana del testo di Bohme, queste due forze, sono in continuo ribollire e zampillare ( 34).  La parte della Natura che Bohme chiama degna di lode, santa e celeste, è il lato Apollineo della natura, la parte infernale e rabbiosa è la parte Dionisiaca della Natura. Bohme prosegue affermando che in tutta la natura dominano e sgorgano sia il bene che il male, e che gli esseri umani e tutti gli esseri viventi sono un impasto di entrambe le forze.  Ed è molto bello il termine che Bohme usa per descrivere la parte Dionisiaca della Natura : Forza rabbiosa e Infernale ( 35) . Infatti il Dionisiaco è proprio questo: una forza rabbiosa, infernale e che ribolle di continuo: come la lava dei vulcani e il magma del centro della terra. Mentre il lato Apollineo è una forza sublime e celestiale. La concezione della Natura di Bohme tuttavia, non sembra seguire la legge dell ‘ Enantiodromia,  perché il Bene e il Male sono mescolati assieme. Anche il pensiero di Bohme da questo punto di vista sembra avvicinarsi al pensiero Taoista dello Yin-yang. E la cosa più sorprendente dello Yin-yang è che il lato Yin , che sarebbe il lato oscuro, contiene il femminile, la luna e la notte, mentre lo Yang,  è il lato positivo, è contiene il principio maschile e la luce. 

Ma il lato Apollineo ,seguendo il principio dell’ Enantiodromia,  può trasformarsi nel Dionisiaco,  ciò vuol dire che il lato Apollineo del Femminile  è un confine molto labile, in quanto se si raggiunge il picco del sublime, automaticamente si scende nel Dionisiaco e nel lato infernale e rabbioso della Natura e del Femminile. 

FABRIZIO MANCO,  MARSALA ( TP) , DICEMBRE 2022.

Note bibliografiche:

( 1 ) Fabrizio Manco: La magia e il Fantasy parte 3 : Manco, Fabrizio ( 2022) . La magia e il Fantasy parte 3 : “ Coraline e la porta magica “: simbologia e significati nascosti.  Ars Docendi,  Settembre 2022, numero 12.

( 2) Erich Neumann, La grande Madre : Fenomenologia  delle Configurazioni femminili  dell’ Inconscio; Edizioni Astrolabio, pag. 151.

( 3) Erich Neumann, Ibidem….

( 4 ) Erich Neumann, Ibidem, pag. 152…..

( 5 ) Neumann, Ibidem pag. 153….

( 6) Neumann, Ibidem , pag. 153…

( 7) Neumann, Ibidem, pag. 153, 154, figure pag. 155.

( 8) Neumann, Ibidem, pag.  172, figura 39.

( 9) Neumann, Ibidem, pag. 172, figura 40.

(10) Neumann, Ibidem, tavola 81.

( 11) Neumann, Ibidem, pag. 173.

( 12) Neumann, Ibidem, pag. 173.

( 13) Neumann, Ibidem, schema 3.

( 14) Neumann, Ibidem, pag. 116/ 116/ 118/ 119.

( 15 )  Eraclito di Efeso, frammento 36 : nella raccolta di Hermann Diels e Walther Kranz;  I Presocratici : Testimonianze frammenti, edizione Bompiani,  a cura di Giovanni Reale, Milano 2006, traduzione di Maurizio Migliori. 

( 16) J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’ anello, Cap. Lo specchio di Galadriel, Edizioni Bompiani, 2000, traduzione di Vittoria Alliata di Villafranca. 

( 17) per un chiarimento della separazione tra la letteratura cosiddetta Fantastica e la letteratura cosiddetta per adulti, si può leggere un mio articolo in merito, pubblicato su “ Il pensiero mediterraneo “ , il 22 Novembre 2022, dal titolo “ Il Transumanesimo e la letteratura Fantastica : una riflessione sul futuro dell’umanità “.

( 18) Aleksander  Gel ‘ Evic Dugin: Introduzione a Noomachia : lezione numero 1 : Noologia , uno studio sulla struttura dell’intelletto , pubblicato su Geopolitica.ru

( 19) AleKsand Gel ‘ Evic Dugin, Ibidem……

( 20) Aleksander  Gel’Evic Dugin Ibidem……

( 21) Erich Neumann, Ibidem , pag. 175….

( 22) Erich Neumann, Ibidem, pag. 176….

( 23) Erich Neumann,  Ibidem, pag. 176….

( 24) Erich Neumann, Ibidem, pag. 180….

( 25) da “ La sacra Bibbia” : La Genesi, capitoli 1- 2….

( 26) I Presocratici, Testamento e frammenti, nella raccolta di Walther  Kranz e Hermamn Diels, Edizioni Bompiani, Milano 2006, a cura di Giovanni Reale.  Traduzione di Maurizio Migliori .

( 27) La Tavola Smeraldina…..

( 28) Carl Gustav Jung; Mysterium Coniuctionis, Edizioni Bollati Boringhieri. 

( 29) Marie Louise Von Franz, I miti di Creazione, pag. 47, Edizioni Bollati Boringhieri, traduzione di Silvia Stefani, Torino.

( 30) Marie Louise Von Franz, Ibidem, pag. 78- 79…..

( 31) Oliver Sacks, Il fiume della coscienza, Edizioni Bollati Boringhieri, 2018.

( 32) Marie Louise Von Franz, I miti di Creazione, pag. 227…

( 33) Jacob Bohme, Aurora nascente, pag. 132, a cura di Cecilia Muratori, edizione Mimesis, Milano.

( 34) Jacob Bohme, Ibidem, pag. 85…..

( 35) Jacob Bohme, Aurora nascente…..


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