IL PENSIERO MEDITERRANEO

Incontri di Culture sulle sponde del mediterraneo – Rivista Culturale online

Gruppo clinico di psicoterapia secondo il modello della Psicoarteterapia condotto dal prof. Roberto Pasanisi

Prof. Roberto Pasanisi

Prof. Roberto Pasanisi

mercoledì 24 gennaio 2024, ore 16-18. presso il Teatro Stabile d’Innovazione “Galleria Toledo”

La Psicoarteterapia, ideata al CISAT (Centro Italiano Studi Arte-Terapia) dal prof. Roberto Pasanisi (psicologo clinico, psicoterapeuta, psicoanalista e professore universitario), è (diversamente dall’arteterapia, della quale è in effetti lo sviluppo finale nella storia della psicologia, della quale l’arteterapia, propriamente, non fa in alcun modo parte) un modello scientifico di psicologia clinica e psicoterapia stricto sensu, che sta ricevendo crescente riconoscimento a livello internazionale (tesi di laurea, articoli, libri).

Molti in effetti sono in Italia le scuole ed i corsi di scrittura creativa, i laboratori di pittura e scultura a fini terapeutici o riabilitativi, ed altre iniziative simili; come pure gli psicologi, gli psicoterapeuti e gli psichiatri che adoperano l’arte in forma per così dire ‘ancillare’, idest come una tecnica fra le altre nell’ambito di una teoria e di una prassi diverse, che nulla hanno a che vedere con la Psicoarteterapia.

La Psicoarteterapia (abbreviata in P.A.T.) è invece una teoria ed una prassi psicoterapeutica a tutti gli effetti ed autonoma, una scuola ed un modello clinico di psicoterapia tout court.

Nessuna confusione, dunque, deve essere fatta fra l’Arteterapia – che è termine generico e generale, che indica tutto e il contrario di tutto… – e la Psicoarteterapia, che è invece un modello scientifico di psicologia clinica e psicoterapia strutturata come un modello in

Tanto più nel loro sviluppo odierno esse non vanno perciò in alcun modo confuse, ma tenute radicalmente distinte e separate.

L’arteterapia è, appunto, una parola che comprende una molteplicità di tecniche e pratiche generiche e generali, che non hanno nulla a che vedere con la psicologia, segnatamente clinica, ma piuttosto con l’arte e le sue infinite declinazioni emotive, non strutturate né organizzate secondo un modello teorico e pratico di clinica psicologica terapeutica, ovvero scientifica, non artistica.

D’altra parte, è oggi estremamente diffuso l’uso del lessema -terapia a mo’ di suffisso polivalente, da poter attaccare a quasi qualunque altra parola, trasformando questa, qualsiasi fosse – magicamente – in una tecnica curativa e guaritiva della psiche: si è arrivati fino alla tangoterapia, vero monstrum scientifico prima ancóra che linguistico!

La P.A.T. è strutturata secondo un ‘modello integrato’ e contrassegnata da tre caratteristiche fondamentali e sue specifiche: l’uso dell’arte e delle sue tecniche come ‘strumento terapeutico’; pratiche sue specifiche, come, ad esempio, Il viaggio del respiro o la seduta Zen; l’approccio integrato, ove opportuno, con le tecniche di Meditazione (dalla Vipassana classica alla Mindfulness); la costituzione eclettica, che le permette di attingere, sia sul piano teorico che su quello propriamente terapeutico, a diverse altre scuole, segnatamente alla Psicoanalisi, alla Psicologia analitica, alla Psicologia della Gestalt ed all’Analisi Transazionale (AT). Ne consegue come rilevante corollario che la Psicoarteterapia così intesa si configura fra le cosiddette ‘psicologie del profondo’ e che integra ‘tecniche analitiche’ con ‘tecniche esperienziali’.

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