Il kilometro verde di Segrate (Mi), esempio di gestione sostenibile del territorio, invitato alla Cop26 di Glasgow
di Paolo Rausa
Dal kilometro rosso di Bergamo, che indica un’area di sviluppo commerciale e industriale, al kilometro verde di Segrate, un comune popoloso di 36 mila abitanti alla cintura Est di Milano, lungo la strada provinciale “Cassanese” di grande traffico. Una decisione assunta dalla Amministrazione Comunale e dal Sindaco Paolo Micheli da poco rieletto, che rivoluziona il modo di concepire il territorio, non più luogo di attraversamento verso la città capoluogo, da riempire di capannoni e infrastrutture stradali, ma luogo dove vivere rispettando la natura dei luoghi e dove muoversi possibilmente a piedi (il pedibus) e in bici (il bicibus), dove è possibile ai bambini giocare e piantare alberi che riducono il calore urbano e soprattutto si mangiano la CO2 dell’aria, contribuendo così a combattere il riscaldamento globale.
Sembra un’utopia ma non è così.
Tanto è vero che l’idea di trasformare i grandi assi stradali in luoghi di permanenza e di svago è stata assunta a modello dalla conferenza Cop26 di Glasgow con l’invito al sindaco di partecipare il 9 novembre con un intervento da remoto (lo ha scelto per risparmiare sui costi e sul consumo di carburante necessario per raggiungere la città scozzese).
Questa scelta coraggiosa e pioneristica non è l’unica assunta, ma si accompagna ad una serie di provvedimenti di risparmio energetico:
- l’Illuminazione a led della città;
- la volontà di piantare un albero per ogni abitante, quindi 36 mila;
- l’approvazione di un piano regolatore che non solo proclama di non voler consumare neppure un mq di suolo per nuove costruzioni ma restituisce al verde pubblico e agricolo diverse aree con destinazione commerciale / industriale/ terziario.
E’ l’esempio che testimonia come anche a livello di governo locale si possa e si debba contribuire a limitare i consumi, a risparmiare energia e soprattutto a limitare al massimo l’inquinamento da scarichi degli autoveicoli. Difatti una tangenzialina porterà il traffico fuori dal centro urbano.
Il Comune è impegnato a trovare i finanziamenti dai bandi europei. Per questo ha istituito un ufficio Europa che si occuperà di catturare tutti i bandi a cui partecipare per accompagnare dolcemente questa transizione verde, che potrebbe essere imitata da altri comuni vicini.
Per es. il traffico di attraversamento lungo la vicina via Emilia dei comuni popolosi di Melegnano, San Giuliano e San Donato che inquina potrebbe essere deviato sulla vicina autostrada, con l’apertura del casello alla barriera e consentendo il libero passaggio degli automezzi. Il declassamento della Cassanese, così come della via Emilia, avvicina le due parti della città che l’arteria ha mantenuto divise e distanti e con la pedonalizzazione renderebbe finalmente valicabile ai pedoni il territorio che finora è stato visto come una barriera pericolosa da superare.
La città vivibile è a portata di mano.
Basta avere il coraggio di saper reimpostare la vita sociale con inquinamento ridotto e con consumi contenuti, contribuendo così alla vita sulla terra, altrimenti condannata ad una fine ineluttabile.
San Giuliano Milanese, 01/11/2021