Il Generale Mac Arthur, fece un discorso ai cadetti di West Point, nel 1945 dal titolo: “la vera giovinezza”

di Elena Tempestini

La giovinezza non è un periodo della vita, essa è uno stato dello spirito, un effetto della libertà, una qualità dell’immaginazione, un’intensità emotiva, una vittoria del coraggio sulla timidezza. Non si diventa vecchi per aver vissuto un certo numero di anni. Si diventa vecchi perché si è abbandonato il nostro ideale. Gli anni aggrinziscono la pelle, la rinuncia al nostro ideale aggrinzisce l’anima. Le preoccupazioni, le incertezze, i timori, i dispiaceri sono i nemici che lentamente ci fanno piegare verso terra e diventare polvere prima della morte. Voi siete così giovani come la vostra fiducia per voi stessi, così vecchi come il vostro scoramento. Voi resterete giovani fino a quando resterete ricettivi. Ricettivi di ciò che è bello, buono e grande, ricettivi ai messaggi della natura, dell’uomo e dell’infinito. E se un giorno il vostro cuore dovesse esser mosso dal pessimismo e corroso dal cinismo possa Dio avere pietà della vostra anima di vecchi.

Un discorso sulla conoscenza dell’essere umano, sulla ricerca, la profondità e la condivisione della vita. Che è poi ciò di cui abbiamo bisogno, quale società, per fare veramente cultura, oltre delle nozioni. Educare/Educere: “tirare fuori dalle menti ben predisposte, e non immettere o imporre”, fare cultura, “coltivare” quell’insieme complesso che include tutte le conoscenze, l’arte, l’etica, il costume e qualsiasi altra capacita’, Talento acquisito dall’uomo in quanto membro della società.

Nella foto l’Illustrazione della filosofia in trono tra le sette arti liberali. L’illustrazione deriva “dall’Hortus deliciarum” di Herrad von Hohenburg, Badessa nel 1100 dell’abbazia di Hohenburg in Alsazia nel Sacro Romano Impero. Hortus deliciarum è una delle enciclopedie che nel Medioevo costituivano la summa della cultura sapienziale dell’epoca. L’enciclopedia fu concepita come il complesso armonico delle sette arti liberali, nel disegno simboleggiate da sette figure femminili con al centro la filosofia. Ma non si tratta in alcun modo di una sequenza di conoscenze messe insieme quali nozioni, bensì è un comprendere profondo che viene in aiuto alla complessità dell’essere umano, mettendolo in guardia dalle forze seducenti dell’idolatria e della superstizione.